Con la guerra in Ucraina a rischio è anche uno dei circuiti più famosi al mondo, quello del Nurburgring. Ecco il motivo.
Il mondo delle corse ha dei tracciati storici che per piloti e appassionati restano dei veri e propri monumenti. Da Spa a Le Mans, passando per Monza, Indianapolis e il Nurburgring. Oggi però c’è proprio uno di questi che rischia di essere totalmente cancellato dai calendari di tutto il mondo. E per colpa della guerra in Ucraina. Parliamo proprio del circuito tedesco, che negli anni ha fatto la storia della F1.
La guerra condotta dalla Russia contro l’Ucraina ha già avuto un deciso impatto anche sulle corse motoristiche, con la decisione di fermare team, piloti e sponsor russi bielorussi. Ma a rischio c’è anche il Nurburgring.
Perché il Nurburgring rischia tanto
Il 26 marzo ci sarà la prima grande gara sul circuito tedesco. Ma secondo le informazioni della stampa tedesca, potrebbero non esserci proprio gare quest’anno. Tutta colpa de miliardario russo Viktor Charitonin, che ha attirato l’attenzione dei politici della Renania-Palatinato.
Tutto nasce da una interrogazione parlamentare riguardante proprio gli effetti della crisi ucraina sul circuito del Nurburgring. Messo in funzione 95 anni fa e un tempo di proprietà statale, è fallito nel 2012. Ciò ha innescato un terremoto politico e solo quattro anni dopo (2016) è stato trovato un investitore, che è il russo Charitonin, che è stato visto come il salvatore della patria, visto che il circuito dà lavoro a centinaia di persone.
Secondo Alexander Gerhard, Head of Communications del circuito del Nurburgring, l’evento e la sede aziendale sono di proprietà al 99% di Nurburgring (NR) Holding AG, che dal 2014 è l’azionista di maggioranza del Nürburgring attraverso le sue holding, in primis la casa farmaceutica russa Viktor Charitonin. Secondo Motorsport-Magazin, la restante percentuale è detenuta dalla società con sede a Meuspath am Ring GetSpeed Performance GmbH & Co. KG, che lo scorso anno tra l’altro ha iscritto una Mercedes-AMG GT3 con l’indiano Arjun Maini nel campionato DTM.
In pratica dal 2016 il leggendario Nurburgring è nelle mani dei russi. Il prezzo di acquisto è stato pagato in tempi brevi e il contratto di acquisto è stato completato versando una cifra pari a 77 milioni di euro. Non esiste tra l’altro più il diritto di recedere dal contratto di acquisto. Ciò significa che la vendita del Nurburgring è ormai completa. Quindi il futuro del circuito è a rischio. E tutto dipenderà dalle decisioni del governo tedesco, che vuole mettere in ginocchio il capo di stato russo Vladimir Putin con severe sanzioni. In questo contesto, la politica statale della Renania-Palatinato non si discosta da quella del governo centrale, per questo ha messo nel mirino proprio il proprietario della pista, Viktor Charitonin.
Si attendono quindi a breve le possibili conseguenze. Anche perché a fine mese si dovrebbe tornare a correre. E senza gare, il futuro del Nurburgring è a rischio, con lo spettro del fallimento che sarebbe più che concreto. Ad oggi vi lavorano 350 dipendenti fissi e oltre 1.100 temporanei.