Perse le concessioni, l’Aprilia ha certificato così di essere arrivata tra le grandi. E può essere un bene in chiave lotta iridata anche per Ducati.
Un altro podio, il secondo di fila. Per di più a Jerez, dove spesso ha faticato. Aleix Espargarò e l’Aprilia continuano a stupire e in Spagna si rendono protagonisti di un’altra prova eccellente dai molteplici significati. Perché per la moto italiana il weekend appena passato è stato forse uno dei più importanti da quando è tornata in MotoGP. Forse ancor più importante della vittoria ottenuta in Argentina, la prima nella classe regina.
Infatti con il terzo posto a Jerez l’Aprilia ha perso definitivamente le concessioni previste dal regolamento della MotoGP. In pratica per favorire i costruttori in difficoltà in termini di performance e risultati conseguiti, nel 2014 gli organizzatori avevano previsto per la prima volta l’introduzione delle concessioni a case di fatto a digiuno (o quasi) di podi o vittorie nella top class. L’unica rimasta era stata proprio Aprilia.
I vantaggi delle concessioni in queste stagioni sono stati importanti per Aprilia per “mettersi in paro” con la concorrenza. Nove motori (invece dei 7 per gli altri) da utilizzare, oltretutto senza l’obbligatorietà di doverli sigillare, consentendo così di svilupparlo. Inoltre 6 e non 3 wild card in GP da svolgere con un proprio collaudatore, oltre a test praticamente quasi illimitati.
L’aver perso questo vantaggio però non è un fattore negativo, tutt’altro. Fa capire che Aprilia è arrivata tra i grandi. E qui vuole rimanerci, perché ha i mezzi e soprattutto gli uomini per farlo. Gli stessi che in questi anni gli hanno permesso di crescere passo dopo passo, anche a dispetto di chi non credeva in lei. I numeri parlano chiaro: dopo sei gare, Aprilia ha già quasi gli stessi punti portati a casa in totale lo scorso anno (83 contro 121), mentre Aleix Espargarò ne ha 82 contro i 120 messi a segno a fine 2021.
I prossimi GP, tra Le Mans, Mugello e Barcellona, capiremo il vero potenziale di Aprilia e del pilota spagnolo, che vista la grande incertezza possono inserirsi seriamente nella lotta. Certo è che vedendo la ripresa di Pecco Bagnaia e la Ducati, date per favorite a inizio anno, la casa di Noale può senz’altro essere una buona alleata di quella di Borgo Panigale in chiave iridata. Questo Espargarò infatti in diverse gare, così come Maverick Vinales, può dare fastidio a Fabio Quartararo e rubare punti importanti al francese e permettere un recupero più veloce del pilota italiano, che ora dista dalla vetta 33 punti.
Aleix è gasato come non mai. Ha tra le mani una moto che finalmente lo asseconda e non è rapida solo in qualifica ma costante anche in gara. Forse è un passo inferiore a Ducati e Quartararo, ma in alcune circostanze ha fatto vedere di potersela giocare senza avere spunti velocistici eccelsi ma con una maneggevolezza che, se rapportata a quella degli anni scorsi, fa impressione. I presupposti per una grande stagione ci sono tutti. Va migliorata solo la partenza, unico neo di questo momento. Con start migliori, addirittura Aprilia potrebbe essere ancor più davanti. Vedremo ora se dai test arriveranno novità in tal senso. E se i tecnici di Noale lo faranno, ci sarà da divertirsi. Anche per Bagnaia.
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