Quanto accaduto a Barcellona ad Espargarò fa male, ma in Aprilia hanno usato le parole giuste nel post-gara. Ecco perché crederci.
Una domenica amara, di quelle da voler subito dimenticare, alla svelta. Perché errori così non se ne vedono spesso e rischiano di farti diventare lo zimbello del villaggio. Le immagini di quanto accaduto ad Aleix Espargarò al penultimo giro del GP di Catalogna stanno facendo il giro del mondo. E sul web ovviamente sono tanti quelli che stanno deridendo il pilota spagnolo dell’Aprilia, reo di essersi fermato sul più bello a salutare il pubblico, quando in realtà aveva ancora una tornata da completare prima della fine reale del gran premio.
Un episodio che in passato abbiamo visto alcune volte, ma si tratta comunque di un evento molto raro. Espargarò stavolta è stato tratto in inganno dalla torre che mostra i risultati in pista, che ha una segnalazione dei giri al termine diversa rispetto a quella di tutti gli altri circuiti. Il pilota di casa lo sapeva ma, nel concitato finale ha dimenticato tutto, così come di guardare la tabella esposta ai box, che gli ricordava proprio l’informazione chiave che gli serviva.
Massimo Rivola, ad di Aprilia, nel post-gara ha consolato Espargarò, ma ha anche sottolineato la cosa più importante: che a un giro dal termine lo spagnolo era lì, a giocarsi con due Ducati il podio. Ed è questo quello che conta. Così come conta il fatto che Aleix, proprio perché in lotta, non ha guardato il muretto box ma la torre per sbirciare i risultati. L’adrenalina del momento ha giocato brutti scherzi, ma il fatto di non essere stato l’unico a Barcellona a rimanere ingannato nel corso della storia fa capire quanto l’errore sia comunque da perdonare. E soprattutto da dimenticare in fretta.
Sì, perché come ha ribadito Rivola davanti alla tv, come quello che conta veramente è il fatto che l’Aprilia ormai sia sempre costantemente lì davanti in ogni GP. Merito non solo di una moto che ormai ha raggiunto un alto livello di competitività, ma anche di un gruppo di lavoro che ormai sa come muoversi per mettere il proprio pilota nelle condizioni di esprimersi al meglio in ogni circostanza.
La mazzata è stata forte, è vero, ma alla fine sono tanti gli spunti positivi. A partire dal fatto che lui è in forma, lo dicono i risultati: senza quel madornale errore, sarebbe maturato il quinto podio di fila, molto probabilmente poi un secondo posto dopo ben 4 terzi posti. La moto va e già al Sachsenring può rifarsi con gli interessi di quanto accaduto a Barcellona. Lo scorso anno infatti l’Aprilia colse un terzo posto incredibile, calando solo alla distanza in gara, con un settimo posto importante ma che fece dire a tutti “se fosse rimasto sempre uguale il passo, l’Aprilia poteva giocarsi la vittoria”.
Con la nuova moto molti difetti sono stati migliorati e davvero in Germania la casa di Noale ed Espargarò possono riscattarsi. Inoltre a pensarci bene la testa del Mondiale è ancora lì, a soli 13 punti. Adesso è l’iberico il primo vero rivale di Fabio Quartararo. Ormai la moto italiana non è più una sorpresa e gli avversari devono rendersene conto. In Aprilia lo hanno capito bene e ci credono. Sanno che l’occasione è ghiotta e che va sfruttata. Magari non si riuscirà poi nell’intento, ma non provarci sarebbe un peccato mortale. Rivola ha usato le parole giuste per confortare Espargarò: poco spazio alla rabbia per quanto accaduto, tanto per quello che ancora può essere. E se davvero al Sachsenring arrivasse la “vendetta” di Espargarò, il Mondiale si può dire davvero riaperto.
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