A Barcellona Aleix Espargarò si è reso protagonista di un gesto clamoroso. Ma non è l’unico pilota della storia ad aver commesso un errore del genere.
Ultima curva, accelerazione fin sul traguardo poi il rallentamento evidente dopo il traguardo, la mimica che fa pensare a una rottura clamorosa del motore o di qualcos’altro proprio quando manca un giro alla conclusione di un GP che poteva vederlo per la quinta volta di fila sul podio e vicinissimo ancora in classifica a Fabio Quartararo. Invece Aleix Espargarò non ha avuto nessun guasto. Semplicemente aveva rallentato per salutare i tifosi e festeggiare il traguardo. Peccato che non era così ma mancava ancora un solo e dannatissimo giro prima della fine.
Solo in curva 3 lo spagnolo ha capito che qualcosa era andato storto e ha ricominciato a spingere, portando poi a casa una quinta posizione che è solo una semplice consolazione. E una volta giunto al box, Espargarò è scoppiato in un pianto nervoso comprensibile, venendo poi consolato non solo dai suoi tecnici ma anche dal capo della Dorna Carmelo Ezpeleta.
Sono 9 i punti buttati via da Aleix nella corsa al Mondiale, ma nulla è ancora perduto. Certo è che quanto accaduto ha sì del comico ma fa davvero male. Ma non è l’unico ad aver vissuto momenti così nella storia del motorsport e in particolare del motociclismo.
Espargarò e non solo, quando la beffa è al penultimo giro
Prima dello psicodramma vissuto al Montmelò da Aleix Espagaro, in tempi recenti sono stati diversi i piloti che hanno fatto qualcosa si simile. A Misano, nel 2018, nel finale della gara della Moto3 erano in quattro a giocarsi la vittoria: Lorenzo Dalla Porta, Jorge Martín, Fabio Di Giannantonio e Gabriel Rodrigo. All’ultima curva che immette sul rettilineo del traguardo, Martin è davanti e poco prima del traguardo addirittura impenna pericolosamente, perdendo la volata con Dalla Porta per 58 millesimi.
A Brno nel 2014 invece, sempre in Moto3, toccò ad Alex Rins, che davanti a tutti cominciò a esultare in pieno rettilineo, credendo di aver portato a casa il successo. Peccato però che mancava ancora un giro, con Miller, Marquez e gli altri che lo sorpassarono. Lui si rese conto subito dopo dell’errore e chiuse soltanto nono, ma che rabbia poi nel post-gara. Nel 2009 invece c’è ancora la 125 e accade qualcosa di simile a Julian Simon, proprio a Barcellona. Il pilota di casa, scattato dalla pole position, aveva condotto una gran gara, ma partì con l’esultanza un giro prima, nonostante dal muretto si disperassero indicandogli di continuare a correre. Alla fine il boss Jorge Martínez spiegò: “Qui il conteggio dei giri è diverso”, cosa che non ha calcolato Aleix Espargarò stavolta. A vincere quella volta fu Andrea Iannone davanti a Nico Terol e Sergio Gadea.
Andando ancora indietro come poter dimenticare il GP di Jerez del 1992, quando in 250 Pierfrancesco Chili è in lotta per il podio ma a un giro dalla fine si lascia andare dopo il traguardo a una esultanza esagerata, non capendo che la gara invece continuava ancora per un’altra tornata. A sorridere veramente fu Loris Reggiani, mentre Chili arrivò sesto.
Casi simili poi sono accaduti anche in altri campionati, come nel 2008 nel Campionato Italiano Velocità, con Luca Scassa che in sella a una MV Agusta F4 1000 poi portò a casa il titolo. A Misano dominò la gara ma al penultimo giro cominciò i festeggiamenti, venendo poi beffato da Norino Brignola. Mentre al Mugello nel 2012 durante Gara 2 della categoria Superstock 600, fu Riccardo Russo a gioire per la vittoria, mentre gli altri lo sorpassavano a grande velocità. Si rese conto molto tardi dell’errore e e chiuse solo 14°.