Avrebbe dovuto vincere ed invece, nel Principato, Leclerc non è andato oltre il quarto posto. Sul flop Ferrari si è espresso Alesi.
Essere i favoriti della vigilia non è mai positivo, o comunque non è un compito facile. Lo sa bene il boss Mercedes Toto Wolff che, dal 2014 al 2020, non ha fatto altro che spostare il radar sulla concorrenza non appena ci si avvicinava una gara.
Partire da “underdog”, come ama dire lui, è molto più comodo e meno stressante, perché se porti a casa il risultato sei stato sorprendente, e se non ci riesci ha fatto il massimo che potevi.
In casa Ferrari questo genere di questioni non è più in agenda da tempo, ecco il motivo per cui, quando possono concretizzare sbagliano.
Domenica scorsa, a Montecarlo, l’occasione si era presentata su un piatto d’argento. Leclerc era stato in testa in tutte le sessioni di prove libere ed era riuscito ad assicurarsi la pole position senza faticare troppo. Un aspetto non secondario, questo, specialmente perché partire al palo nel toboga tra gli yatch significa avere mezza vittoria in tasca. Ed invece una volta in gara è successo il patatrac.
Come molto spesso avviene quando le condizioni del fondo sono insidiose, il Cavallino non sa cosa fare. Il muretto semplicemente va in tilt e prende decisioni errate.
Ed è esattamente questo quanto successo a Monaco. Il misto di bagnato, umido e asciutto, ha tratto in inganno il team che, in fase di cambio gomme, non è stata in grado di fare le giuste chiamate e di reagire come la Red Bull. Ne ha conseguito che Charles è precipitato in quarta piazza e non ha nemmeno potuto godere del podio, mentre il successo è andato a Perez, senza contare il terzo posto di Verstappen, utilissimo sia per la classifica piloti, sia per quella costruttori.
Analizzando quanto raccontato dal recente round del 2022 della F1, Jean Alesi ha puntato il dito contro i media, rei di aver anticipato con troppo clamore il trionfo dell’idolo locale.
“Mai vista tanta frenesia attorno a qualcuno. Tutti davano per scontata la sua vittoria“, ha affermato a il Corriere della Sera il francese, soffermandosi poisu un cambio d’umore altrettanto inquietante. “Quando sono cadute le prime gocce pioggia è sceso il gelo. Uno sconforto collettivo e contagioso che ha moltiplicato la tensione. L’entusiasmo si è convertito in apprensione e agitazione. La Rossa ha mancato, certo, tuttavia gettare la croce addosso a chi lavora non è bello. La F1-75 resta la macchina migliore in pista“, ha terminato il suo ragionamento con un incoraggiamento a Maranello.
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