Fernando Alonso punta in alto dopo il podio del Qatar. Il due volte campione del mondo sente di poter dare ancora molto alla F1.
Il Gran Premio del Qatar ha fornito tanti spunti di interesse, come la rinnovata sfida al vertice tra Lewis Hamilton e Max Verstappen e la crisi senza fine della Ferrari. Quello che ha colpito maggiormente gli appassionati è stato il podio di Fernando Alonso, che a quarant’anni suonati ha condotto l’Alpine sul podio per la seconda volta in stagione dopo la vittoria di Esteban Ocon in Ungheria.
Lo spagnolo è tornato a sorseggiare lo champagne (anche se a Losail c’era l’acqua di rose per via delle leggi vigenti nel paese) per la prima volta dopo sette anni. L’ultima occasione per lui era stata in occasione del Gran Premio di Budapest del 2014, quando al volante di una delle Ferrari peggiori della storia chiuse secondo davanti alle due Mercedes, tenendole dietro come un leone.
Il talento di Alonso non lo scopriamo di certo oggi, ma il modo in cui si dimostra ancora aggressivo e voglioso di portare a casa grandi risultati ci stupisce ogni giorno di più. La sua guida, in quel di Losail, ci ha emozionato, riportandoci ai tempi in cui si giocava i titoli mondiali in un’età ben diversa. E la sensazione è che l’asturiano non voglia fermarsi, consapevole che la rivoluzione regolamentare del 2022 potrà dare a tutti una nuova occasione per emergere.
Alonso, l’obiettivo è chiaro
Al termine della gara del Qatar, Fernando Alonso ha parlato senza possibilità di essere frainteso: “Voglio puntare a lottare per il campionato nella prossima stagione“. Parole così, da uno che guida una monoposto chiaramente inferiore alla concorrenza, non te le aspetti. Eppure, “Nando” sente di poter dimostrare ancora molto.
Essendo stato eletto “Driver of the day” domenica scorsa, il due volte campione del mondo è tornato alla ribalta, ed ha concesso un’intervista al podcast del Circus, “Beyond The Grid”. Nel corso degli ultimi suoi anni di carriera, il pilota Alpine ha affrontato anche la sfida della 24 ore di Le Mans, vincendola due volte con la Toyota. Riguardo alle sue macchine migliori, Fernando ha detto: “Sulla vettura da battere ci sono stato nel biennio 2018-2019, quando ho corso con la Toyota a Le Mans e nel mondiale endurance“.
“Per quanto riguarda la F1, credo di averla avuta a disposizione in tre occasioni: nella prima parte del 2005, visto che in seguito la McLaren e Kimi Raikkonen erano cresciuti notevolmente, ma avevano grandi problemi di motore e di affidabilità. Anche nel 2006 la situazione è stata simile, eravamo i più forti nelle prime sette gare, ma poi la Ferrari e soprattutto la Bridgestone hanno recuperato. Il loro pacchetto era eccellente“.
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Alonso non poteva non menzionare il 2007, anno del suo arrivo in McLaren al fianco di Lewis Hamilton. Il clima teso costò al team entrambi i mondiali anche a causa della Spy Story, portandolo a tornare in Renault nel biennio successivo: “In quell’anno eravamo alla pari con la Ferrari, ci sono stati molti alti e bassi. La battaglia era serrata e non era facile stabilire chi delle due avesse il mezzo tecnico migliore. In quel periodo ho avuto tante possibilità di vincere il mondiale, ci sono riuscito due volte su tre. Dunque, posso ritenermi soddisfatto“.