Mentre l’ok dalla Federazione Internazionale tarda ad arrivare il manager americano svela il suo programma in caso di ingresso nel Circus.
Michael Andretti la bocciatura non vuole nemmeno prenderla in considerazione. Il progetto che sta mettendo in piedi per figurare sullo schieramento della F1 a partire dal 2024 è serio e concreto, ma soprattutto ha alle sue spalle grandi motivazioni.
Se già lo sport ha preso una tangente statunitense grazie alla proprietà di Liberty Media, l’intenzione del figlio del grande Mario è quella di accrescerla ulteriormente.
Sarà anche per questo che i team attualmente in griglia non sembrano essere molto entusiasti all’idea, senza contare che con una presenza in più sullo schieramento le risorse distribuite alle scuderie verrebbero ulteriormente diluite.
Incurante dello scetticismo e delle paure degli altri dirigenti, il 59enne ha dichiarato di puntare assolutamente alla creazione di una propria scuderia da far debuttare nella top class dell’automobilismo, così da portar allevare giovani americani di talento.
In pratica l’obiettivo è dare vita ad una scuola. Un investimento per il futuro visto che dopo Alexander Rossi, nella sua breve parentesi tra Caterham e Marussia, nessun pilota del Nuovo Continente è riuscito a farsi largo in Europa.
“E’ un percorso inedito a cui vogliamo dare concretezza“, ha affermato a Motorsport.com stressando il concetto della mancanza di un punto tra le serie a stelle e strisce e il Grande Circo.
Su questo fronte, per abbreviare le tempistiche, l’imprenditore della Pennsylvania aveva pensato di acquisire l’Alfa Romeo, in modo da permettere al 22enne Colton Herta di farsi le ossa. Addirittura il californiano aveva anche già provato il simulatore nella fabbrica di Hinwil, ma poi non se ne fece più nulla in quanto i vertici della ex Sauber chiedevano di restare ancora al comando e di avere il diritto di ultima parola su tutto.
“Ha grandi capacità e dovrebbe gareggiare in F1. Purtroppo non avendo soldi a sufficienza è stato costretto a restare negli States“, ha spiegato dispiaciuto.
Il piano è dunque quello di trovare ragazzi dal piede pesante nei go-kart e da lì consentire loro di fare tutto il processo di avvicinamento alla categoria regina delle ruote scoperte sotto il vessillo del merito. Chi è davvero valido avrebbe un’opportunità che ad oggi rischia di non esserci. Anzi, di sovente, negli ultimi anni, chi avrebbe potuto dare qualcosa alle competizioni è stato scartato perché non dotato di sponsor o budget per aiutare il team di approdo.
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