L’incidente che rischiò di uccidere Niki Lauda nel 1976 è diventato così famoso da averci anche fatto un film, ma chi gli ha salvato la vita?
Tra i piloti che sono stati in grado di entrare a far parte dell’immaginario collettivo nella storia per le loro straordinarie abilità alla guida, non possiamo in alcun modo dimenticare le straordinarie abilità di Niki Lauda, con il fenomeno austriaco che ha vissuto tanti momenti meravigliosi in carriera, ma che nel 1976 ha visto a tutti gli effetti la morte in faccia, tanto è vero che solamente un miracolo gli ha permesso di rimanere ancora in vista dopo essere entrato in un vero e proprio inferno.
La Ferrari ha avuto tantissimi piloti di primissimo livello, dei veri e propri fenomeni che si sono dimostrati come delle persone eccezionali non soltanto dal punto di vista sportivo, ma anche da quello umano e da questo punto di vista sicuramente non si può non citare Niki Lauda.
L’austriaco era un vero e proprio Computer, uno di quelli che sapeva perfettamente calcolare qualsiasi azione della vettura in modo tale da poterla far rendere nel miglior modo possibile, ecco allora che le sue prestazioni hanno fatto non solo la sua fortuna ma anche quella della Rossa.
Enzo Ferrari lo chiamò a Maranello quando era ancora molto giovane e molti non erano assolutamente convinti del suo valore, considerando come in March e in BRM aveva dimostrato solo di poter essere un grande collaudatore, ma non certo uno di quelli in grado di infiammare le folle.
Nonostante questo il Drake lo scelse come compagno di squadra di Clay Regazzoni, un guascone svizzero che si faceva amare dai tifosi e anche dalle donne, mentre Niki era decisamente il contrario come carattere, ma dopo un primo anno vissuto con continue rotture del motore nel 1975 ha ottenuto il primo titolo.
Nel 1976 il bis era ormai sicuro, ma un incidente clamoroso portò la sua Ferrari a prendere fuoco e con lui dentro non riuscivano nemmeno gli addetti alla sicurezza a tirarlo fuori, ma a un certo punto il destino decise di guardare giù per un clamoroso evento.
La prima persona che si ferma in Germania per poter soccorrere Niki Lauda è l’italiano della Wolf Arturo Merzario, uno che avrebbe dovuto avercela davvero a morte con l’austriaco, dato che era lui che sembrava essere a tutti gli effetti l’uomo della Rossa per il 1974.
Enzo invece andò contro l’opinione pubblica e forse anche qualche accordo, per questo motivo non c’era sicuramente buon sangue tra i due, anche se Arturo sapeva benissimo che in questa circostanza non si poteva certamente guardare a un passato nel quale Niki non aveva comunque colpe.
Il suo intervento fu davvero provvidenziale e arrivò nel momento perfetto, con Merzario che fu a tutti gli effetti colui che salvò la vita a Niki Lauda, permettendo così ai soccorsi di intervenire e di poterlo portare nell’ospedale più vicino.
A Merzario restano comunque due quarti posto ottenuti nella stagione 1973 con la Ferrari in Brasile e in Sudafrica, due risultati che avrebbero potuto aprirgli la strada in un anno travagliato per la Rossa, ma di lì in poi corse solo per Scuderie minori, spesso cambiando anche durante la stagione e provando anche a diventare costruttore aprendo una Scuderia con il suo nome.
Non è stato uno dei più grandi piloti della storia, ma sarà per sempre ricordato come l’uomo che riuscì nell’impresa straordinaria di tirare fuori dall’inferno del Nurburgring Niki Lauda, salvando così la sua vita e il cuore di milioni di tifosi di F1.
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