Ci sono molti modi di agire scorrettamente o barare apertamente: uno di questi è sfruttare dei cavilli del regolamento per ottenere un vantaggio sugli avversari.
Inutile dire che tra tutte le mosse scorrette, questa è davvero tra le più mal viste, in quanto oltre a prendere in giro il proprio avversario, si coinvolgono anche dealer e floorman. Paradossalmente non è un fenomeno che riguarda solo partite piccole o giocatori amatoriali, ma tiri mancini del genere sono stati attuati anche in diretta televisiva o davanti a un pubblico non poco trascurabile come durante un EPT, l’European Poker Tour, o addirittura le WSOP, le World Series Of Poker, il più grande e importante evento di poker che raccoglie ogni anno migliaia di giocatori da ogni angolo del globo.
Vediamo ora in cosa consistono e quali sono stati i casi più eclatanti cui hanno preso parte anche giocatori famosi in eventi importanti, spesso attirandosi le ire e il disprezzo degli spettatori anche molto tempo dopo. Sembra pazzesco, ma alcuni giocatori non sembrano neanche curarsi del fatto che le malefatte riprese in video resteranno per sempre online. La rete non dimentica.
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La regola del countdown per indurre lo showdown
Una delle modalità per portare l’avversario a mostrare le proprie carte anche quando non è tenuto a farlo, consiste nel sfruttare la regola del countdown.
Quando un giocatore, durante il proprio turno, si ferma a pensarea lungo (in gergo “Tanka per molto tempo”), uno degli avversari può chiamare il clock. A quel punto il dealer avviserà il floorman che si avvicinerà al tavolo. Dopo che questi si sarà sincerato, chiedendo al dealer, che sia passata una ragionevole quantità di tempo, farà partire un countdown, in genere di 60 secondi, terminati i quali la mano del giocatore che non ha ancora fatto azione verrà considerata morta. Il fold è quindi obbligatorio.
Il floorman scandirà ad alta voce gli ultimi 10 secondi e qui sta il trick: quando arriverà a “uno”, non c’è un vero e proprio gong ad annunciare la frazione di secondo esatta in cui la mano sarà considerata foldata, ma la decisione è a discrezione del floorman.
L’angle-shooting, quindi la scorrettezza, consiste nell’annunciare il call una frazione di secondo dopo che venga annunciato l’uno, in questo modo si può creare ambiguità o confusione e indurre l’avversario a mostrare le carte convinto che il call sia valido.
In questo modo il player scorretto potrà vedere le carte dell’avversario senza mettere gettoni nel piatto, raccogliendo gratuitamente informazioni sul gioco.
La scorrettezza di Prahlad Friedman durante le WSOP del 2010
Correva l’anno 2010 e siamo al day3 del main event, il torneo più importante e ricco della manifestazione, con montepremi multimilionario e diverse migliaia di partecipanti che hanno pagato un buy-in di ben 10,000$. Il player professionista Prahlad Friedman si trova testa a testa contro Theodore Bort. Ecco come si svolge la mano. I due si trovano rispettavemente su piccolo e grande buio. Bort rilancia preflop e Friedman chiama.
Flop: 6J9
Bort punta 10k su piatto di circa 12k e Friedman chiama.
Turn: 5
Bort prosegue con le puntate e fa un bet 25k, Friedman chiama nuovamente.
River 2
Bort va all-in per 77,250 e Friedman tanka. A quel punto Bort dà sfoggio della sua abilità di trash talker per mettere in confusione l’avversario e dopo qualche tempo è lui stesso a chiamare il clock. Arriva il floorman e partono i 60 secondi di tempo. Quando stanno per terminare il floor scandisce verbalmente l’ultimo countdown “four.. three.. two.. one..”. “I call” annuncia Prahlad una frazione di secondo dopo l’ultimo secondo.
La dealer annuncia il call, Bort mostra la sua top two pair con J9, ma il floorman ha già dichiarato morta la mano di Friedman, il quale con nonchalance passa le carte alla dealer che le pone nel muck. Grandi discussioni in sala e una leggera tensione, ma Friedman resta tranquillamente in gioco e ha visto gratuitamente le carte dell’avversario. Il player dichiarerà di non averlo fatto di proposito, ma pochi gli credono. Dal minuto 5.40″ del video si può vedere quanto è successo in quell’occasione:
https://www.youtube.com/watch?v=iHQRQNa2CVY&ab_channel=PokerRoom
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Angle-shooting per rubare fiches: il gesto di Ivan Freitez
Altro episodio abbastanza chiacchierato si è verificato durante L’EPT Grand Final di Madrid nel 2011. Sono rimasti 10 giocatori in uno dei tornei più prestigiosi. Il misfatto è opera del giocatore venezuelano Ivan Freitez.
La mano è andata in questo modo, Freitez apre da middle position con 56e l’avversario Yanayt fa call da BB con KQ
Flop: 53K
Freitez c-betta e Yanayt fa call con la sua top pair.
Turn: 5
A questo punto abbiamo two pair vs three-of-a-kind del venezuelano che decide di fare slowplay e il turno si chiude con check-check.
River: cade un 6che regala un Full-House al nostro Freitez.
Yanayt punta 275k su un pot da 665k, a questo punto ecco l’angle-shooting. Freitez dichiara raise mentre posiziona nel piatto le chips per fare call. Subito dopo dice che intendeva fare call e che non parla inglese (lingua ufficiale al tavolo nei tornei internazionali). Il floorman, come da regolamento, obbliga Freitez a completare il raise annunciato (la dichiarazione verbale dell’azione è sempre vincolante, non avendo posizionato sufficienti chips a un rilancio maggiore, sarà un minimum-raise). Naturalmente è tutta una sceneggiata per cercare di convincere l’avversario di avere una mano più debole, tanto che Yanayt fa call con la sua top pair. Arriva lo showdown e Freitez mostra il full-house di fronte agli occhi sdegnati di tutti e lo sguardo disgustato del floorman.
Freitez andrà poi a vincere il titolo intascando 1,5 milioni di euro, ma questa mossa antisportiva e scorretta segnerà per sempre l’immagine del giocatore.mIl video di questa mano è storia:
Quella volta che Phil Laak ha voluto perdere la faccia per 70,000 dollari (forse)
Questa storia potrebbe essere solo una leggenda, viene riportata da numerose fonti autorevoli, ma non essendosi svolta sotto le telecamere lasciamo il beneficio del dubbio. Ci servirà comunque per comprendere la dinamica di uno dei peggiori angle-shooting tirati in una partita di cash-game ad alti livelli.
La mano in questione vede il noto player Phil Laak seduto a un tavolo 100$/200$ NL Hold’Em al The Commerce Casino. Siamo al river quando l’avversario di Laak punta 2,000$ posizionando avanti a sé 20 chips da 100$. A quel punto Laak prende dal retro del proprio stack una pila da 20 di chips da 5,000$ e la spinge avanti senza annunciare call o raise. Il dealer, naturalmente, annuncia che non avendo dichiarato nulla, sancisce il raise di 100,000$, ben 50 volte la puntata iniziale!
L’avversario si trova in faccia un raise che lo vedrebbe mettere al centro l’intero stack di circa 70,000$, non immaginando che il famoso pro-player avesse pianificato un tiro del genere, dopo qualche smorfia fa call mettendo tutto il suo capitale al centro del tavolo. Phil Laak mostra il nuts e porta a casa il ricco piatto tra lo stupore dei presenti, sbigottiti dalla scena.