Il mercato dell’auto ha bisogno di essere spinto da incentivi abbondanti e disponibili per tutti. Ecco cosa sta succedendo in Italia.
L’industria dell’Automotive 2.0 ha la necessità di essere favorita da politiche integrative lungimiranti. Purtroppo la crisi economica in Italia ha portato anche una forte flessione della vendita di auto nuove, con un mercato dell’usato schizzato alle stelle. L’intenzione di acquistare auto moderne e poco inquinanti non manca, ma a mancare sono le possibilità economiche.
Difatti la quota di EV, nel 2023, nell’intero panorama di vendite, in Italia, ha superato di poco il 4%. Le elettriche sono proibitive per i più e le % sono minime. Numeri impietosi rispetto all’estero. I fondi stanziati dal Governo non bastano mai per far favorire una transizione concreta. Vi sono realtà del Nord Europa dove, a livello statale, sono state portate avanti delle politiche che hanno favorito il passaggio all’elettrico. L’Italia detiene uno dei parchi auto circolanti più vecchi d’Europa e la situazione tenderà solo a peggiorare in futuro.
Andrebbero predisposti degli ecobonus in larga scala che possano invertire una rotta che rischia di portare l’Italia ai livelli di Cuba. Vi sono brand che hanno compreso, sino in fondo, la crisi e stanno spopolando alle nostre latitudini. Ben presto, in strada, avremo l’effetto Havana con un mix tra veicoli vetusti e auto moderne. I fondi stanziati dal governo per gli incentivi auto 2024 e messi a disposizione dal 23 gennaio sono quasi esauriti. Il motivo è chiaro: la domanda supera l’effettiva disponibilità di fondi. Andiamo a scoprire quali sono i motori preferiti dai clienti.
Auto, gli incentivi non bastano mai
Sono, rapidamente, calati i fondi per le vetture a benzina, diesel, GPL e metano a basso consumo, ovvero tutte quelle auto che rientrano nella fascia di emissioni 61-135 g/km di Co2. In due giorni i 120 milioni di euro predisposti dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per questa tipologia di vetture “non inquinanti” sono dimezzati. Probabilmente quando leggerete questo articolo, tra poche ore, i fondi saranno esauriti.
I milioni predisposti serviranno a soddisfare soltanto poche decine di migliaia di automobilisti che sperano di avere il bonus rottamazione di 2.000 euro. La cifra di 232,75 milioni di euro messa a disposizione delle persone fisiche che vogliono comprare un’auto ibrida plug-in, sempre nella fascia 21-60 g/km di CO2, è quasi del tutto intatta. Il 99% del fondo è ancora lì e già questa è una indicazione di massima importante sulla volontà degli automobilisti. Gli acquirenti che potranno avere lo sconto sono quindi compresi tra i 57.000 e i 115.000.
I 194,75 milioni di euro messi a disposizione degli utenti che acquistano un’auto elettrica con emissioni comprese tra 0 e 20 g/km di CO2 sono ancora quasi tutti disponibili. Ne resta quasi il 98% del totale per incentivi da 5.000/3.000 euro. Con questa cifra si possono ancora soddisfare 38.000/63.000 clienti di EV, ma alla lunga (si spera) verranno esauriti per un concreto passaggio all’elettrico.