Il mondo dell’auto sta subendo una pesantissima crisi, e tra le cause ci sono anche le tasse. Ecco quali sono i paesi più colpiti.
Pensare ad un mondo moderno senza auto è un qualcosa di utopistico, eppure, in molti, stanno decidendo di rinunciarci. La crisi mondiale ha portato l’automotive ad un periodo difficilissimo e, con ogni probabilità, senza precedenti, soprattutto per quello che riguarda le vendite, con un bilancio davvero in rosso.
La pandemia di Covid-19 ha portato le vendite a calare del 20% tra l’aprile del 2020 e quello del 2022, ma il fatto grave è che dopo la fine della fase saliente del disastro legati ai lockdown non si sono registrati miglioramenti. La guerra in corso tra Russia ed Ucraina ha dato una mazzata finale al mondo dell’auto, per tanti diversi motivi.
I prezzi di vendita hanno subito dei grandi aumenti, sia per quello che riguarda il nuovo che l’usato. Le vetture “di seconda mano” hanno raggiunto dei prezzi spesso irraggiungibili, ed a tutto ciò è collegato anche un altro problema, che riguarda i tempi biblici di consegna delle vetture in produzione.
Qualche mese fa, persino case come la Volkswagen e l’Audi erano state costrette ad interrompere la produzione dei propri modelli, a causa delle difficoltà nel reperire i cablaggi elettrici, spesso prodotti anche in Ucraina. Dunque, si registrano dei dati che via via vanno peggiorando, e si fa fatica a vedere la luce in fondo al tunnel.
L’aumento del costo della vita ha dato la mazzata finale sulla speranza di un miglioramento della situazione per il settore automotive, ed ora, per quanto riguarda l’Italia, si tornerà presto anche a parlare del discorso carburanti. Il 5 ottobre, infatti, cadrà il taglio delle accise, ed il nuovo governo che salirà al potere il prossimo 25 settembre avrà subito una grande sfida da fronteggiare, con poche possibilità di vincere, almeno sul breve periodo.
Per gli automobilisti, di sicuro, è un periodo molto complesso, ed il bello è che ora si potrebbe tornare ai livelli di marzo per quello che riguarda i prezzi dei carburanti, ben superiori ai due euro. Tuttavia, l’Italia non è al primo posto in Europa per quanto riguarda le tasse sulle autovetture, ed ora andremo a scoprire chi occupa questa posizione.
Auto, ecco le tasse in Europa per le vetture
Legato al discorso auto c’è ovviamente la nota dolente delle tasse, divenute, nel corso degli anni, il vero e proprio incubo dei cittadini. In Italia la pressione fiscale è folle, considerando anche i servizi offerti e le buste paga che non crescono, anche a fronte di una situazione economica disastrosa per tantissime famiglie.
Al primo posto in Europa per quello che riguarda le tasse sull’auto non c’è però l’Italia, ma un paese a sorpresa: il Belgio. La media che ogni abitante del paese posto sul Mare del Nord è costretto a pagare ogni anno per mantenere la propria vettura è di circa 2800 euro, un qualcosa di clamoroso e di insostenibile per la gran parte degli italiani, ma parliamo di un’altra realtà che è ben più solida della nostra.
In seconda posizione si piazza la Finlandia, a quota 2700, davanti ai 2400 di Irlanda ed Austria. A 2200 c’è la Danimarca, uno dei paesi dove la vita è più cara, assieme alla suddetta Finlandia. Al contrario di quanto si potesse pensare, l’Italia si mantiene in media con tutti gli altri stati del Vecchio Continente, attestandosi a circa 1723 euro all’anno per le tasse sulle automobili, più o meno le stesse cire che si spendono in Germania ed in Francia.
Molto più bassi i prezzi in Spagna e Grecia, dove ce la si cava con 1100-1200 euro all’anno, ma ovviamente si tratta di una media, il tutto può variare in base al tipo di vettura che si ha a disposizione. Questi dati vengono aggiornati ogni anno, e vista la grande crisi ed i continui rincari, c’è la sensazione che possano andare in peggioramento tra pochi mesi.