In Spagna è andato in scena il nuovo duello tra Bastianini e Bagnaia, ma a vedere le loro “mosse” sembra che qualcosa sia cambiato.
Dopo Misano, c’era attesa per capire se si sarebbe ripetuto il duello tra Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini. E ad Aragon il pubblico è stato accontentato. Il nuovo atto della sfida tra i due piloti Ducati, che il prossimo anno divideranno il box nel team ufficiale, ha visto stavolta vincere il secondo, che è così tornato sul gradino più alto del podio mettendo a segno il quarto centro stagionale. Una vittoria maturata nel finale, proprio come ci ha abituato il pilota di Rimini, che con il suo stile riesce sempre ad essere più gentile degli avversari con le gomme e può così sfruttarle al meglio nelle fasi conclusive della gara.
Un successo che ripaga Bastianini del ko subìto a casa sua, con una volata che ha tolto il fiato al pubblico ma anche ai dirigenti di Borgo Panigale. Stavolta però il confronto con Pecco è stato deciso ma senza rischi. Nelle fasi iniziali il pilota del team Gresini ha tentato di mettersi davanti, ma un lungo subito dopo gli ha fatto capire che in quel momento non era possibile rimanere in prima posizione. Bagnaia infatti ha tenuto un ritmo molto costante, per poi dare la stoccata giusta per scremare la compagnia. Negli ultimi giri però Enea si vedeva che ne aveva di più e in un lampo, dopo aver tenuto a debita distanza il rivale, lo ha ripreso e attaccato in curva 7 senza colpo ferire.
Una manovra chirurgica, che non è passata inosservata. Così come la replica di Bagnaia, che ha sì provato a seguire il rivale per tentare il controsorpasso, ma senza mai dare veramente l’impressione di voler esagerare. Insomma un confronto tra i due che è sembrato davvero “maturo”.
Bagnaia e Bastianini, un duello “condizionato”?
C’è però da chiedersi se sia stato un episodio oppure qualcosa è cambiato nel confronto tra i due piloti italiani. A Le Mans le prime scaramucce, con la caduta di Bagnaia dopo qualche curva, immediatamente dopo aver subito il sorpasso, a cui fecero seguito uno scambio di battute tra i due, con Bastianini che spiegò la caduta del rivale come conseguenza della sua pressione. Una versione questa che fu smentita in maniera piuttosto seccata dal pilota Ducati ufficiale.
A Misano poi il replay, arrivato dopo la firma di Enea sul contratto che lo legherà al team del suo rivale dal 2023. E qui il confronto è stato davvero pericoloso, con alcune manovre di Bastianini che per poco non è arrivato a contatto con Bagnaia. Una sfida che ha creato qualche apprensione in casa Ducati, che ha manifestato il suo “fastidio” anche in pubblico, anche se in maniera pacifica. E che sia stata proprio questa “ramanzina” ad aver inciso nella lotta ad Aragon? Probabile. Ma c’è anche un altro particolare che potrebbe aver influito ed è l’uscita di scena immediata di Fabio Quartararo.
Con il leader della classifica fuori, l’obiettivo di entrambi infatti è diventato quello di ottenere il miglior risultato possibile, ossia almeno un podio. E questo ha ovviamente portato i due sì a lottare ma in maniera coscienziosa, senza strafare. Perché buttare via un’occasione così sarebbe stato da incoscienti. Bastianini c’ha provato nel momento in cui si è sentito più forte del rivale, senza rischiare, mentre Bagnaia, capita la situazione, non ha forzato la mano e prima non ha opposto grande resistenza al sorpasso, poi ha provato a replicare ma senza successo. Perché azzardare lo avrebbe portato forse a correre dei rischi inutili, visto che ora la questione campionato si è riaperta clamorosamente.
Insomma che sia una o l’altra la spiegazione, sta di fatto che stavolta la sfida Bastianini-Bagnaia è stata più che corretta, senza che qualcuno avesse da ridire. Vedremo però se da adesso in poi, con i due ritornati in corsa per il Mondiale, sarà sempre così.