L’apparenza può essere una discriminante. Ecco cosa è successo ad un ragazzo che ha finto di essere un barbone per poi arrivare in Ferrari.
Nei propri comportamenti la società è influenzata dallo status personale e di quello di chi si incontra. Lo ha capito una volta di più Mark Laroomy, giovane interessato a studiare gli atteggiamenti della gente e come questi siano plasmati da preconcetti e stereotipi.
Assieme ad un gruppo di amici ha dunque deciso di mettere alla prova chi popola le strade affollate delle nostre città, per verificare se davvero l’abito non faccia il monaco e se in epoca moderna tutti vengano veramente trattati alla pari.
Come si è svolto l’esperimento con la Ferrari
Dando vita a una serie di candid camera i ragazzi hanno monitorato le diverse risposte ad una situazione particolare. Ma entriamo nel vivo della prova ripetuta in differenti locali.
Il protagonista del video, ovvero Mark camuffato ad arte, si presenta in vari bar vestito da clochard. Ma una volta domandato di potersi accomodare e precisato di essere in possesso del denaro utile a pagare la consumazione veniva accompagnato all’uscita.
Completamente opposta è stata invece la reazione quando il suo abbigliamento era elegante, il look curato e la vettura con cui si presentava era una Ferrari. Allora gli veniva riservata un’accoglienza da prima classe, con tanto di cameriere pronto a parcheggiargli l’auto nel garage privato.
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Svelata la propria identità e rivelata la natura dello scherzo la bacchettata a chi si è comportato. “Tutti dovrebbero essere uguali e non venire giudicati per l’aspetto fisico o per i vestiti indossati“, il monito denuncia di Laroomy.
Imbarazzati dall’accaduto tutti i fautori della discriminazione hanno chiesto perdono, promettendo di non comportarsi più in quella maniera, manco fossero bambini che hanno rubato la marmellata. Malgrado sia passato qualche tempo questo esperimento resta sempre attuale e probabilmente ripetuto darebbe lo stesso esito. Purtroppo.