Il 2022 della Ferrari è stato finora più avaro di soddisfazioni del previsto e il boss Binotto non nasconde di aver patito alcuni momenti.
I test invernali dalla F1 avevano mostrato una Ferrari finalmente all’altezza, capace di battersi con la Red Bull e forse anche di batterla. Ed invece pian piano che ci siamo addentrati nella stagione le speranze si sono assottigliate. Tra mancanza di affidaiblità, errori del muretto e dei piloti, la Ferrari da principale candidata al titolo è diventata inseguitrice.
Se nella primissima parte del campionato la F1-75 aveva dato l’idea di essere la monoposto più competitiva del lotto, la rapidità di reazione del designer degli energetici Adrian Newey ha ribaltato la situazione rendendo la RB18 una macchina performante, ma soprattutto solida.
Così, mentre al Cavallino naufragavano nell’ansia da prestazione, a Milton Keynes incrementavano il loro bottino, per cui oggi il team austriaco viaggia in vetta alla generale costruttori con un vantaggio di quasi 100 lunghezze. E qualcosa di analogo lo sta proponendo pure la graduatoria piloti dove Verstappen comanda con 80 punti di margine su Leclerc.
Sicuramente non quello che si aspettavano a Maranello dopo le premesse di febbraio. In fin dei conti questa doveva essere un’occasione d’oro per la scuderia italiana visto che rispetto alla squadra fondata diretta da Christian Horner e alla Mercedes, in lotta fino all’ultimo round del 2021 per il titolo, aveva avuto diversi mesi in più a disposizione per lavorare sul nuovo progetto.
Insomma, una chance da “ora o mai più” buttata alle ortiche, perché salvo un vero e proprio miracolo, per i modenesi è già game over quando ancora bisogna affrontare nove GP.
Pienamente consapevole di aver gettato via un’opportunità, il responsabile del garage rosso Mattia Binotto ha rivelato che se avesse il potere di tornare indietro nel tempo, disputerebbe di nuovo un gran premio in particolare.
“Vorrei tornare a Monaco“, ha confidato a Sky Sport. “Non aver vinto lì partendo dalla prima fila è quasi incredibile. Per Silverstone, invece, mi dispiace, ma credo che la scelta sia stata giusta”, ha affermato in riferimento al mancato pit stop di Leclerc quando la corsa era neutralizzata dalla Safety Car.
Riferendosi ai critici che in queste settimane hanno puntato il dito contro il pitwall della Scuderia, il tecnico italo-svizzero ha ribattuto: “Sono convinto che il nostro gruppo sia forte anche a livello strategico. Spesso si guarda agli sbagli e non a quello che è stato fatto bene. Penso ad esempio all’Austria o alla Francia, dove siamo stati gli unici ad aver portato due gomme medie in gara“.
Pur sforzandosi di mettere in risalto solo il positivo, il 52enne ha dovuto riconoscere di aver fatto qualche regalo agli avversari. “Potevamo vincere almeno cinque corse in più. Purtroppo noi abbiamo sempre accusato guasti quando eravamo in testa, mentre i nostri competitor quando erano dietro“, ha infine analizzando invitando i suoi a rimboccarsi le maniche in vista dei prossimi eventi a partire da Spa a fine agosto. “Dobbiamo continuare a lavorare sodo e a guardare avanti”, lo sprone del dirigente.
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