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Come affrontare la bolla in un Sit&Go e andare a premi

Anche nei Sit&Go, prima di andare in zona premi, dovremo superare indenni un momento cruciale nella partita: la bolla. Parliamo quindi del momento che ci separa dal piazzamento a premi o dal dover incassare la perdita in attesa di una partita migliore.

A differenza dei tornei multitavolo, in un Sit&Go la bolla sarà per forza di cose disputata interamente al nostro tavolo. Questo comporta alcuni vantaggi, ma anche dei problemi che, se non gestiti adeguatamente, possono procurarci non pochi grattacapi e mancanze nel nostro portafogli.

Come sappiamo, vincere nel poker consiste essenzialmente nel fare meno sbagli dei nostri avversari. La zona bolla è per sua natura il momento in cui la tensione è massima e la probabilità di fare l’errore fatale è massima per tutti i player coinvolti. Vediamo come adattare il nostro gioco al meglio per sfruttare debolezze ed errori frequenti nei nostri avversari in questa fase delicata.

LEGGI ANCHE >>>> Come superare indenni la bolla e sfruttare il momento cruciale

La fase di bolla in un Sit&Go

Se abbiamo superato le prime fasi della nostra partita e siamo riusciti ad avvicinarci alle posizioni a premio, resta da superare la fase più delicata. Una sola eliminazione ci separa dal chiudere la partita da vincenti e qui dovremo mettere in campo tutta la nostra esperienza e “freddezza” nelle decisioni.

Cosa significa giocare in zona bolla

Una volta eliminati il grosso dei nostri avversari, ci avvicineremo alla zona premi. La bolla (in inglese Bubble) indica proprio quel momento in cui manca un solo giocatore da eliminare alle posizioni a premio.

Come facile immaginare, questa è una delle fasi più importanti di tutta la partita. Come ci insegna l’ICM, la differenza di equity del nostro Stack in questa fase e successivamente allo scoppio della bolla, e nel suo culmine. Questo significa che, per quanto possiamo aver giocato in modo perfetto fino a questo punto, la mano sbagliata o un errore in questo momento andrà a rendere vano tutto il lavoro fatto fino ad ora.

Differenze con un torneo multi-table

A differenza di quanto può accadere in un torneo multi tavolo, nel quale quindi partecipano decine centinaia o talvolta migliaia di persone, in un sì tengo saremo seduti allo stesso tavolo dall’inizio alla fine della partita. Questo farà sì che avremo potuto raccogliere moltissime informazioni osservando il gioco degli avversari fino a questo punto e, se non abbiamo pensato ad altro nel frattempo, avremo la possibilità di poter farci, in modo più o meno accurato, un’idea sul tipo di gioco adottato dai nostri avversari.

Nella stragrande maggioranza dei casi, la bolla verrà giocata in tre o quattro giocatori. In un Sit&Go 6-max (quindi con sei partecipanti), generalmente i posti a premio sono due, mentre in un Sit&Go full ring (con 9 o 10 giocatori in genere), di solito andranno a premi i primi 3 classificati.

Un’altro aspetto importante riguarda la differenza tra gli stack dei player sopravvissuti. Questa sarà, per ovvi motivi, molto più risicata rispetto a un torneo multi tavolo. Assisteremo di conseguenza a repentini cambi nella condizione di chip leader e un player magari arrivato molto lungo in questa fase può vedere rapidamente consumarsi il proprio stack se non affronta le mani nel modo corretto.

La strategia per superare la bolla in un Sit&Go

Analogamente ai tornei multi tavolo, anche nei Sit&Go il parametro più importante su cui basare le nostre decisioni riguarda il rapporto tra il nostro Stack e quello dei nostri avversari.

Il pericolo maggiore è dato dalla velocità maggiore con cui aumentano i livelli rispetto al torneo e, come già accennato, la minor differenza tra uno stack e l’altro dovuto alla minor quantità di chips in gioco. Dovremo quindi osservare in modo continuo la condizione dei nostri avversari e le posizioni del bottone per non prenderci rischi nel momento sbagliato o non trovarci a “Morire di bui” nell’attesa del momento giusto per sferrare l’attacco.

Se siamo short-stack

Se il nostra stack ha un rapporto inferiore a 6:1 rispetto al big blind, possiamo a tutti gli effetti considerarci short. Questa condizione non ci lascia molto spazio di manovra e le uniche opzioni a nostra disposizione saranno andare all-in o passare la mano.

Il segreto qui è non aspettare troppo, in quanto saremo morti di bui in poche mani, ma neanche essere troppo precipitosi. È sufficiente che venga eliminato un solo player, non facciamoci prendere dalla fretta proprio adesso.

L’ideale è aggredire in primis gli altri eventuali avversari short, o comunque i più corti al tavolo, restringendo il nostro range di all-in quando rilanciamo sul chip-leader o un giocatore che ha il doppio delle nostre chips o più. Questo perchè il range con cui andrà a chiamare il nostro all-in sarà decisamente ampio. Il chip leader potrà vedere sia per una questione di pot odds (se abbiamo per ipotesi 4 Big Blind di stack, il grande buio dovrà metterne solamente 3 per disputare un piatto di 8,5) sia per il grosso vantaggio che deriverebbe, anche per lui, dallo scoppio della bolla in generale.

Se abbiamo big stack o siamo chip-leader del tavolo

Come visto poc’anzi, ma specularmente dalla prospettiva del big stack, vedremo spesso il più short del tavolo andare all-in. Se il nostro stack è di molto superiore e anche perdendo il colpo non rimarremmo con le briciole, possiamo tranquillamente vedere l’all-in con un ampio range di mani.

Possiamo giocare in questo spot con pressochè tutte le coppie, tutte le combinazioni di carte alte, tutti gli assi e i suited connectors. In queste mani avremo in genere minimo il 40% di probabilità di vittoria allo showdown contro il range di all-in avversario.

Capiterà di frequente di non essere gli ultimi a parlare in questa situazione. La strategia suggerisce di non isolare la mano rilanciando all-in a nostra volta. Questo per due ragioni:

  • Se dopo di noi parla qualcuno pari stack o quasi, rischiamo inutilmente di compromettere la partita qualora lo trovassimo con delle monsters. Nella situazione specifica può anche capitare che lo short vinca la mano, ma l’altro avversario ci azzoppi, pregiudicando tutto il gioco successivo
  • In due si hanno più probabilità di eliminare lo short del tavolo. Chiaramente non ci si può accordare platealmente di fare check fino al river, sarebbe collusion e nelle migliore delle ipotesi verremmo squalificati, ma salvo aver chiuso punti molto forti (dal tris o, meglio ancora, dalla scala in su), conviene sempre arrivare allo showdown in tre, così da avere maggiori chance di far scoppiare la bolla in questa mano.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE >>> Sit&Go: la strategia base per vincere il gioco preflop

Minimum raise e guerra tra bui

Non parlando qui esclusivamente della zona bolla, una nota importante circa il gioco generale nei Sit&Go rispetto ai classici tornei multi tavolo, riguarda l’importo dei raise preflop e le dinamiche di Blind war, la guerra tra bui.

Le motivazioni e come reagire al minimum raise avversario

Capiterà di frequente di assistere minimum raise da parte degli avversari, ossia il minimo rilancio consentito, pari solamente al doppio del grande buio.
Questa è una mossa non facile da interpretare e che spesso può celare diverse insidie.

Generalmente, se il minimo reso viene effettuato da early position, possiamo interpretarlo come il tentativo di coinvolgere più giocatori nella mano da parte di chi ha una monster hand. Il giocatore starà quindi cercando di coinvolgere più player possibili per massimizzare la mano in questione andando all-in qualora qualcuno rilanci sul suo raise minimo.

Se questa mossa viene invece effettuata post flop, frequentemente ha la stessa funzione di una Stopping Bet. Una giocata, cioè, volta a stoppare il gioco avversario imponendo un importo più basso di quello che avrebbe dovuto investire nel caso si fosse optato per un check, lasciando la parola all’avversario. Lo scopo di questa piccola puntata (o di questo rilancio), è quello di spaventare l’avversario e “comprare” a prezzo più economico turn e river. Generalmente è la mossa di chi ha un progetto in itinere o comunque necessita di un aiuto dal board.

La cosa migliore in questi casi, se abbiamo un punto decente, è quello di rilanciare con forza, così da stanare il furbetto, il quale, se abbiamo interpretato correttamente, non potrà che passare la mano.

La guerra tra bui in bolla o nelle fasi finali del Sit&Go

Quando i livelli, e di conseguenza i bui, saranno molto elevati ci troveremo tutti con un rapporto tra il nostro Stack il fattore M molto ridotto. Rubare (e difendere) i bui diventerà quindi una necessità condivisa.

Saranno frequenti di conseguenza situazioni in cui si sarà più o meno costretti ad andare all-in (e chiamare i resti avversari), più o meno con qualsiasi starting hand. Ciò accade perchè le pot odds per il push o per chiamare sono quasi sempre sproporzionate. In questa situazione, paradossalmente, avere una mano molto marginale può quasi essere vantaggioso. Una mano di partenza come 6-7 o 4-5, difficilmente sarà dominata e, in genere, gioca abbastanza bene contro carte alte o coppie.

Possiamo anche qui di media contare su un 35-40% di chance di vittoria contro il range di all-in avversario. Pertanto non cadiamo nell’errore di lasciare il nostro buio, qualora consista di una quota importante dello stack. Pochissimo dopo ci troveremo nella stessa situazione, tanto vale giocarsela finchè la potenziale vittoria della mano ci rimetta degnamente in gioco.

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