Quali sono i bonus casa in scadenza 2024 e che saranno più disponibili o risulteranno depotenziate: Superbonus ma non solo
Vi sono alcuni bonus casa, agevolazioni nel campo dell’edilizia, che risulteranno non più disponibili o depotenziate, con la fine del 2024. Si tratta ad esempio del Superbonus, il quale calerà al 65 per cento, ma non soltanto.
Partendo proprio dal Superbonus, tale misura è confermata per tutto il 2025, sebbene in una forma ridotta, considerando che calerà al 65 per cento. Riguardo il 2024, il bonus è agevolato al settanta per cento delle spese. Rispetto alla cessione del credito, questa è permessa soltanto riguardo operazioni di condominio approvate e comunicate in Comune attraverso il Cilas entro il 17.02.23.
Altro aspetto da tener presente è che entro il 29.03.24 siano state sostenute le spese per i lavori avviati, i quali devono essere documentabili con fatture. Come i più attenti ricorderanno, il Superbonus inizialmente riguardava una dotazione del 110 per cento delle spese sostenute sin dal 01.07.20 per realizzare determinati interventi inerenti l’efficenza energetica ed il consolidamento statico, oppure a ridurre il rischio sismico degli edifici.
Alla fine dell’anno arriva a scadenza l’Ecobonus, misura che prevede agevolazioni sino al settantacinque per cento delle spese in 10 anni su parti comuni e tetti variabili in base ai lavori. La misura si lega dunque ad una detrazione fiscale, valida ai fini Irpef, inerente interventi di riqualificazione energetica e riduzione del rischio sismico. Così come legata all’installazione degli impianti fotovoltaici e delle colonnine per ricaricare i veicoli elettrici. Occorre che la spesa non superi i cento trentasei mila euro.
A scadere anche il bonus arredi e elettrodomestici, una detrazione Irpef riguardante l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici per l’arredo di un immobile oggetto di ristrutturazione. Come spiega il portate dell’Entrate, la detrazione si calcola su cifre massime di ottomila euro (2023) e cinquemila euro (2024), comprendenti le eventuali spese del trasporto e del montaggio. Occorre sia ripartita in 10 quote annuali dal medesimo importo.
Proseguendo con i bonus casa in scadenza 2024, che potrebbero quindi non esser più disponibili o esser oggetto di un depotenziamento, si passa al bonus verde. Al termine il tempo a disposizione per tale detrazione Irpef del trentasei per cento sulle spese sino a cinquemila euro sostenute per taluni interventi.
A proposito degli interventi, ad esempio la sistemazione a verde delle aree scoperte private di edifici esistenti, o ancora impianti d’irrigazione e realizzazione di pozzi, o di coperture a verde, e così via. Il diritto all’agevolazione riguarda anche le spese di progettazione e manutenzione, qualora legate all’esecuzione di tali interventi. Occorre che il pagamento delle spese avvenga tramite strumenti che rendano possibile la tracciabilità, come per esempio il bonifico postale/bancario
Alla fine dell’anno arriva al termine anche il Sismabonus sino all’ottanta per cento, dagli interventi derivano diminuzioni di 1 classe di rischio, e sino all’ottantacinque per cento, qualora venga garantita una diminuzione di 2 classi di rischio. Al contempo, la medesima agevolazione prevede la detrazione del cinquanta per cento per spese sostenute dal 01.01.2017 al 31.12.2024, da calcolare sull’ammontare massimo di 96mila euro per unità immobiliare.
Occorre la suddivisione della detrazione in 10 quote annuali dal medesimo importo. È prevista la medesima detrazione per coloro che comprano immobili ad uso abitativo, che son parte di edifici del tutto ristrutturati. Spetta in presenza di interventi di restauro e di risanamento conservativo, e di ristrutturazione edilizia fatti da parte di impresi di costruzione oppure ristrutturazione immobiliari, e dalle cooperative edilizie, che entro diciotto mesi dal termine dei lavori vendono oppure assegnano l’immobile.
Infine, per quanto concerne il bonus ristrutturazione, questo resta anche per il 2025, con un depotenziamento sin dal 1° gennaio. L’agevolazione passa al trentasei per cento col tetto di spesa di quarantotto mila euro, dal cinquanta per cento col totale di spesa di novantasei mila euro.
Ad ora, si prevede di arrivare al trenta per cento dal 2028, sino al 2033. Si tratta di una misura destinata a contribuenti soggetti all’Irpef, residenti e non nel territorio dello Stato, che effettuano spese di ristrutturazione. Fra gli altri, concerne proprietari di immobili oggetto dell’intervento, il titolare dei diritti reali / personali di godimento sugli immobili. E ancora, inquilini, familiare convivente col possessore oppure detentore dell’immobile oggetto dell’intervento come il coniuge, componente dell’unione civile, parenti entro il 3° grado ed affini entro il 2°, e il convente more uxorio (circa spese sostenute dal 01.01.2016).
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