Quando mancano appena sei gare alla fine, Bottas si apre sul suo primo anno in Alfa Romeo. E ci scappa un pensiero su Alonso.
Chiamato dalla Mercedes al termine della convulsa stagione 2016 a sostituire il campione del mondo Nico Rosberg, Valtteri Bottas è stato catapultato in una realtà totalmente differente da quella a cui si era abituato nella piccola Williams. Più pressione addosso, l’obbligo di portare a casa il risultato sempre e comunque, nonché la convivenza con una prima donna con Hamilton, lo hanno pian piano spento. Da alcuni definito un maggiordomo. Da altri etichettato come incapace addirittura di svolgere il ruolo di seconda guida. Per altri ancora guardato come un buon mestierante e nulla più, il finnico è rinato.
Si è ripreso solamente dopo il divorzio dalla Stella per unirsi all’Alfa Romeo per l’annata 2022. Lì finalmente ha trovato pane per i suoi denti. Una squadra piccola, senza grosse ambizioni, ma soprattutto con un rookie come Guanyu Zhou al suo fianco, motivo per cui lui è stato eletto a leader.
“Ho messo a disposizione ciò che ho appreso in una squadra di vertice. E’ stato gratificante poter fare la mia parte e mettermi a disposizione“, ha dichiarato a Motorsport.com.
Facendo un bilancio del 2022 finora e soffermandosi sulle carenze dell’equipe elvetica, il #77 ha sostenuto: “E’ bene sottolineare come il nostro sia un progetto a lungo termine. Detto ciò in questi mesi abbiamo capito cosa ci ha fatto andare bene all’inizio, e il motivo per cui poi abbiamo perso terreno. Uno dei problemi ha riguardato la velocità di produzione delle componenti. Purtroppo tante novità di programma hanno dovuto essere procrastinate per mancanza di personale“.
A tirare su il morale al 32enne la consapevolezza che comunque nel 2023 la musica sarà diversa e il boss Frederic Vasseur farà degli innesti importanti nell’organico. Una notizia che fa ben sperare per la crescita di un gruppo che giù rispetto al 2021 ha fatto passi avanti.
“Abbiamo una buona struttura, ma attualmente siamo in 500, e ad esempio a Grove eravamo in 750. Il budget non ci preoccupa, ma siamo a corto di persone”, ha spiegato.
Spesso rabbuiato e sull’orlo di una crisi di nervi quando affiancava il buon Lewis, il driver di Nastola oggi è diverso.
“Questa non è un’azienda è più una vera scuderia. Ma la motivazione di tutti è la stessa“, ha aggiunto illustrando il perché ad Hinwil si senta più a suo agio. “È stato molto bello iniziare l’anno conquistando dei punti in Bahrain. Credo che quel weekend ci abbia dato una spinta in più e fatto capire che saremmo stati in grado di finire spesso in nella top 10“.
Interrogato sul suo futuro in F1 e se mai sarà longevo quanto quello di Alonso, ha commentato. “Non ne sono sicuro. Sono davvero impressionato dalle performance di Fernando. E’ ancora ad un livello davvero ottimo. Ma per quanto mi riguarda non so. Però mai dire mai”.
Infine, su un ipotetico passaggio ad altre discipline il finlandese non ha escluso nulla. “Sono assolutamente aperto ad ogni sfida. Amo guidare, quindi quando la mia avventura nella massima serie sarà terminata continuerò in altri contesti motoristici, a patto di avere del tempo libero“, ha precisato.
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