Per Valtteri Bottas l’esperienza in Mercedes è giunta al capolinea. Nelle ultime due gare potrebbe non aiutare Hamilton per il mondiale.
La storia d’amore tra Valtteri Bottas e la Mercedes sta volgendo al termine. Dopo ben cinque stagioni di legame con il team di Brackley, il finlandese partirà in direzione Alfa Romeo Racing, dove andrà a sostituire il connazionale Kimi Raikkonen, ormai prossimo al ritiro dalle corse.
Sull’esperienza del buon Valtteri sulla freccia d’argento (nera nel 2020 e nel 2021) se ne sono dette tante, ed i pareri sono discordanti: c’è chi dice che ha svolto un gran lavoro come scudiero, ma altri lo scherniscono definendolo lo zerbino di Lewis Hamilton. La verità, probabilmente, sta nel mezzo.
Bottas, come lo ha definito recentemente lo stesso Toto Wolff, non è un fenomeno, uno in grado di fare la differenza quando la monoposto non è nettamente al top. Il #77 ha alternato prestazioni eccezionali a domeniche da incubo, dimostrandosi un top driver in poche occasioni. Gare come quelle della Turchia, ma anche alcune nel 2017 e nel 2019 lo hanno visto battere Hamilton in modo abbastanza impressionante, ma è sempre mancata la costanza.
Il finlandese ha realizzato più pole position del compagno di squadra sia due anni fa che nella stagione attuale, un risultato non da poco considerando che Lewis ha staccato più di cento partenze al palo in carriera. Un altro punto a sfavore del finnico è il duello corpo a corpo, dove non riesce mai a primeggiare. Le rimonte non sono mai state il suo forte, ma come gregario è stato perfetto. Si è sacrificato quando occorreva e nei momenti in cui glielo chiedeva la squadra, risultando un punto fermo dei successi di questi anni.
Bottas, finale di stagione incerto
L’ultima gran prova di Valtteri Bottas, esclusa la Sprint Race vinta in Brasile che ha tolto un punto alla Red Bull ed a Max Verstappen, è stata la gran pole ottenuta in Messico. Il finlandese ha nettamente battuto Hamilton, per poi combinare un disastro alla prima curva, spalancando la strada alla vittoria dell’olandese.
Prendendo spunto da quanto accaduto quel giorno, Timo Glock ha parlato a Sky Deutschland, dichiarando apertamente che il prossimo pilota dell’Alfa non darà una grossa mano a Lewis. L’ex pilota di Toyota e Virgin non ha fatto tanti giri di parole: “Non assume mai una posizione in cui sembra voler sostenere Lewis“.
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“Guida senza prendersi troppi pericoli e necessita della motivazione via radio di Toto Wolff. Max e Lewis si giocheranno il mondiale da soli, senza aiuti esterni“. Frasi che non lasciano spazio all’interpretazione quelle del tedesco, ricordato dai tifosi della Ferrari per quanto accadde in Brasile nel 2008. Le ultime due gare riveleranno chi ha davvero ragione su questa vicenda.