Il finale di stagione di Valtteri Bottas sarà fondamentale per le sorti dell’iride a squadre. Ecco perché sta facendo meglio di Perez.
La Mercedes deve fare i conti con un’agguerrita Red Bull per agguantare l’ottavo titolo costruttori consecutivo. La RB16B è una minaccia serissima per le ambizioni del team di Brackley, che grazie anche al lavoro di Valtteri Bottas sono riusciti ad allungare nel mondiale costruttori. Se Lewis Hamilton e Max Verstappen tra i piloti sono praticamente alla pari, un discorso diverso va fatto per le seconde guide.
In questo 2021, il team dei “bibitari” ha deciso di optare su Sergio Perez per affiancare l’olandese volante, dopo due stagioni in cui Pierre Gasly ed Alexander Albon non erano apparsi all’altezza della situazione. Il francese, venne addirittura spedito in Toro Rosso dopo metà stagione, lasciando spazio al thailandese per il successivo anno e mezzo. Anche il buon Albon non ha convinto, ed Helmut Marko ha voluto puntare su una figura più esperta.
F1: entrano in gioco i teammate
Dopo un 2020 rampante condito dalla prima vittoria a Sakhir con la Racing Point, Perez è approdato a Milton Keynes con un ottimo biglietto da visita, e nelle prime gare ha ripagato la fiducia riposta in lui. A Baku è infatti arrivato un bel successo, mentre in Francia ha chiuso al terzo posto bruciando Bottas proprio nel finale.
Andando a vedere la classifica, nonostante delle prestazioni non certo fenomenali, il finlandese è comunque saldamente davanti, con 151 punti contro i 120 del rivali. Un +31 che pesa, visto che il vantaggio della Mercedes tra i costruttori è di 33 lunghezze, per cui la differenza sta tutta in questo confronto.
La Mercedes tuttavia, ha deciso di appiedare il #77 per il campionato 2022, promuovendo George Russell al fianco del 7 volte campione del mondo. Una decisione che da tempo era nell’aria e che alla fine si è materializzata. La domanda che tutti si pongono è una: Bottas continuerà ad obbedire agli ordini o andrà a ribellarsi dopo anni di soprusi sportivi?
Bottas, ecco perchè sarà determinante nella corsa al titolo
Quanto fatto vedere a Monza sembrava dare l’idea di un Valtteri diverso, simile al Kimi Raikkonen del 2018, che una volta saputo che sarebbe stato sostituito da Charles Leclerc, ha iniziato ad infischiarsene degli ordini di squadra centrando anche una vittoria ad Austin.
A livello di talento, tra i due connazionali provenienti da una delle zone più fredde del pianeta non può esserci paragone, anche se qualche segnale il buon Valtteri lo ha dato. In Russia, partendo dal fondo assieme a Verstappen, Bottas non ha opposto alcune resistenza all’assalto dell’olandese, favorendo la sua corsa che lo ha portato ad una seconda piazza finale.
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Che si sia trattato della solita mancanza di cattiveria o di un pizzico di malizia non lo sapremo mai, ma quello che è certo è che la sfida tra lui e Perez sarà determinante. Per il momento la lotta è stata stra-vinta dal pilota Mercedes, che è ancora a caccia della prima vittoria stagionale, visto che è riuscito ad imporsi solo nella Sprint Race di Monza. Difficile pensare ad un Bottas stile Kimi, ma nella F1 le sorprese sono sempre dietro l’angolo.