Un piccolo intoppo a Sepang, dove anche la Yamaha Motor Racing, preparava le proprie moto: problemi per Carl Crutchlow.
Sono stati classificati dalla casa giapponese, come “Yamaha Test 1″ e Yamaha Test 2”, con i risultati protetti fino alla fine. La Yamaha Racing ha iniziato i test con le moto che correranno al motomondiale del 2022, ma non tutto è andato come previsto.
Infatti, un imprevisto ha fermato il trentaseienne Cal Crutchlow, che in quel di Sepang, non ha potuto dare alla squadra, lo stesso supporto degli altri due collaudatori, Katsuyuki Nakasuga e Kohta Nozane. Per il team che ora teme l’addio di Fabio Quartararo, è stato solo un piccolo incidente di percorso, si spera non significativo. L’inglese ad ogni modo, resterà come collaudatore fino al 2023.
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Problemi allo stomaco per Cal Crutchlow
Crutchlow ha corso ieri sul circuito di Sepang in sella alla moto T1, guidata anche da Nozane e Nakasuga, ma dopo soli quattro giri, il britannico è stato costretto allo stop, da un dolore allo stomaco. Ad ogni modo, gli Shakedown di Sepang, che hanno visto come assoluto protagonista il giovane Marco Bezzecchi della VR46, ha soddisfatto anche la Yamaha.
Le moto della casa giapponese, correvano con un telaio totalmente nero e con le sole scritte ‘T1’ e ‘T2’ che stanno per Test 1 e Test 2, sulla parte frontale. Non appena si sarà rimesso, anche Crutchlow si rimetterà in sella, per stabilire i propri tempi. Un evento sfortunato, che ha fermato tra l’altro quello che risulta essere uno tra i più giovani tra i collaudatori. Il classe 1985, ha corso anche in alcune Gare del campionato 2021, con la Yamaha.
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Adesso, accanto a lui ci sono Nozane e Nakasuga, due nomi che non tutti conoscono. Soprattutto il secondo però, è considerato una leggenda in patria, la stessa ovviamente della Yamaha. Nel 2012, è apparso anche in un GP, quello di Valencia, dove Jorge Lorenzo non ebbe la possibilità di correre. Ma il pilota oggi quarantenne, ha soprattutto gareggiato nel campionato MFJ All Japan Road Race GP250 tra il 1999 e il 2005. Poi, proprio con la Yamaha, ha preso parte agli All Japan Superbike Championship, vinti da lui per ben sette volte. L’ultima delle quali, nel 2016.