Jacky Ickx ha lanciato una proposta interessante per ravvivare lo spettacolo del circus. In ballo ci sarebbe il nove volte campione del mondo delle due ruote Valentino Rossi.
La F1 sta attraversando un periodo di grande monotonia, spezzata solo dal duello al vertice tra Max Verstappen e Lewis Hamilton nel 2021. Nei precedenti sette anni il circus ha visto dominare un solo team, ovvero la Mercedes. La squadra teutonica ha ottenuto sette mondiali costruttori consecutivi e, salvo il 2016, Lewis Hamilton ha fatto incetta di titoli. L’unica corona iridata conseguita da un pilota diverso nell’era ibrida è stata conquistata da Nico Rosberg, compagno di squadra di Lewis in Mercedes.
La categoria regina del motorsport ha bisogno di una scossa per invertire i ruoli di forza in griglia. Nel 2021 Mercedes e Red Bull Racing hanno lasciato solo le briciole agli altri competitor. Ogni GP è diventata una sfida a due tra Hamilton e Verstappen, con tutti gli altri spettatori del duello al vertice. Talenti come Charles Leclerc, Lando Norris, George Russell hanno fatto molta fatica a mettersi in luce in un circus che corre a due velocità.
Il cambio di regolamento nel 2022 non assicura, necessariamente, un futuro diverso e più splendente per la F1. Il ritorno ad auto ad effetto suolo dovrebbe sulla carta riportare maggiore equilibrio in griglia, determinando sfide più accese in pista tra diversi team. E’ la speranza, forse l’illusione, degli inseguitori dei top team. Le nuove regole imbriglieranno ancor di più il lavoro dei tecnici che dovranno lavorare anche con l’assenza dei cari vecchi test in pista e il congelamento delle Power Unit in linea con l’idea del budget cup.
L’invito dell’ex pilota su Valentino Rossi
Jacky Ickx è una leggenda del motorsport. Dopo essersi formato nel motociclismo, il belga si concentrò sulle corse delle vetture turismo e sulle auto di Formula 2. A 21 anni debuttò in F1, una rarità per l’epoca, nel GP di Germania 1966. La sua miglior stagione arrivò al volante della Ferrari 312 B nel 1970. Il nativo di Bruxelles conquistò tre vittorie, arrivando secondo nella graduatoria mondiale, alle spalle di Jochen Rindt di soli cinque punti. Si ritirò nel 1979 dopo 116 Gran Premi, otto vittorie, tredici pole position e quattordici giri veloci.
Per due volte secondo in classifica piloti, Jacky Ickx nel circus è ricordato come uno dei principali talenti della sua generazione. Al belga mancò poco per riuscire nell’impresa di laurearsi campione del mondo. Come Valentino Rossi, anche Jacky aveva una particolare predisposizione per il motorsport in generale. Il belga è stato campione nel 1979 della serie CanAm con la Lola, nel campionato sport prototipi e alla Parigi-Dakar. La grande versatilità di Ickx lo portò a trionfare nelle gare di durata. Ha conquistato la 6 Ore di Daytona nel 1972, due volte la 12 Ore di Sebring e in sei occasioni la 24 Ore di Le Mans.
Valentino Rossi non ha nascosto la sua volontà di partecipare alla classicissima sul circuito de la Sarthe e ne ha parlato con il campione belga.
“Valentino ha portato 25 anni di felicità, di entusiasmo, di fantasia. I piloti del motociclismo non hanno paura di spingere al massimo i loro bolidi, di fare impennate e di dare tutto in pista. Esiste ancora questa fantasia in F1? Ci sarebbe davvero bisogno di un Valentino Rossi – ha analizzato Ickx – è frustrante quanto sta avvenendo in Formula1, in particolare con le regole attuali di quella che dovrebbe essere, per me, filosoficamente parlando, una lotta tra uomini che accettano un rischio. Ora è un susseguirsi di sanzioni e di multe, e si sta perdendo lo spirito stesso di questo sport. Ci sono vincoli inspiegabili”.
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Il campione belga non ha tutti i torti sull’andamento della categoria regina del motorsport. In merito alla proposta lanciata a Valentino Rossi, l’idea giunge oramai tardi. In passato il Dottore è stato molto vicino a sposare il progetto della scuderia Ferrari. Grazie ai consigli di Michael Schumacher e alla guida sapiente di Michael Schumacher, Vale aveva iniziato a testare la monoposto del Cavallino, dimostrando una innata propensione anche per le quattro ruote. Il pilota della Yamaha non se la sentì di lasciare la MotoGP e decise di continuare a scrivere la storia sulle due ruote.