Il pilota della Ferrari, Carlos Sainz, è giunto terzo al traguardo dopo un duro testa a testa con Sergio Perez. Una gara molto pesante per tutti i piloti sul piano fisico, in particolare per il madrileno.
Il Gran Premio di Miami per Carlos Sainz è partito come peggio non si potrebbe con un non perfetto spunto che ha spalancato la porta a Max Verstappen. La F1-75 dello spagnolo ha pattinato e il campione del mondo della Red Bull Racing ne ha approfittato alla prima curva, affiancando CS55 all’esterno e sorprendendolo nei primi metri. Forse il madrileno ha lasciato troppo spazio al rivale, ma non ha voluto rischiare un contatto che si sarebbe potuto trasformare facilmente nel terzo ritiro consecutivo.
In ogni caso, anche se avesse fatto una partenza perfetta, la RB18 di Verstappen ne aveva di più rispetto alle Ferrari. Max, infatti, dopo essersi liberato agevolmente del figlio d’arte del Matador, ha messo nel mirino anche Leclerc. Sui due lunghi rettifili di Miami la Red Bull Racing ha fatto la differenza, riuscendo a sfruttare al massimo il potenziale dell’auto. Nonostante le Rosse viaggiassero meglio sulle mescole hard, nella seconda parte di gara, una volta in testa Verstappen è risultato imprendibile. Carlos Sainz si è dovuto guardare negli specchietti dall’arrembante Sergio Perez.
Il messicano ha avuto, nella fase iniziale del GP, un calo di potenza al motore che sembrava avesse dato un vantaggio enorme allo spagnolo. Il messicano ha avvertito un guaio tecnico e ha perso in poche tornate 8 secondi da Sainz. I meccanici della Ferrari, però, hanno sbagliato il pit stop e la contesa si è riaperta. Un problema con l’anteriore destra ha rallentato il pit stop di Sainz di diversi secondi. Tra Carlos e Charles è risultata lampante una differenza di ritmo.
F1 Miami, il guaio fisico di Carlos Sainz
Il weekend in Florida non era iniziato nel migliore dei modi per il ventisettenne spagnolo. Un crash contro le barriere nel venerdì di prove ha dato un primo assaggio delle difficoltà della pista. Le anguste stradine della pista cittadina non hanno permesso errori. Lo spagnolo ha accusato un primo problema al collo dopo l’incidente contro le barriere. La gara, inoltre, è stata molto dura sul piano fisico a causa dell’afa.
Nella fase finale il crash tra Pierre Gasly e Lando Norris ha riaperto la contesa al vertice. Le auto si sono dovute accodare alla Safety Car e il messicano ha sfruttato l’occasione per sostituire le mescole usurate e montare delle nuove gomme gialle nel tentativo di sopravanzare il madrileno. Con il DRS la RB18 di Perez aveva una velocità superiore rispetto alla F1-75 di Sainz, ma il figlio del Matador è riuscito a difendersi con scaltrezza.
Nelle battute finali il messicano ha provato l’attacco disperato in curva 1, ritardando tantissimo la staccata. Carlos ha intuito la mossa dell’avversario e si è scansato, sfilando il pilota della Red Bull Racing. Alla fine è arrivata una terza posizione importante in chiave classifica costruttori su una pista ostica per la Rossa. Il terzo podio stagionale di Sainz assume ancor di più un valore stoico se si considera la disidratazione. La Ferrari F1-75 di Carlos ha avuto un problema con l’erogazione dell’acqua nel GP di Miami.
Il #55 ha affrontato una delle corse più calde e dure sul piano fisico della stagione, senza mai bere. A rivelarlo è stato il giornalista di Sky Sports F1 Ted Kravitz. Le temperature erano altissime e tutti i piloti sono usciti esausti dalla maratona di 57 giri. Lo spagnolo ha dato prova della sua resistenza fisica, anche in condizioni molto ostiche. E’ apparso sfinito nelle interviste a caldo. Da anni non si vedevano i piloti così provati al termine di un Gran Premio. Carlos si è reidratato subito dopo essere sceso dalla macchina con zuccheri e sali minerali. Anche Verstappen ha dichiarato via radio che aveva un urgente bisogno di un drink. Carlos, però, non aveva bevuto neanche un goccio per tutto l’arco del GP.