Tante le critiche piovute negli ultimi tempi sul mondo della MotoGP. E per questo Carmelo Ezpeleta, boss Dorna, è tornato a parlare.
La MotoGP si è presa la solita pausa estiva per ricaricare le pile e ripartire più forte che mai per la seconda parte di stagione. Davanti a tutti Fabio Quartararo, ma lo zero (il primo dell’anno) fatto segnare ad Assen ha forse insinuato qualche dubbio nel francese, che continua sì ad avere un buon margine sugli avversari ma non così netto come prima. Adesso è il momento per i team per pensare al mercato piloti, che proprio in queste settimane è al suo apice visto che si devono chiudere le line-up della prossima stagione. Ma il paddock non pensa solo a questo.
Infatti queste sono settimane chiave anche per i vari marchi della MotoGP di preparare gli ultimi aggiornamenti sulle moto che poi dovranno risultare decisivi nella cavalcata finale verso il Mondiale, che sia piloti o costruttori. Già negli ultimi test abbiamo visto tante novità da parte di Yamaha, Honda, Ducati, Aprilia e KTM, che potremmo vedere dai prossimi GP. Ma c’è un particolare che è apparso evidente ancor di più. E sta preoccupando i fan ma anche gli addetti ai lavori.
Ezpeleta e le critiche alla MotoGP attuale
La questione aerodinamica è uno dei temi più dibattuti negli ultimi tempi. Le alette sulle carene ormai abbondano sempre di più e con prestazioni sempre più simili tra le moto, il rischio è quello di vedere sempre più meno sorpassi. Un allarme lanciato dai piloti stessi, che parlano di quanto sia difficile oggi in MotoGP rimanere in scia alle altre moto. Con conseguente diminuzione delle battaglie e quindi dello spettacolo.
E ‘è chi vorrebbe subito mettere mano ai regolamenti per cercare di abolire alcune cose, prima che sia troppo tardi. Ma non è convinto di questa “rivoluzione” in gran capo di Dorna, Carmelo Ezpeleta, che ai microfoni di Motorsport-total.com ha detto chiaramente: “Io non mi annoio a vedere le gare. Lo sport è sport e le circostanze, le persone e la pressione rendono alcune gare più divertenti di altre. E il migliore vince. Ci sono persone che si lamentano che una persona non vince sempre e altre che si lamentano che vince sempre la stessa persona. Non importa”.
Sugli attuali regolamenti tecnici, messi sotto accusa, la questione è chiara: “Si tratta di regolamenti che sono stati approvati da tutti i costruttori per questo periodo di cinque anni. Possono essere cambiati solo se tutti i produttori acconsentono al cambiamento. Abbiamo raggiunto una situazione stabile nel campionato, con tanti marchi vincitori e tutti competitivi, e con regolamenti che sono stati stabiliti in base ad essi”. Sta di fatto che tutto è perfettibile, così come la MotoGP. Per questi si sta pensando al Motomondiale del futuro, ma in chiave 2027 e non immediata, come ha ricordato Ezpeleta, che poi ha ammesso anche su cosa si sta lavorando: “Vorremmo che la velocità massima fosse un po’ più bassa. Abbiamo già delle idee. Il problema della velocità sono le curve piuttosto che la velocità massima in sé. Non credo sia molto diverso a 330 km/h o 360 perché sui rettilinei, grazie a Dio, ci sono pochissimi incidenti lì. Mi preoccupo per la velocità con cui percorrono le curve“.
Poi ha aggiunto un particolare non da poco: “Certo, facciamo in modo che le modifiche non comportino costi eccessivi e che lo sport continui a offrire ai produttori la possibilità di sperimentare”. Tutto questo prima di fare un paragone molto importante: “Le moto di serie ora hanno anche le pinne. Dovremmo vietarli sulle macchine da corsa? Ci sono costruttori che saranno contro le pinne. La prossima volta vedremo come fare, ma per questo periodo regolamentare hanno concordato due pacchetti aerodinamici a stagione. Cosa renderemo in futuro la MotoGP? Uno sport sempre più sicuro ed economicamente praticabile è la strada che stiamo per intraprendere“.