Piovono critiche sulla Dorna per la direzione intrapresa in MotoGP. Troppa aerodinamica e lo show ne risente. Ed Ezpeleta ha svelato cosa accadrà.
Fino a qualche anno fa si diceva “Altro che F1, meglio la MotoGP, dove ci sono sorpassi e spettacolo”. Ebbene, quello che sembrava impossibile ora sta diventando realtà. Il Circus ha dato vita a una rivoluzione che ha portato di nuovo pathos durante i GP e più battaglie, dall’altra invece il Motomondiale, almeno nella classe regina, sta diventando quella che era una volta la F1: uno show dove conta essere costanti e dove eseguire un sorpasso è qualcosa di molto difficile.
Sotto accusa è finita l’esasperata aerodinamica delle moto, che presentano ormai alette a non finire, che rovinano i flussi d’aria al posteriore, impedendo così dei sorpassi come accadeva in passato. A ripeterlo sempre più spesso sono i piloti, che si lamentano continuamente di quanto avviene in pista. La voce è praticamente unanime: rimanere in scia è complicato, così come effettuare un sorpasso.
Certo è che se poi a muoversi sono pure gli sponsor, allora forse il campanello d’allarme diventa ancor più forte. Qualche giorno fa Repsol, da anni legato alla Honda, sulle pagine del suo portale ha voluto lanciare un messaggio chiaro a chi organizza il Mondiale, Dorna. Sulla scia di quanto detto nelle settimane precedenti da Marc Marquez, ha ammesso che il campionato MotoGP rischia di vedere ridotto lo spettacolo proprio per i pochi sorpassi in pista. Troppo sofisticata l’aerodinamica di queste moto, ma tutto questo è figlio di decisione prese anche precedentemente che hanno portato a un livellamento verso il basso dello show offerto.
A detta di Repsol, tutto è iniziato con il fornitore unico di pneumatici, che ha messo fine a molte diseguaglianze, ma si è continuato su questa strada con l’introduzione della centralina elettronica unificata. Ma ora si è andati oltre: “L’implementazione di nuove tecnologie, come l’uso massiccio di elementi aerodinamici, o sistemi che modificano l’altezza della moto per aumentare l’efficienza dell’accelerazione, rende i sorpassi sempre più difficili. Si guida più velocemente e si frena in meno tempo. Il che rende molto più difficile guadagnare tempo e metri sufficienti per effettuare la manovra di sorpasso in sicurezza”.
Insomma c’è qualcosa che non va in MotoGP e in tanti chiedono un intervento, prima che sia troppo tardi. A intervenire in merito è stato proprio Carmelo Ezpeleta, che su su Motociclismo.es ha risposto alle critiche mosse negli ultimi tempi all’organizzazione del Motomondiale. “Stiamo già pensando al 2027. Perché quello che abbiamo firmato con le squadre è che da qui al 2026 nulla cambierà, se non all’unanimità. L’unanimità è quando si raggiunge un accordo con le sei case costruttrici e le sei squadre private. Altrimenti non cambi nulla nel periodo che ti sei impegnato se tutti non sono d’accordo”. Dunque sono i team che devono decidere insieme di abolire, senza tentennamenti, le ali, per ora riconosciute come grande male della MotoGP.
Ezpeleta poi ha ricordato alcuni aspetti fondamentali: “Tu hai delle regole e non puoi cambiarle durante la partita. Stiamo pensando a tante cose per il futuro, presenteremo alcune idee, le discuteremo individualmente con le case costruttrici, vedremo come sarà il panorama. Le sei case costruttrici hanno un diritto di veto su ciò che noi e la FIM possiamo proporre, non un diritto di approvazione della maggioranza”. E ha dato anche una scadenza: “Diremo nel 2024 o alla fine del 2024 cosa proponiamo per il 2027 in MotoGP“.
Ma la grande domanda per lui non sono proprio le pinne. Ma piuttosto in che direzione andare dopo la decisione dell’UE di non produrre più motori termici a partire dal 2035. Una decisione che apre una strada maestra all’elettrico, un’opzione che non piace troppo al motorsport: “I nostri motori sono i meno inquinante nel mondo – ha ricordato Ezpeleta -. I produttori di Moto3, Moto2 e MotoGP hanno raggiunto livelli di affidabilità, durata e crash sempre più elevati. Consumano sempre meno litri di carburante e hanno sempre più funzioni, e con l’introduzione dei biocarburanti lo saranno molto di più. Lavoriamoci sopra“.
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