Sovrastimare il vantaggio di una starting hand che contiene carte suited, ossia dello stesso seme, è un errore di percezione tipico dei giocatori meno esperti, ma è un un bias che riguarda molte più persone di quanto siamo portati a credere.
Naturalmente una starting hand di carte suited ci da un piccolo vantaggio potenziale durante la mano rispetto alla stessa combinazione, ma con semi diversi. In gergo off suited. Ma si tratta davvero di un parametro così importante?
Se hai bazzicato un po’ nell’ambiente del poker, certamente ti sarà capitato di vedere un player novizio, che magari ha appena scoppiato gli assi perchè ha chiamato l’all in con 7-5 e simili, e alla richiesta di spiegazioni ricevere come risposta “eh ma erano suited”. Ecco, andiamo a capire da dove nasce questa percezione distorta e come non cadere vittima di queste false convinzioni.
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Per capire il motivo per cui il vantaggio di una combinazione suited rispetto a una off suited, vediamo un po’ di calcolo delle probabilità.
Partiamo col dire che abbiamo circa il 22,6% di probabilità di ricevere una starting hand suited. Banalmente, ricevuta la prima carta di un seme, ne rimangono 12 nel mazzo, dividendo 12 per le 53 carte rimanenti otteniamo esattamente 0.22641509434.
Questo già di per sè dovrebbe farci intuire non rappresentare chissà che rarità. Per dare un ordine di grandezza alla cosa: ricevere una pocket pair qualsiasi ad esempio capita circa 1 volta ogni 17 mani, quindi un 6% scarso di probabilità. Una coppia di AA servita invece capita nello 0,45% dei casi, quindi statisticamente ci capita una sola volta ogni 221 mani.
Se teniamo conto che i punti nel poker sono ordinati gerarchicamente in base alla frequenza con cui possono verificarsi, viene facile anche intuire che una combinazione con una caratteristica che si presenta quasi una volta ogni 4, dovrebbe portarci sulla strada giusta con le deduzioni.
Ipotizziamo di spillare le carte che il dealer ci ha appena consegnato e dopo il primo A di picche scorgiamo un K, anch’esso di color nero. Ma non è picche, bensì fiori. Un piccolo tocco di delusione ci coglie. A-K suited sarebbe stato decisamente meglio. Ma quanto meglio?
Ipotizziamo lo scenario in cui siamo in heads up e andiamo all in preflop. Allo showdown noi abbiamo AK e l’avversario QJ.
Vediamo ora le probabilità. Aiutandoci con un odds calculator, ipotizziamo il primo scenario con A-K off suited contro Q-J:
Facciamo ora lo stesso lavoro, ma stavolta con la combinazione A-K suited e notiamo la differenza:
Come possiamo notare, nel primo caso le nostre chance di vittoria erano pari al 64,1%. Modificando la mano e facendola diventare suited, le chance salgono a 66,42%.
Insomma, una differenza in positivo indubbiamente c’è stata, ma si tratta solamente del 2,32%. E questo perchè l’avversario non ha anche lui carte di picche, altrimenti il vantaggio sarebbe ancora inferiore. 1,89% nel caso di una sola carta e appena l’1,55% nel caso anche lui avesse ricevuto due carte suited di picche.
Procediamo con il ragionamento. Quante probabilità abbiamo di chiudere colore direttamente al flop con due carte suited in mano? In questo caso abbiamo meno di una sola chance su 118 mani che si verifichi, quindi la probabilità esatta è dello 0,84%.
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Ricapitolando abbiamo quindi il 23% di ricevere una combinazione di carte suited, poi una misera chance mediamente ogni 118 mani di chiudere colore al flop, per vedere magari l’avversario foldare al primo soffio d’aria. Tre carte dello stesso seme sul flop in genere non provocano chissà che azione, anzi, quasi sempre freezano il gioco e riducono eventuali implied odds a rasentare lo zero.
Altra situazione. Abbiamo due carte suited e sul flop cadono due carte dello stesso colore, non è in ogni caso una situazione di vantaggio e certamente non basta questo a sentirci avanti. Anzi, capiterà spesso di seguire un progetto di colore senza concludere nulla, sprecando chip preziose.
Un vantaggio in definitiva? In termini assoluti certamente sì, ma parliamo sempre di un vantaggio estremamente risibile rispetto a molti altri fattori che riguardano il gioco.
Con tutta probabilità questa falsa percezione circa la forza e l’utilità nel gioco delle carte suited è da ricercare più nel modo in cui il poker sportivo si è diffuso tra il grande pubblico.
Almeno in Italia gli anni del boom del gioco del poker anche fuori dalla cerchia degli appassionati di vecchia data, in particolar modo per quanto riguarda versione NL Texas Hold’Em si può identificare con il primo decennio degli anni 2000.
In quel periodo spuntavano in ogni dove blog, canali youtube e gruppi social dedicati. Perfino nei centri commerciali, nelle aree di sosta in autostrada e nei cinema multisala si potevano trovare colonnine di volantini promo e hostess o promoter che pubblicizzavano bonus e offerte riguardanti case da gioco, soprattutto online. Ma la spinta maggiore è certamente arrivata con l’inizio di programmi televisivi su reti nazionali che divulgavano interi approfondimenti e partite commentate come già accadeva per gli altri sport tradizionali.
Riallacciandosi al topic che stiamo trattando, nelle partite trasmesse in TV ovviamente veniva raccolto un estratto dei momenti principali e più emozionanti. Questo portava a dover condensare in un’ora o due intere giornate di gioco su decine di tavoli in contemporanea. Viene da sè che era impossibile soffermarsi a commentare ed spigare ogni mano giocata, per quanto interessante in termini di spettacolo o analisi tecnica. Questa situazione ha portato la regia ha soffermarsi quasi esclusivamente sulle mani più concitate o che presentavano colpi di scena più particolari.
Ovviamente le giocate che comprendevano progetti di colore e relativi bluff o cooler, con le conseguenti puntate enormi e piatti stellari, venivano trasmessi con una frequenza di molto maggiore rispetto a quanto accade nella realtà, dove spesso e volentieri non si riesce a fare azione per intere mezz’ore o più. Questa, insieme ai fattori analizzati poc’anzi, è stata con ogni probabilità la causa principale della falsa percezione di forza legata alle starting hand suited.
Abbiamo visto che la forza attribuita alle combinazioni di carte personali suited è enormemente sopravvalutata. È vero che danno un piccolo vantaggio nel gioco, ma si parla sempre di percentuali che oscillano intorno all’1 o 2%.
È una cosa che può interessarci quindi, ma farà una differenza solamente una volta che sappiamo padroneggiare con sicurezza gli altri fattori, quali la posizione al tavolo, l’analisi del rapporto tra gli stack, lo stile di gioco avversario e tutto ciò che riguarda le size i pattern di puntate lungo lo svolgersi della mano.
In fondo è vero che se dobbiamo fare una gara automobilistica, alleggerire di qualche kg la vettura ci può dare un vantaggio sugli avversari, ci mancherebbe. Ma se si tratta di una gara amatoriale in cui non siamo neanche certi di avere la convergenza a posto o la pressione delle gomme adeguata, forse è decisamente più saggio focalizzarsi prima su tutto il resto.
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