Addio al Fondo Elliott da parte del Milan, dopo l’attesissimo scudetto: ecco i guadagni, dopo la cessione alla RedBird.
Sicuramente nessun tifoso del Milan dimenticherà l’era Elliott. Il fondo americano non è durato tantissimo in rossonero, ma è sotto la proprietà proprio del fondo, che è arrivato lo scudetto del 2022, dopo undici anni d’attesa. E chissà che presto non arriverà quello della seconda stella, che però non sarà sotto la stessa presidenza.
Il Fondo Elliott infatti, investì nella squadra rossonera di Milano, nell’agosto del 2018, ma ieri, 31 agosto 2022, si è registrata la sua uscita, proprio dal Milan. Accordo raggiunto con il nuovo fondo, la RedBird sarà la nuova società proprietaria dei rossoneri. Sarà quindi il fondo di Paul Singer a cedere passo e squadra, a quello di Gerry Cardinale. Ma tutto questo, in termini economici, cosa ha portato al Fondo Elliott?
Quanto vale oggi il Milan per Elliott
Proviamo a ripercorrere tutta la storia iniziando ovviamente, dal totale delle spese che hanno riportato il Milan in Champions League ed anche a vincere un tricolore. Solo dal giugno 2020, Elliott, attraverso Project Redblack, ha messo nelle casse della società rossonera, ben 533,25 milioni di euro. Gli stessi, si vanno a sommare poi a 300 milioni di euro investiti dal fondo per poter comprare il club da Yonghong Li. Andando un po’ a ripercorrere i conti fatti da calcioefinanza.it, vediamo quindi quali sono le principali voci da ricordare per l’investimento del Fondo sul Milan.
Investimento iniziale, 300 milioni. Totale dei versamenti negli anni, 533,25 milioni, per un totale lordo quindi di 833,25 milioni. Da qui, ci sono da sottrarre i 128 milioni di debito, per andare finalmente a fare il totale dell’investimento, con tanto di rimborso dei due bond del Milan, calcolati: si parla di 705,25 milioni di euro.
Vuol dire quindi, che se i nuovi investitori hanno subito sborsato 1,2 miliardi, il guadagno è stato di 500 milioni di euro per Elliott. A questo poi, si uniranno eventuali interessi legati al prestito da 600 milioni concesso a Cardinale per poter chiudere l’acquisto. Insomma, una bella entrata finale, anche se potenze enormi come questa, non guardano alla semplice cifra finale in entrata, ma lavorano anche sugli IRR, ovvero Internal Rate of Return, che calcolano la durata temporale nella quale il capitale rimane impegnato in un deal e quindi il suo effettivo guadagno, rispetto a possibili altre operazioni in cui la stessa cifra sarebbe stata bloccata in diverse altre operazioni.