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Collusion, la truffa più diffusa nel poker online: ecco come difendersi

La collusion è la truffa più diffusa e utilizzata nel poker online. Conoscerne le dinamiche è importante per proteggersi e non farsi derubare dai bari che possiamo trovare nelle diverse room digitali.

Esistono diversi modi di barare al gioco del poker. Online i rischi sono di certo molto inferiori rispetto al gioco dal vivo, per ovvi motivi. Ciò non ha però impedito a molti bari e truffatori di affinare strategie ad hoc per derubare, giocando in modo scorretto, gli avversari che hanno la sfortuna di cadere nel mirino.

Andiamo a vedere quindi quali sono le strategie di collusion più comuni e utilizzate. Conoscere le dinamiche usate dai truffatori del poker online potrà esserci di grande aiuto per difenderci. Se la miglior strategia di difesa è non giocare contro i bari, talvolta non si riesce ad accorgersene in tempo, quindi è importante anche sapere come ottenere giustizia in caso si cadesse vittima di questi delinquenti.

PER UN APPROFONDIMENTO LEGGI ANCHE >>> Barare a poker: è reato? Si può ottenere giustizia?

Cos’è la collusion nel poker online

Con il termine collusion nel poker si indica la pratica illecita di accordarsi con uno o più giocatori seduti allo stesso tavolo con lo scopo di danneggiare gli avversari, potendo contare su un vantaggio sleale o addirittura mettendo in atto azioni deliberatamente truffaldine per manipolare le dinamiche di gioco, sempre a danno di chi sta in quel momento giocando correttamente secondo le regole. Si tratta purtroppo di una pratica tanto dannosa per il gioco in generale, quanto deprecabile proprio dal punto di vista morale. Ciò non frena però i malfattori che si infiltrano nelle poker room online per depredare gli inconsapevoli avventori.

I diversi tipi di collusion nel poker online

Per conoscere al meglio di cosa stiamo parlando e, soprattutto, per potersi difendere adeguatamente da questi comportamenti truffaldini, è di fondamentale importanza capire le dinamiche utilizzate dai bari, così da poter intervenire prontamente, raccogliere le prove necessarie e agire, come vedremo a breve, per ottenere giustizia nel caso fossimo caduti vittima di qualche gruppo che adotta queste strategie illecite per derubarci. Perché la coalizione così creata porti però dei frutti, è necessario investirci molto tempo e la massima attenzione. Giocare in modo fraudolento è per certi versi più complesso che giocare normalmente per vincere in modo regolare. Come tutte le truffe non è semplice andare fino a fondo, riuscendo al contempo a non destare sospetti o venire smascherati, con tutte le conseguenza del caso.

Mettere in campo una collusion efficace su più tavoli in contemporanea è pressochè impossibile. Per questo motivo i gruppi di bari che fanno collusion popolano più facilmente tavoli da limiti più alti, così da poter ottimizzare i profitti, concentrando gli sforzi di tutti icomplici su una singola partita. I tavoli cash e i sit and go mono-tavolo sono quindi il terreno di caccia ideale per chi vuole tentare con successo una collusion nel poker online.

Il soft play

Il tipo di collusion denominato “soft play” consiste, in poche parole, nel giocare appunto in modo soft contro un avversario al tavolo, così da non fargli perdere chips e dargli un vantaggio sugli altri avversari. Immaginiamo una partita a eliminazione, ad esempio un sit and go a un singolo tavolo. Se il chip leader è uno dei collusi, e il complice si trova short, è certamente utile al bilancio della “squadra” che si resti in gioco entrambi il più tempo possibile, così da massimizzare le chance di arrivare a premi in due. Se quindi, ad esempio, in una mano sono in gioco solamente il chip leader e il complice short, il primo può evitare di mettere a resti il secondo, facendo magari check fino al river seppur con il nuts in mano.

C’è da considerare che per regolamento non è consentita, al river, una giocata passiva con il nuts. Proprio per evitare dinamiche di soft play e collusion tra giocatori. Se quindi un player che parla per ultimo ha il nuts, non può fare check in seguito al check avversario, ma deve puntare. Stesso discorso, in caso di bet non è consentito limitarsi al call o addirittura passare la mano. In questi casi, seppur può essere ammessa una svista in caso di situazioni palesemente in buona fede (la quale dovrà necessariamente essere vagliata volta per volta dal floorman, in situazioni dal vivo, o da un moderatore, in caso di gioco online).

Esiste un tipo di soft play consentito?

Il soft play può però verificarsi anche senza che ci sia stata premeditazione. Immaginiamo la situazione in cui un player molto short vada all in pre flop e riceva due call da avversari deep stack. In torneo o sit and go capiterà molto spesso che entrambi facciano check fino al river, così da avere maggiori chanche di eliminare l’avversario. In questo specifico caso la collusion può essere punita solo nei casi in cui si abbiano prove di accordi precedenti o si verifichi un palese accordo stipulato al momento. Va bene quindi fare check fino al river per ottenere il vantaggio di cui parlavamo, ci mancherebbe, ma non deve essere frutto di accordo tra i giocatori. Non avanzate o accettate quindi proposte dirette di “non aggressione”, potrebbero costare penalità o addirittura squalifiche.

Il whipsawing

Il whipsawing si può tradurre in italiano come il gesto di segare un tronco con quelle classiche seghe a due mani. Quindi due persone che, alternativamente, tirano da una parte o dall’altra lo strumento. Nel poker il whipsawing indica in modo figurato l’azione di “mettere in mezzo” un avversario con una serie di rilanci, così da fargli mettere nel piatto più fiches o indurlo a mollare il colpo abbandonando quanto già investito.

È una dinamica abbastanza semplice da mettere in atto quando si verificano le condizioni, ma è anche molto facile individuarla quando viene messa in campo più volte. Se notiamo quindi il verificarsi di questa circostanza, anche solo in due occasioni nella stessa partita, da parte degli stessi due avversari, una segnalazione per verifica è più che legittima. È pressoché impossibile che una dinamica simile si verifichi due volte, con gli stessi due dei tre protagonisti coinvolti.

Un esempio classico di whipsawing

Il modo più semplice di capire questo tipo di giocata scorretta è fare un esempio. Ipotizziamo una partita di NL Hold’Em Cash Game con bui $2/$4.

Esempio 1

  • Spilliamo AQs e rilanciamo pre flop fino a $10
  • Oppo1 da bottone fa call
  • Oppo2 da big blind fa Raise $36
  • Noi facciamo call
  • Oppo1 fa raise $110
  • Oppo2 fa call
  • Noi dobbiamo metter sotto

Esempio 2:

  • Spilliamo AQs e rilanciamo pre flop fino a $10
  • Oppo1 da bottone fa call
  • Oppo2 da big blind fa Raise $27
  • Noi facciamo call
  • Oppo1 fa raise $42
  • Oppo2 fa raise $74
  • Noi facciamo call
  • Oppo1 fa raise $145
  • Oppo2 mette resti per $320
  • Noi dobbiamo metter sotto

Questa tecnica si può usare in moltissime situazioni ed è estremamente efficace. Salvo trovarci con A-A, in genere non possiamo mai competere contro due avversari che continuano a rilanciare alternativamente mettendoci in messo come negli esempi. Arriverà sempre il momento in cui non abbiamo odds per proseguire tra quei rilanci, a quel punto tutti i soldi o le fiches messi nel piatto fino a quel momento saranno persi e i due gongoleranno alle nostre spalle, felici del bottino ottenuto.

Immaginiamo anche una situazione in cui noi abbiamo un draw e uno dei due bari abbia un punto fortissimo. Con lo stesso giochino potrebbero farci mettere nel piatto molte più chips per farci comprare gli out che ci servono. A quel punto diventa per noi difficile un eventuale bluff. La perdita poi in caso di abbandono della mano, si fa molto più importante che in altre situazioni analoghe, ma regolari.

Il dumping

Il dumping consiste nel passare le chip da un player al complice. Gli scopi della cosa possono essere diversi. Immaginiamo un sit and go classico, o meglio ancora un double-or-nothing. Il double or nothing è un tipo di sit and go ove, al netto della rake, la metà dei giocatori sopravvissuta alla restante eliminata, vince il doppio del buy in. In situazioni simili può essere un vantaggio enorme poter passare parte delle chips dal colluso più lungo a quello short, per aiutarlo a restare in vita fino alle posizioni a premio.

Per quanto riguarda le modalità per farlo, il limite è la fantasia. Mani heads up in cui si alza il piatto, poi il deep stack folda. Scontri pre flop con rilanci e controrilanci ove il deep stack molla il colpo per primo e così via. Tra le tante questa è forse la meno evidente da notare al tavolo. Ma se vediamo che un avversario passa più di una volta le chips ad un altro, in modo poco coerente con un gioco standard, forse una segnalazione è più che doverosa.

Il signalling

Il signalling consiste nel trasferire ad un complice al tavolo delle informazioni che non potrebbe avere in modo regolare. Già il comunicare la propria mano può dare un notevole vantaggio ai complici che stanno attuando la collusion. Immaginiamo di avere un board con possibilità di colore. Se entrambi hanno due carte di quel seme, potranno stare più tranquilli circa il fatto che non ci sia un terzo colore in gioco. O, altro caso, sapere che il complice ha un asso, modifica in modo importante il range percepito nostro e il conteggio degli out per diverse mani.

Insomma, avere informazioni sulla mano è certamente un vantaggio sleale molto importante. Se poi la cosa viene fatta da giocatori esperti, può da sola ribaltare l’esito di una partita.

Il signalling online

È forse superfluo elencare le modalità con le quali si può comunicare ad un eventuale complice. Per quanto le poker room online abbiano preso qualche provvedimento, vietando ad esempio l’esecuzione di qualsiasi piattaforma di messaggistica sullo stesso pc dal quale si gioca o facendo rigidi controlli circa gli ip dei giocatori, per vagliare se siano connessi dallo stesso luogo, è abbastanza palese quanto raggirare questi sistemi sia semplice.

Abbiamo tutto ormi uno smartphone o una connessione dati cellulare per non usare lo stesso wifi. Per quanto quindi si prendano provvedimenti in tal senso, evitare a dei giocatori che vogliono barare di comunicare tra loro è impossibile. L’arma migliore a nostra disposizione resta quindi il controllo da parte degli altri giocatori.

LEGGI ANCHE >>> Poker online: pro e contro della modalità di gioco “in solitaria”

Come proteggersi dalla collusion nel poker online

Come regola generale, dovremmo sempre tenere un archivio di tutte le mani che giochiamo online. Sia per un’ovvia motivazione legata all’analisi e il miglioramento del gioco, sia per dimostrare eventuali irregolarità, qualora si rendesse necessario.

Tutte le maggiori poker room archiviano in automatico tutto ciò che succede e con pochi passaggi si può richiedere il nostro archivio. Seppur nel momento in cui giochiamo su piattaforme regolari non dovremmo aver problemi ad accedervi in ogni momento, un backup in locale è sempre una scelta saggia. Non ci costa nulla, ad esempio una volta a settimana, dedicare dieci minuti al download e l’archivio del nostro storico di gioco. Fa parte di quelle cose che magari sono fastidiose da fare, ma che costano un fiume di lacrime quella volta che ci serve e non l’abbiamo fatto.

Detto questo, la seconda accortezza riguarda il non farsi problemi a segnalare ogni irregolarità o sospetto di cui veniamo a conoscenza. I moderatori delle poker room online possono, in caso sia necessaria una verifica, accedere a informazioni a noi precluse. Parlo ad esempio delle carte di un giocatore che abbiamo beccato a passare chip a un avversario o nel caso fossimo finiti in mezzo a qualche whipsawing. Con l’ausilio dello staff, potremo aumentare le nostre chance di ottenere giustizia o, nei casi più gravi, le prove che possono servirci in tribunale per accertare l’illecito subito.

Come agire legalmente in caso di collusion subìta

La cosa migliore nei casi in cui siamo stati vittime di collusion, è di certo quella di agire per vie legali. Prima di correre dall’avvocato però facciamo qualche considerazione.

Azioni preliminari e valutazione del reato

Se decidiamo di procedere legalmente, il primo step consiste nel chiedere una consulenza a un legale di fiducia. Nel caso non conoscessimo nessuno, esistono varie associazioni più o meno grandi cui rivolgersi per ottenere qualche segnalazione di professionisti con buona reputazione. A quel punto dovremo intanto verificare se ci sono gli estremi per una denuncia. La collusion nel poker online ricade spesso sotto il reato di truffa. Nel caso in cui potremo contare su un procedimento penale, la strada sarà per certi versi più semplice. Questo per due motivi:

  1. Possiamo contare su una maggior potere negoziale. Nel caso in cui il reo rischi conseguenze gravi come la detenzione o le multe salate che prevede il codice penale, sarà più semplice accordare un risarcimento che eviti loro certe grane.
  2. Possiamo costituirci parte civile nel processo. Nel caso il procedimento penale prosegua e i rei vengano condannati, potremo costituirci parte lesa e ottenere più facilmente un equo risarcimento per il torto subito

Inoltre, nei casi più gravi, il reato contestato potrebbe aggravarsi fino all’associazione a delinquere. Se non fossimo stati vittime di due “scappati di casa” che hanno provato a fare il colpetto, ma dovesse rivelarsi un vero e proprio gruppo organizzato, le pene sono enormemente più pesanti. Scendere a compromessi per ottenere il nostro, in quei casi, è un’ottima merce di scambio da parte dei rei per avere delle attenuanti e per noi per ottenere somme maggiori o comunque in tempi più brevi.

Quando agire penalmente per collusion

Se il torto subito è di cifre non importanti, capiamo bene prima se vale la pena muovere una richiesta ufficiale di risarcimento. Chi ha dovuto avere a che fare con la giustizia italiana, sa bene che le tempistiche per la fine di un procedimento richiedono, quando va bene, diversi mesi o diversi anni. Le spese legali inoltre, fino alla sentenza definitiva, saranno sempre a nostro carico. Dovremo quindi mettere in conto di dover affrontare un procedimento con l’auspicio di riottenere il maltolto dopo qualche anno. Nel mentre continueremo ad anticipare le spese che, in caso di vittoria finale, potremo richiedere al perdente.

Consideriamo anche che nel caso il colpevole non sia solvibile, quindi non abbia beni pignorabili, l’eventuale risarcimento e il rimborso delle spese legali sostenute, resterà comunque a nostro carico. Prima di ogni cosa quindi dobbiamo verificare con il nostro legale quanto tutto il giochino verrà a costarci in definitiva. Un preventivo più o meno accurato può quanto meno darci un’idea anche se saremo in grado o meno di trovarci a dover scendere a compromessi noi per impossibilità nel sostenere i costi del procedimento.

Non da tutti possiamo ottenere un risarcimento

Un altro aspetto importante, almeno in Italia, è fare una ricerca accurata circa i possedimenti e la situazione reddituale e patrimoniale della controparte. Se siamo di fronte a gente che non ha intestato nulla e non risulta lavorare in regola, meglio lasciar perdere direttamente. Per quanto possa essere fastidioso venire truffati, perdere migliaia di euro ulteriori, insieme alle diverse ore di tempo buttate per seguire la cosa, non fa certo piacere a nessuno. Non imbarchiamoci quindi in cause estenuanti per qualche centinaia di euro sottratti da due delinquenti. Va bene la denuncia, se pagheranno avremo fatto del bene alla società e ce ne saranno tutti grati.

Lungi quindi dall’essere un’induzione all’omertà, è semplice pragmatismo. Se si tratta di ottenere un risarcimento, beh in Italia la strada sarà sempre in salita. Per quanto triste, prima di rovinarci diversi mesi o anni di vita a combattere contro i mulini a vento, meglio pensarci bene e farsi spiegare minuziosamente in anticipo ciò che ci aspetta e come può andar male. Poi non si torna indietro.

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