La coppia d’assi servita è la miglior starting hand possibile del gioco. Ha una percentuale altissima di vittoria contro ogni altra combinazione, ma in certe occasioni può essere stranamente molto più profittevole passarla pre flop.
Immagina la scena. Arriviamo al casinò o alla poker room dove si disputa il torneo che aspettavamo da tanto tempo. Paghiamo l’iscrizione e cerchiamo il nostro tavolo per sederci e iniziare questa nuova avventura. Arrivano gli altri giocatori e il floorman annuncia “Shuffle up and deal” per sancire l’inizio delle danze. Passano giusto poche mani, ed ecco che spilliamo una gustosissima coppia d’assi servita.
Stiamo già pregustando un bel piattone per partire con un bel vantaggio il torneo e cerchiamo di restare impassibili per non dare segnali. Prima di noi un avversario però fa un poco sensato raise x5. Quello dopo va addirittura all in. Noi, senza batter ciglio, prendiamo i due assi che la dea bendata aveva deciso di donarci, e li passiamo al dealer che li mette nel mazzo degli scarti. Il gioco prosegue senza che nessuno possa mai immaginare cosa abbiamo appena passato. Sono impazzito? Assolutamente no. Vediamo per quale motivo.
Perché è corretto passare la coppia d’assi (in certe occasioni)
Prima di addentrarci troppo nei discorsi tecnici, fermiamoci un attimo a ragionare. Nella situazione che abbiamo preso da esempio, l’avversario che ha messo i resti pre flop al primo livello del torneo può avere, nella peggiore delle ipotesi, una coppia più bassa della nostra e di conseguenza solo il 20% di possibilità di vittoria. Se proprio va male vinceremmo quel colpo almeno 4 volte su 5.
Qual è quindi lo scopo di metter sotto la starting hand più forte di tutte?
Il ragionamento è abbastanza semplice, ma bisogna fare lo sforzo di ragionare un attimo in prospettiva. Ipotizziamo che si tratti di un torneo importante e che arrivare a premi ci permetta un buon upgrade grazie al nostro bankroll nutrito per bene dalla vittoria.
Ora, è vero che vincere una mano 4 volte su 5, raddoppiando lo stack è una cosa che certo fa gola a chiunque e la maggior parte di noi metterebbe tutto al certo senza pensarci, ma in certi casi sarebbe una scelta -EV. Vediamo per quale motivo.
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Coppia d’assi: quando fare call e quando fare fold
Quando ci troviamo a dover fare una scelta importante come questa, ove ci si gioca in una mano l’intero torneo, è fondamentale non agire mai e poi mai d’istinto e prendersi un minuto o due per vagliare tutte le possibilità.
Qua la decisione è abbastanza semplice, facciamo call oppure passiamo la mano.
- Decidiamo di fare call. Facciamo call e dopo di noi devono parlare ancora altri avversari e, soprattutto, il primo raiser che a sua volta può chiamare per giocarsi l’all in in tre, o passare. Nel primo caso vinceremo circa del 72% dei casi, nel secondo di media l’85% (calcolando le mani avversarie come random).
- Decidiamo di fare fold. Non succede nulla, proseguiamo nel torneo come nulla fosse accaduto. Abbiamo rinunciato alla possibilità di fare double up, senza di contro prenderci rischi eccessivi.
Qui è utile, se non ancora chiari, ripassare un attimo i concetti di equity e l’ICM, che trovi in questo articolo: ICM: saperlo calcolare darà una svolta al tuo gioco
Per farla semplice. Dovesse capitare una situazione del genere, la domanda da porsi è: “Sarei disposto a pagare il doppio del buy-in e della rake per partire con l’80% di chips in più al primo livello?“, nel secondo caso addirittura . Se la risposta è sì, quindi ritieni di avere valore atteso positivo dalla cosa, allora può andar bene il call. In caso contrario il fold è la scelta matematicamente più corretta.
L’unica discriminante qui per propendere per il call è paradossalmente proprio il caso in cui riteniamo di non avere edge sugli altri giocatori e quindi ci affidiamo un po’ alla fortuna perchè ci dia una mano dove non arriviamo con l’abilità o l’esperienza. Se pensiamo di poter superare in bravura i nostri avversari, scegliere di giocarsi il torneo per raddoppiare al primo livello, è una scelta matematicamente a perdere. That’s it.