Cosa vuol dire il numero 46 di Valentino Rossi? Anche dietro al numero scelto per l’intera carriera, c’è una storia che non tutti conoscono.
Dopo la corsa di Valencia, è davvero finita. Parlarne per mesi, ci ha fatto un po’ abituare all’argomento, ma Valentino Rossi ha proprio smesso di correre. Dall’anno prossimo, farà il dirigente, ma intanto ora è tempo di celebrazioni.
Tutti si sono complimentati con lui, persino un giovanissimo pilota di F1, che delle prime gesta di Valentino, non ricorderà se non per averle riviste in video. Termina quindi, dopo 432 GP e 9 mondiali vinti, anche una carriera piena di simboli ed icone.
Cosa significa, il 46 di Valentino Rossi
The Doctor infatti, è uno degli sportivi più legati alla simbologia in assoluto. Di lui, si ricordano tantissime cose simpatiche e bizzarre, tra giri di pista e caschi speciali. Ad esempio, sapete perché il suo simbolo è la tartaruga? Ed intanto, tra scaramanzia e devozione per la sua famiglia, Valentino ci ha fatto spesso porre, domande del genere.
Come per esempio, perché non abbia mai cambiato numero, nell’arco della sua ventennale carriera. Il suo 46 è ormai un simbolo a tutti gli effetti, ma lui non lo ha fatto soltanto per marketing ed essere facilmente riconosciuto. Avrebbe potuto effettuare un cambio negli anni, ma nulla: il numero del campione nato ad Urbino è stato quello fino alla fine, e c’è un perché.
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Lo stesso Vale ha spesso raccontato che il 46 fosse il numero di suo padre, che con quel simbolo vinse il suo primo GP ad un mondiale nell’attuale Croazia, a Rijeka, nel 1979, proprio l’anno in cui nasceva suo figlio. Ma la realtà a quanto pare questa è un po’ meno romantica e più meritevole di esser raccontata come una storia degna di Valentino Rossi. Dietro quel numero, non poteva che esserci una scelta di carattere, come anni fa raccontò proprio papà Graziano: “La gente pensa che la sua scelta venga da là, ma in realtà la ragione è un’altra. Da piccolo Valentino guardava sempre le gare del Giappone in piena notte, e in una di queste trionfò un pilota partito ultimo, che aveva il numero 46, e da lì lo scelse come proprio”. E voi lo sapevate?