Dal terribile incidente sulle nevi di Meribel sono passati otto anni, e su Michael Schumacher si sa poco o nulla. Torniamo a quel giorno.
Michael Schumacher è la storia della F1. Il sette volte campione del mondo tedesco ha segnato un’intera generazione con le sue vittorie e le imprese compiute, in un ventennio che ha fatto appassionare tantissime persone alla massima serie automobilistica. Il Kaiser di Kerpen ha dato tantissimo al nostro sport, ma un destino beffardo ha deciso di non ripagarlo per quanto compiuto.
La leggenda del tedesco volante è sbocciata nel 1994, quando a bordo della Benetton di Flavio Briatore vinse il suo primo titolo mondiale, all’ultima gara contro Damon Hill. Il campionato successivo, con il #1 stampato sulla livrea della sua vettura, fu molto più scorrevole, e lo vide dominare senza problemi. La storia divenne mito quando, nel corso di quella stagione, decise di accettare la chiamata di Luca Cordero di Montezemolo e passare alla Ferrari, squadra leggendaria ma senza mondiali da tre lustri.
Il grande Michael Schumacher avrebbe potuto vincere tantissimo con la Benetton, che all’epoca si era affermata come un top team. Il tedesco decise invece di risollevare la rossa, che veniva da anni disastrosi e ricchi di delusioni. Dopo qualche tentativo andato male, “Schumi” riuscì a trionfare per la prima volta nel 2000, nel mitologico Gran Premio del Giappone in cui ebbe ragione di Mika Hakkinen. Michael ce l’aveva fatta.
Da quel momento in poi, ogni record possibile immaginabile divenne suo, fino alla conquista dei sette mondiali, delle 91 vittorie e delle 68 pole position. Dopo l’addio al Circus dato nel 2006 con la spettacolare rimonta nel GP del Brasile, il teutonico decise di rimettersi in gioco con la Mercedes quattro anni dopo, ma con poca fortuna. Ottenne comunque una pole a Monaco ed un terzo posto a Valencia nel 2012, prima del saluto definitivo alle piste.
Schumacher contro Hamilton: arriva il paragone tagliente dell’ex pilota
Il 2013 fu un anno sabbatico per Michael Schumacher, in cui non prese parte a nessuna gara, decidendo di concentrarsi sulla sua famiglia. Esattamente otto anni fa, per l’ultimo dell’anno, si recò a sciare sulle nevi di Meribel, assieme al figlio Mick (oggi pilota della Haas), alla moglie Corinna ed all’altra figlia Gina Maria.
Sembrava una mattinata di svago come tutte le altre, visto che il tedesco adorava sciare ed intrattenersi con i suoi cari. Quel 29 dicembre però, il destino decise di metterci lo zampino, mentre affrontava un fuori pista, uno dei tanti che aveva percorso nella sua vita. Il sette volte campione del mondo cadde sbattendo la testa, e solo il casco gli impedì di morire sul colpo.
In poche ore, la notizia fece il giro del mondo, e l’ex pilota venne trasportato all’ospedale di Grenoble, dove ha subito un delicato intervento chirurgico. Il coma proseguì sino al 16 giugno del 2014, quando la portavoce Sabine Kehm comunicò che Michael Schumacher aveva lasciato il policlinico.
Michael Schumacher come sta? L’affermazione che manda tutti nel panico
Le buone notizie lasciarono, purtroppo, velocemente spazio al silenzio. Il Kaiser di Kerpen ha proseguito la propria riabilitazione nella sua abitazione privata, ma non ci sono segnali positivi. La famiglia ha sempre mantenuto il riserbo sul suo stato di salute, il che non fa pensare nulla di buono. Da quel giorno sono passati otto anni, ed il tedesco compirà a breve 53 anni. La speranza è che prima o poi avvenga un miracolo che lo riporti definitivamente tra di noi.
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