I caschi dei piloti professionisti della MotoGP arrivano a cifre esorbitanti. Scopriamo i motivi dei costi da capogiro degli elmetti dei rider.
I centauri della MotoGP hanno a disposizione le migliori tecnologie del mondo in materia di caschi e tute. I caschi che utilizzano i piloti della top class sono full face e sono realizzati in fibra di carbonio. Gli elmetti protettivi devono superare una serie di omologazioni specifiche. Sono personalizzabili e possono essere regolati per accrescere il livello di comfort di ciascun pilota. L’obiettivo è trovare l’equilibrio perfetto tra protezione massima e buoni livelli di comodità, in base alle esigenze di ciascun motociclista.
Negli anni l’evoluzione dei caschi è stata straordinaria. I primi piloti professionisti non disponevano dei materiali attuali. Nel corso dei decenni gli elmetti dei centauri hanno subito delle enormi trasformazioni, a partire dalla calotta e l’impiego di leghe leggere. Negli anni ’60 gli esemplari precedenti furono sostituiti da una nuova concezione di caschi più resistenti e confortevoli. Fu utilizzato il sughero e una tela morbida che avvolgeva anche il collo del pilota. Solo a partire dagli anni ’70 il casco dei centauri divenne integrale. Per lo più erano prototipi curati a livello artigianale per salvaguardare il capo dei piloti.
All’epoca non vi era una attenzione massima alla sicurezza come oggi. Molti piloti perdevano la vita anche con incidenti banali. Negli anni ‘80 ci fu un netto cambiamento con l’impiego di plastiche dure sino alla moderna concezione di carbonio. Oggi caschi sono diventati anche un elemento distintivo e altamente personalizzabile in base ai gusti di ciascun rider. I piloti della MotoGP attuali, oltre alla fortuna di gareggiare in un’epoca meno rischiosa, hanno lanciato una moda con caschi unici. Valentino Rossi, ad esempio, grazie all’amico designer Aldo Drudi ha corso con dei caschi che sono diventati iconici. Marc Marquez, Jorge Lorenzo e tutti gli altri campioni della MotoGP hanno indossato numerosi caschi personalizzati in base ai circuiti e alla ricorrenza.
Casey Stoner torna in MotoGP? Arriva l’inaspettata confessione
L’unicità dei caschi della MotoGP
I caschi dei centauri della classe regina sono molto diversi rispetto a quelli che vengono utilizzati nel contesto urbano dai motociclisti. Il livello di sicurezza in pista è migliorato e continuerà a migliorare. Per le velocità folli che raggiungono i rider, i tecnici hanno elaborato elmetti straordinari. Questi ultimi sono prodotti per resistere a urti fortissimi, proteggendo il rider in caso di cadute violente. I piloti della MotoGP sono abituati a saggiare l’asfalto delle piste, abitualmente, sicuri delle protezioni che indossano. L’anima in polistirolo EPS (polistirene sinterizzato) del casco ha la funzione di attutire i colpi, garantendo al rider una perfetta ammortizzazione dell’urto.
A differenza dei tradizionali caschi utilizzati dai motociclisti sulle strade di tutti i giorni, i tecnici si sono concentrati sulla sicurezza più che sulla comodità. In pista i piloti utilizzano i caschi per una durata complessiva di un’ora a sessione. In caso di gare bagnate la sicurezza assume un ruolo ancor più determinante per i pericoli che corrono i ragazzi in pista. Con la pioggia si può creare l’umidità che può essere un ostacolo per la vista. In caso di gare bagnate i piloti usufruiscono di caschi con una maggiore ventilazione per evitare il fenomeno dell’appannamento.
Le caratteristiche peculiari dei caschi
Uno degli elementi più importanti dei caschi è la visiera, quest’ultima si adatta in base alle condizioni. Gli schermi dei caschi presentano diversi livelli di luminosità, a seconda del tempo. I caschi utilizzati dai centauri in caso di pioggia dispongono di uno schermo interno che crea una camera d’aria ideale per evitare la condensa. La visiera, inoltre, riceve un trattamento speciale di impermeabilizzazione per ridurre l’impatto dell’acqua su di essa. Sulla visiera stessa è posizionata una visiera più piccola chiamata NFR System (Nolan Fog Resistent System) che ha lo scopo di scongiurare l’appannamento. I caschi moderni hanno anche un ABP (Advanced Ballistic Protection), una protezione extra di carbonio all’altezza degli occhi.
Perché quando cadono i piloti di MotoGP si “gonfiano”? Non ci crederete
La fabbricazione della calotta dei caschi dei piloti di Formula 1 e MotoGP è uguale, così come il peso che va dai 1.200 ai 1.500 grammi. L’omologazione dei caschi, nel corso degli anni, è stata rivista per garantire standard sempre più elevati. Tutti i caschi sono inviati ad un laboratorio di analisi che li sottopone ad una serie di test di sicurezza. Il costo di un casco dei piloti professionisti oscilla tra i 3.000 e i 12.000 euro. Un prezzo salato, ma fondamentale per la vita del corridore.