Danilo Petrucci ha disputato la sua prima tappa della Dakar in Arabia Saudita. Dopo il tredicesimo posto, si è lasciato andare ad una dichiarazione particolare.
Nei giorni scorsi Danilo Petrucci era in forse per la partecipazione alla sua prima Dakar. Il Covid sembrava aver tolto ogni speranza dopo essere risultato positivo e, invece, il ternano ha debuttato sulle dune e lo ha fatto con merito, giungendo al tredicesimo posto. La prima tappa era la più delicata perché la corsa sugli sterrati presenta difficoltà, totalmente, opposte ad un circuito della MotoGP. Il passaggio dai bolidi della classe regina alle gare off-road nasconde insidie continue, specialmente per un debuttante.
In molti nel Paddock lo hanno definito pazzo per la scelta di continuare la sua carriera sulla sabbia. Petrucci ha realizzato, però, un sogno che aveva sin da bambino. Il nativo di Terni ha iniziato da giovanissimo sulle motociclettine da cross, per poi passare alle ruote lisce e specializzarsi, esclusivamente, sull’asfalto. In carriera si è tolto belle soddisfazioni, vincendo il campionato italiano Superstock 1000 nel 2011 e contribuendo a riportare la Ducati sul tetto nel mondo, in classifica costruttori, nel 2020.
Il 2021 è stato, invece, un anno sotto tono. Il passaggio alla KTM RC16 del team Tech 3 non ha dato i risultati sperati all’ex pilota della Ducati. Ha salutato tutti a Valencia, nel giorno dell’addio anche di Valentino Rossi, con un bottino di 37 punti in graduatoria generale. La sua nuova avventura, sempre in sella alla KTM si è aperta con un brivido.
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L’esordio di Danilo Petrucci in Dakar
Dopo dieci anni in MotoGP, Danilo si è lanciato sulle dune per la sua prima tappa. Dopo 333 km intorno alla città deserta di Hail, il nativo di Terni sulla KTM 450 Rally ha accumulato 33 minuti e 29 secondi dal vincitore di tappa e leader della classifica generale Daniel Sanders. Subito dopo la tappa 1B Petrucci ha dichiarato a Speedweek: “Sono davvero, davvero felice di aver terminato la mia prima vera tappa della Dakar. Ero così nervoso all’inizio. Fortunatamente, ho iniziato da qualche parte intorno al 30° posto, quindi ho trovato alcune tracce nella sabbia. A volte mi hanno aiutato molto. Tuttavia, non puoi vedere le tracce quando il tratto è roccioso, quindi devi navigare. È stato molto, molto lungo oggi. Sono riuscito a non perdermi“.
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Il rischio nella corsa off-road più importante al mondo è rimanere disorientati. Petrucci, al debutto, è riuscito, a differenza di tanti big, a non perdere l’orientamento e, nonostante i problemi fisici, ha chiuso la gara con un discreto tempo. Il trentunenne ha ammesso che il guaio più grosso è rappresentato dalla sua caviglia ancora dolorante. “Non mi sento bene con la caviglia, non posso sostenermi così bene o toccare il suolo con il piede“, ha ammesso il Petrux. Sostanzialmente il pilota guida con una gamba sola, dal momento che utilizza la destra solo per frenare. Al di là dei tempi e del risultato finale, sarebbe magnifico che l’italiano riuscisse a non commettere errori, per potersi godere al meglio l’esperienza sulla sabbia. Quando tornerà in piena forma nei prossimi giorni, tutto risulterà meno pesante sul piano fisico.