La Dakar 2022 sta regalando colpi di scena a ripetizione. L’organizzazione fa molto discutere ed un nuovo strano evento fa discutere.
La 44esima edizione della Dakar, che si svolge in Arabia Saudita, non passerà di certo alla storia per essere ricordata come una delle migliori e priva di imprevisti. Già nella prima giornata è accaduto un qualcosa di incredibile, che ha penalizzato enormemente il tre volte vincitore del raid Carlos Sainz, al debutto sull’Audi RS Q etron.
La casa di Ingolstadt ha presentato un modello incredibilmente prestazionale, che grazie allo spagnolo ha centrato anche il primo successo di tappa della sua storia nel rally desertico più famoso del mondo. Purtroppo, la corsa del padre del pilota Ferrari è stata distrutta sin dalle prime fasi, a causa di un curioso episodio che ha fatto discutere tutto il mondo del motorsport.
Il problema è stato causato dal sistema di WayPoint, una sorta di Checkpoint che permette ai piloti di effettuare le tappe cercando di orientarsi tra le dune, una specie di punto di riferimento. Moltissimi equipaggi, tra cui quello dello stesso Sainz, non sono riusciti a trovarlo, perdendo all’incirca due ore dai primi della classe. Questo ha causato una grande rabbia in Carlos, che ci sta mettendo tutto sé stesso per tentare di recuperare terreno.
Al comando della classifica della Dakar c’è sempre saldamente Nasser Al-Attiyah, che guida con ampio margine sui primi inseguitori. Nella giornata di ieri, Al Rajhi si era imposto nella quarta tappa, venendo poi penalizzato e cedendo il successo al Qatariota. Il leader ha ora un vantaggio di ben trentotto minuti con la sua Toyota nei confronti di Sebastian Loeb sulla Hunter. Segue un terzetto di Toyota capitanato da Al Rajhi, che precede De Villiers ed Alvarez.
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Il quarto in classifica, vale a dire De Viliers su Toyota, nel corso della seconda tappa da Ha’il a Al Qaisumah, ha investito il cileno Cesar Zumaran che guidava la sua moto e lo precedeva. Il regolamento, in questi casi, prevede che il colpevole presti soccorso al danneggiato, cosa che ovviamente non è avvenuta. La Dakar è fatta anche di episodi simili, ma il finale doveva essere ben diverso.
In queste situazioni, il regolamento sportivo parla chiaro: “Se un equipaggio si trova coinvolto in un incidente in cui una persona al di fuori dello stesso viene ferita fisicamente, il veicolo si deve fermare immediatamente“. Come ci si poteva attendere, il sudafricano ha ricevuto una penalizzazione dai commissari, ma è ancora in piena lotta per il terzo posto nonostante i cinque minuti che sono stati aggiunti dalla direzione gara al suo tempo.
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Grazie ai due minuti affibiati al compagno di squadra Al-Rajhi, tra i due ci sono appena due secondi in classifica generale, mentre Sebastian Loeb ha un margine di quasi due minuti sulla coppia. Davanti a tutti, come detto, c’è Al-Attiyah che guida la corsa indisturbato, ma alla Dakar non si può star tranquilli sino alla bandiera a scacchi conclusiva.
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