Come sempre la NASCAR regala emozioni e incidenti spettacolari, ma quello che è successo a Daytona ha davvero dell’incredibile. Grande spavento per tutti.
Si è davvero sfiorata la tragedia alla 500 Daytona, prova del campionato NASCAR Xfinity Series. Tutto è successo ad una sola tornata dal termine, quando la Camaro di Myatt Snedier, in lotta nel gruppo, ha praticamente tagliato la pista andando a impattare in maniera violenta contro le barriere. A quel punto è avvenuta l’esplosione.
L’intero posteriore dell’auto si è disintegrato. Il motore, addirittura, è stato ritrovato sul prato. Una situazione davvero spaventosa che avrebbe potuto portare ad un esito fatale, ed invece, il destino a voluto che andasse diversamente.
Uscito senza grosse difficoltà dall’abitacolo, rimasto intatto soltanto dal suo lato, il 27enne ha potuto condividere il racconto del suo incidente con i media e i tifosi sulle piattaforme sociali. Un vero e proprio miracolo per qualcuno, visto che il driver di Charlotte lamentava solo un po’ di dolore al piede sinistro.
“Where is the engine?”
Here’s a replay of Myatt Snider’s scary crash at Daytona. He’s okay. pic.twitter.com/py3Xxt5CVA
— FOX: NASCAR (@NASCARONFOX) February 20, 2022
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Ringraziando Dio con un misto di sollievo, felicità per essere ancora vivo, e spavento per quanto vissuto, l’americano ha reso merito anche a chi gli ha permesso di guidare una vettura tanto solida da resistere ad un simile impatto.
Tornando su quegli istanti di paura, ha dichiarato a Fox Sport: “Era il giro conclusivo e tutti erano al massimo. Io stavo cercando di conservare la mia posizione, ma poi ho sentito un colpo e la macchina ha cominciato a spostarsi sulla destra. La collisione è stata violenta. ho visto fiamme ovunque. In casi del genere non ci si rende conto di quanto accade realmente“.
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Conscio di essere in balia della sua autovettura, Sneider ha cercato di fare il possibile per mantenersi al sicuro e tutto è andato per il meglio. Alla fine l’evento, già interrotto da un crash nelle prime fasi, è stato vinto a Austin Hill. Ormai però l’attenzione di tutti si era spostata altrove.