Il TT è uno degli appuntamenti più importanti all’interno della stagione dei motori mondiale, ma di recente è successa una tragedia.
Il Tourist Trophy è sicuramente uno degli eventi più importanti per quanto riguarda le due ruote, con i grandi appassionati di tutto il mondo che non vedono l’ora di poter assistere a questa gara a dir palpitante che lascia tutti col fiato sospeso, peccato però che nell’ultima gara all’Isola di Man sia successo davvero un vero e proprio disastro, con una serie di piloti che purtroppo hanno perso tragicamente la vita e che ora si piange irrimediabilmente tutto ciò che è successo.
È addirittura di 5 il conto totale dei morti nell’ultimo TT all’Isola di Man, un bilancio che è dir poco disastroso e che lascia davvero tantissimo amaro in bocca perché ha rovinato a tutti gli effetti uno di quegli appuntamenti che è sempre stato considerato tra i più emozionanti interessanti dal punto di vista del motociclismo.
Ad aggiungersi tragicamente alla lista sono avvenute venerdì scorso nella prova del Sidecar, le morti di Roger Stockton e del figlio Bradley, il primo di 56 anni mentre il secondo solamente di 21, una vera e propria tragedia che va ad unirsi ancora di più a quelle che sono avvenute nelle giornate precedenti dove tutte le varie categorie hanno dovuto piangere qualcuno.
Infatti abbiamo trovato questa situazione davvero drammatica anche con Mark Purslow, di soli 29 anni della categoria Supersport, passando poi per Cesar Chanal, di 35 anni anche egli della Sidecar, infine con Davy Morgan, di 52 anni e anche lui della categoria Supersport.
Si tratta quasi di un record nella storia di questa competizione, tanto è vero che va eguagliare al secondo posto del tragico 1989 con 5 morti e sfiora solamente questo record che nessuno vorrà mai che venga abbattuto del 1970 che era arrivato addirittura a sei, ma la colpa assoluta è stata data senza ombra di dubbio all’organizzazione a dir poco disastrosa.
L’organizzazione del TT è senza parole: cosa fare dopo queste morti?
Un numero così alto di morti non capitava da oltre 30 anni e questo fa capire chiaramente come ci sia stata una grandissima falla da un punto di vista organizzativo, considerando infatti come gli anni siano progrediti sempre di più e le misure di sicurezza siano diventate un qualcosa di fondamentale all’interno delle manifestazioni sportive.
La ACU Events Ltd ha rilasciato una dichiarazione nella quale ha spiegato come ci sia in corso un processo investigativo approfondito su tutto ciò che è avvenuto all’interno degli incidenti causati nelle varie gare del TT dell’Isola di Man del 2022, un qualcosa che dovrà essere approfondito in maniera sempre più attenta per poter evitare che accadono ancora certe disgrazie.
In questo momento è davvero impossibile pensare che nel 2022 si possa ancora morire con così tanta frequenza solamente per poter correre una gara che molto spesso è il sogno di una vita intera, dovendo questa essere un traguardo di gioia e di felicità e non un momento di paura e di pianti.
L’organizzazione dunque è stata davvero un completo fallimento, non ci sono scuse che possano tenere e qualsiasi tipo di investigazione che verrà fatta dovrà portare senza ombra di dubbio a dei colpevoli, perché una morte è sicuramente fatalità, ma cinque sono un problema da un punto di vista strutturale e qualcuno dovrà pagare, anche se queste vite non torneranno mai più.