Il pilota della KTM, Danilo Petrucci è stato protagonista di un problema inatteso. Il centauro si è ritrovato senza passaporto e soldi.
La prima Dakar di Danilo Petrucci si sta trasformando in un calvario senza fine. Prima l’annuncio della positività al Covid, nelle scorse settimane, poi una volta negativizzato è partito con un grande patema. Dopo la prima tappa il centauro ha sentito il riacutizzarsi di un problema alla caviglia, non del tutto pronta ad affrontare una gara così impegnativa. Il guaio fisico ha costretto il centauro a guidare su una gamba. Petrux ha dichiarato che utilizza la destra solo per frenare, tenendola appoggiata sulla pedana. Nella prima tappa è riuscito a non perdersi, arrivando tredicesimo e limitando i danni.
Dopo una sofferta prima giornata, Petrucci si è svegliato in piena notte per iniziare la tappa successiva alle 5:20. Il ternano aveva cominciato con il piglio giusto, ma dopo i primi 100 km ha accusato un problema meccanico alla moto. Dopo aver lasciato Ha’il l’ex pilota della Ducati in MotoGP ha lottato per i primi cinque posti in una speciale molto veloce. Danilo ha dichiarato di aver percorso almeno 20/30 chilometri a gas spalancato, volando sulle dune a 150 chilometri all’ora.
La Dakar è una sfida durissima sul piano fisico. Al di là dei problemi che attanagliavano l’ex ducatista dal day 1, è una competizione che mette a dura prova la mente e il fisico. Si dorme poco, si corre tanto e gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo. Occorre arrivare con una preparazione specifica, che è molto diversa rispetto a quella della MotoGP. Nella classe regina lo sforzo è concentrato in una tre giorni dove vi sono tante pause e si percorrono un numero limitato di chilometri in gara. Correre sulle dune è un mondo opposto all’asfalto che richiede altre caratteristiche e conoscenze.
Dakar, l’imprevisto di Danilo Petrucci: debutto subito con un problema
L’imprevisto di Danilo Petrucci
Nel passare il serbatoio, dal davanti a dietro, la moto del centauro ha accusato un problema. Si è rotto un fusibile e Danilo è stato costretto a smontare la sua KTM. Il centauro ha travasato la benzina da un serbatoio all’altro, ma non c’è stato verso. Petrucci a quel punto voleva chiedere una consulenza telefonica di Davide Cotimbo, meccanico in KTM. “Volevo telefonare a Davide, ho aperto la tasca del giubbetto dove dovevano esserci telefono, passaporto, patente, soldi e carta di credito e invece non c’era più nulla. Così adesso sono rimasto senza niente, mi toccherà prendere la cittadinanza qui“, ha spiegato Petrucci alla Gazzetta dello Sport.
Per Danilo è un problema in più che non ci voleva. Dal punto di vista tecnico il ternano ha dimostrato di essere tra i piloti più veloci alla guida, ma sulle dune serve una grande dose di esperienza. Non solo occorre non smarrirsi, come successo anche ad un campione come Carlos Sainz sulle quattro ruote, ma bisogna prestare attenzione a tutto. Aver organizzato con eccessiva fretta una avventura così complessa, ha avuto un impatto sul trentunenne. Il Petrux è, ovviamente, alla sua prima edizione e sta cercando di imparare tutte le procedure in vista dei prossimi anni.
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Una nuova regola, introdotta dal 2021, consente al pilota che ha accusato un problema tecnico meccanico di ripartire con una penalità di 11 ore e 30’. Al momento Danilo non deve più focalizzarsi sulla classifica generale, è 138° a 19h10’40”, ma sfruttare l’esperienza per apprendere più possibile in merito al percorso e alla moto. “Non eravamo qui per i risultati, però ci eravamo gasati tutti, io soprattutto. Ci riproveremo“, ha chiosato Danilo Petrucci.