Domenicali reclama una F1 diversa: ecco come diventerà in futuro

Alla partenza della stagione 2022, il patron della F1 Domenicali esprime i suoi desideri, tra cui il ritorno di gare dove è il pilota a contare.

Stefano Domenicali sprizza euforia da tutti i pori. La rivoluzione tecnica, più l’effetto Netflix, hanno contribuito ad un rilancio del Circus che sembrava non arrivare mai. Certo, per adesso non sappiamo se effettivamente le nuove regole porteranno uno spettacolo più vivace, ma anche solo l’attesa ha attratto l’attenzione di tutti.

F1, Stefano Domenicali (Ansa Foto)
Stefano Domenicali (Ansa Foto)

Così, a weekend del Bahrain appena cominciato il dirigente imolese ha dichiarato di avere un sogno. Quello di vedere più di due piloti lottare per il titolo.  “Sarebbe bello assistere ad una stagione battagliata. Una Ferrari competitiva sarebbe un valore aggiunto e sotto questo profilo i primi segnali sono confortanti“, le sue parole riprese da La Gazzetta dello Sport.

Un aiuto per avere dei fini settimana più movimentati e animati potrebbe essere rappresentato dalle Sprint Qualifying che, come nel 2021, si svolgeranno in tre occasioni Imola, Zwelteg e Interlagos. “E’ una risposta tattica”, ha detto l’ex boss di Maranello. “Stiamo cercando di capire se aumentarne il numero e cambiarne la modalità“.

Un elemento importante è anche il budget cap che, sulla carta dovrebbe avvicinare le prestazioni tra i big e i team di secondo piano. “In questo senso dovremo stabilire un sistema di controllo, così da essere credibili. Bisognerà stare attenti ai fenomeni di ingegneria finanziaria che potrebbero essere utilizzati per aggirare i limiti“, ha proseguito l’emiliano.

La F1 sempre più vicina alla gente

Passando dalla pista al pubblico, il 56enne ha ribadito l’esigenza di utilizzare un linguaggio inclusivo così da poter coinvolgere anche i più giovani e i meno avvezzi al motorsport, pur senza snaturare lo sport.

Se da un lato dobbiamo rispettare i tifosi che ci seguono da sempre, da quando sono nati, dall’altro dobbiamo capire cosa fare per suscitare interesse negli altri“, ha argomentato riflettendo poi sul boost fornito da “Drive To Survive”, la serie evento della piattaforma americana di intrattenimento che, tuttavia non è stata particolarmente apprezzata da alcuni membri del paddock.

Già in questi giorni i responsabili stanno incontrando le squadre per discutere dell’argomento. Il mercato americano è particolare e occorre adattarsi“, il commento che fa intendere che in ogni caso la F1 dovrà plasmarsi attorno alle esigenze dei palati USA e forse, in un prossimo futuro anche a quelli della Cina appena avvicinata grazie all’ingaggio in Alfa Romeo di Guanyu Zhou.

Come facilmente immaginabile una simile  pubblicità ha provocato un incremento delle candidature di ingresso per rimpolpare la griglia sono cresciute.  “Non credo che aumentare il numero di scuderie e di auto possa incrementare lo show. Personalmente preferirei rendere più competitive quelle che ci sono già”, ha tagliato corto Domenicali su un tema spinoso che sta creando malumori nel dietro alle quinte.

Infine sul peso esercitato dalla figura di Lewis Hamilton, portavoce di problematiche extra sportive come la questione dell’ambiente o la tutela delle minoranze, il CEO di Liberty ha esaltato la sua capacità di arrivare laddove i colleghi non sono riusciti, come la moda, il cinema  o la musica. “Ha esportato la nostra disciplina in contesti dove non era conosciuta“, ha chiosato tenendo poi a precisare che d’ora in avanti la top class si sporcherà le mani in prima persona cercando di aiutare le persone che si trovano in situazioni critiche.
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