Il momento è propizio per la Formula 1 ed ora, l’amministratore delegato, Stefano Domenicali, vuole andare oltre.
L’amministratore delegato del Formula One Group, Stefano Domenicali sembra non essere contento del record di 23 Gare che la F1 vedrà nel 2022. Dopo tra l’altro che anche il 2021 ha visto un bel numero di corse, 21. Secondo il dirigente d’azienda imolese, si potrebbe fare ancora di più.
E non è detto però che i piloti accettino in silenzio. In MotoGP infatti, già in tanti si stanno lamentando, mentre i calendari non si fanno fermare dalla pandemia, anzi, diventano sempre più fitti per muovere la cosa che sembra stare più a cuore a tutti: il danaro. In via ufficiale, Domenicali non ne parla, ma è ovviamente ai possibili guadagni, che fa riferimento.
Domenicali, la proposta mossa da ottimismo
La F1 non ha raggiunto l’accordo col Vietnam che era possibile, e quindi magari verrà ritrattato in futuro, mentre per il futuro non sono da escludere la seconda Gara cinese ed addirittura una terza all’anno, per gli Stati Uniti. Senza contare che anche Londra si sta candidando per entrare a far parte della Formula 1. Lo scenario è tutt’altro che impossibile, così non ci dovremo meravigliare, quando leggeremo in futuro un calendario abbastanza fitto.
“Stiamo vivendo un grande momento per la Formula 1, non c’è dubbio. In termini di intensità sportiva in pista, in termini di interesse da parte degli stakeholders, dal pubblico, un nuovo pubblico in arrivo e un nuovo modo di parlare con il nuovo pubblico, e avere un percorso chiaro nei regolamenti per un futuro che è molto rilevante per il nostro DNA e per la futura tecnologia e sostenibilità con questo tipo di carburante e ibridazione”, ha spiegato Stefano Domenicali.
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Se il momento è propenso e le candidature aumentano, è anche ovvio pensare ad un aumento delle corse. In fondo è quello che pare volere il pubblico. E così, il discorso del dirigente italiano continua su quella strada: “E quindi, è vero che c’è un grande interesse per i nuovi posti – o per i vecchi posti! – da inserire nel nostro calendario. Penso che senza dubbio potrebbero esserci facilmente oltre 30 sedi in cui potremmo fare un accordo domani, ma non possiamo andare in questa direzione. È un bel problema gestire tutto in termini di strategia, in termini di business, in termini di sedi future. È qualcosa che ora stiamo studiando. Quale sia il miglior Gran Premio che vogliamo mantenere in una base stabile, o potremmo pensare ad alcune destinazioni dove potrebbe esserci una rotazione. Questi sono pensieri su cui stiamo riflettendo”.