Il pilota della Mercedes, Lewis Hamilton, sente ancora un vuoto ogni volta che ripensa alla gara di Abu Dhabi. Un episodio che lo ha segnato.
Da quel fatidico 12 dicembre 2021 sembrano passati anni. Lewis Hamilton e Max Verstappen si giocarono il titolo mondiale sino all’ultima curva. Un evento più unico che raro, considerato lo scarso equilibrio dell’era ibrida della F1. Sembra passato tantissimo tempo perché oggi Hamilton latita in posizioni a cui non era più abituato. Dopo anni di dominio al volante di una Mercedes infallibile, Lewis si è ritrovato per le mani un’auto con più problemi che qualità. Il sogno di tornare a lottare per la sua ottava corona iridata si è distrutto ancor prima dell’inizio della stagione.
La wing car teutonica è rivelata essere un fallimento sin dai primi test prestagionali. La Mercedes W13 è una delle peggiori monoposto da quando la casa tedesca è tornata in Formula 1. Hamilton e Russell hanno colto solo terze posizioni, come migliori risultati, riuscendo a beneficiare, in qualche occasione, dei clamorosi errori strategici della concorrenza o dei DNF dei driver dei due top team. In una gara lineare senza problemi per Verstappen, Perez, Leclerc e Sainz, non c’è molta speranza per il duo inglese della Mercedes. George Russell e Lewis Hamilton stanno facendo il massimo per cogliere risultati positivi. Il reale potenziale della vettura “senza pance”, a causa dei continui saltellamenti ad alte velocità, non è mai emerso.
Se Russell ha una lunga carriera davanti a sé, Lewis Hamilton appare il più pregiudicato dei due. Gli inglesi affermerebbero “from hero, to zero”, dato che il pilota della Mercedes è passato da lottare nel 2021 per l’ennesima corona iridata a qualche podio sporadico nel 2022. Il morale dell’anglocaraibico è ancora rimasto segnato dagli eventi di Abu Dhabi. Il nativo di Stevenage ha subito una delle più grandi beffe della sua vita, sentendosi l’ottavo titolo già cucito sulla sua pelle. Dopo un recupero sensazionale, nell’ultima fase della stagione, Lewis era arrivato a pari punti con Max Verstappen all’ultima tappa del Mondiale. Il pilota della Mercedes avrebbe dovuto per forza precederlo per conquistare la sua ottava corona iridata, dato che l’olandese aveva vinto una gara in più.
Dopo aver segnato la pole, Max non scattò bene nel Gran Premio, provando subito a riprendersi la prima posizione, strappatagli da Lewis. Il driver della Mercedes tagliò una chicane per evitare l’impatto, scatenando già le prime polemiche. Il ritmo dell’anglocaraibico risultò impressionante e nemmeno con l’aiuto di Perez, Max riuscì ad avere la meglio. All’improvviso il crash nelle retrovie di Nicholas Latifi riaprì una contesa, a pochi giri dalla conclusione del campionato, che sembrava chiusa. Il driver canadese della Williams motorizzata Mercedes, finito a pochi giri dalla conclusione del Gran Premio di Abu Dhabi contro le barriere, cercò di inseguire Mick Schumacher. Il botto contro le barriere portò all’ingresso della Safety Car per ripulire la pista e rimuovere la Williams.
La delusione di Lewis Hamilton
Il direttore di gara, Michael Masi, avrebbe potuto esporre la bandiera rossa e permettere a tutti i piloti di cambiare gomme e riallinearsi sulla griglia di partenza. Il team Red Bull Racing, invece, colse al volo l’occasione e sostituì le mescole a Max Verstappen. Quest’ultimo, in caso di ripartenza, avrebbe avuto il vantaggio di una soft nuova contro le hard usurate del driver della Mercedes. Sebbene non tutte le monoposto alle spalle dei due duellanti alla corona iridata si fossero sdoppiate, Masi diede il via libera per un ultimo accesissimo giro finale. L’aspetto anomalo fu che si sdoppiarono solo le monoposto che separavano Hamilton e Verstappen.
In curva 5, all’ultimo giro, Max sopravanzò Lewis, chiudendo il giro con una derapata finale e laureandosi campione del mondo per la prima volta in carriera. Hamilton pensò subito ad una manipolazione e non si fece problemi a dichiararlo via radio. Con sportività strinse la mano a Verstappen e si presentò davanti alle telecamere, congratulandosi con l’olandese. Il sogno di essere il primo a raggiungere quota otto svanì all’istante, come in un incubo, così come quello di raggiungere le cinque vittorie consecutive del Kaiser ai tempi della Ferrari. Non fu la prima sconfitta pesante della sua carriera. Prima di Abu Dhabi, le più eclatanti furono in Brasile nel 2007 ai tempi della McLaren quando Kimi Raikkonen vinse per un punto e nel 2016 nella lotta al suo ex teammate Nico Rosberg.
Settimane dopo fu certificato che si trattò di un errore umano di Michael Masi. Quest’ultimo fu rimosso dall’incarico di direttore di gara da parte del nuovo Presidente della FIA. La Federazione Internazionale dell’Automobile stabilì, comunque, che la classifica di gara e i risultati del campionato 2021 sono “validi, definitivi e non possono essere modificati”. Dopo un silenzio tombale nel corso dell’inverno, il pilota della Mercedes si è calato nell’abitacolo della W13, per la rivoluzionaria annata 2022. L’impatto con nuova la monoposto ad effetto suolo è stato poco piacevole, anche sul piano fisico, a causa del porpoising. In questo momento, il pilota 37enne è sesto nella classifica generale. Ha 93 punti, conditi da tre podi conquistati in Bahrain, Canada e Gran Bretagna. Il driver sta collezionando anche record negativi.
“Ricorderò sempre quello che è successo ad Abu Dhabi. È stata un’esperienza molto traumatica. In un certo senso è normale. Quando perdi qualcosa per cui hai lavorato così duramente, provi molto dolore. Quindi penso che sarà sempre così. Mi piacerebbe pensare che sono diventato più forte grazie a quello che è successo in quella gara”, ha spiegato Lewis a ‘Canale 4’. “A dire il vero non è una cosa che mi ricordo sempre. Sono uno di quelli che guarda avanti. Sono grato perché amo il mio lavoro, amo questo sport e mi sento supportato all’interno dello sport. È emozionante vedere i cambiamenti che, a poco a poco, stanno iniziando a verificarsi”, ha concluso Lewis. David Coulthard ha fatto a pezzi Lewis Hamilton: parole sconvolgenti. Dopo otto anni di fila sul tetto del mondo, la Mercedes è costretta ad ammirare gli avversari festeggiare i trionfi.