Le notizie più sconvolgenti della settimana riguardano la scomparsa di un motociclista al TT, il render della nuova Fiat Punto e il valore della Yamaha M1 di Valentino Rossi.
Il Tourist Trophy è considerata la gara motociclistica più pericolosa al mondo. Una durissima battaglia tra motociclisti iniziata nei primi del ‘900. Per gareggiare occorre avere un grande fegato e delle capacità velocistiche innate. La gara avviene sull’Isola di Man, sul circuito stradale dello Snaefell Mountain Course, tracciato di 60,720 chilometri sull’isola di Man. La prima edizione risale addirittura al 1907. La gara è sempre stata pericolosissima, avvenendo tra palazzi, case e pali della luce. Un errore può costare carissimo.
Il numero di morti ha superato le 143 vittime già a partire dal 2015, ma il computo purtroppo continua a salire ad ogni edizione. Ogni anno si registrano dei veri disastri. Dal 1949 al 1976 il Tourist Trophy era una tappa del campionato del mondo, poi fu accantonata perché considerata troppo pericolosa. Gli organizzatori scelsero di inserire la corsa nel campionato mondiale Formula TT, dal 1977 al 1990. La pista è diventato un luogo di culto per gli amanti della velocità. Omobono Tenni fu il primo italiano ad aggiudicarsi la sfida, vincendo in sella ad una Moto Guzzi 250 nel 1937.
I piloti attuali percorrono una distanza di 60 chilometri e 720 metri, ripetuta per sei volte nelle classi principali e per tre o quattro in quelle minori. Ogni inizio giugno il motociclismo piange dei grandi interpreti che perdono la vita sull’isola di Man. Nell’ultima edizione sono scomparsi ben 5 centauri. Nella prova del Sidecar, vi sono state le morti di Roger Stockton e del figlio Bradley, il primo di 56 anni mentre il secondo solamente di 21. Oltre al padre e al figlio sono scomparsi Mark Purslow, ventinovenne che correva nella categoria Supersport, Cesar Chanal, di 35 anni anche egli della Sidecar. Infine è deceduto Davy Morgan, di 52 anni e anche lui della categoria Supersport. Una vera tragedia. Cliccate qui per approfondire. Vi saranno delle indagini per studiare bene le cause degli incidenti.
Ecco la nuova Fiat Punto
Gli automobilisti italiani non hanno dimenticato la Fiat Punto, una delle auto più iconiche del marchio del Lingotto. Un nuovo progetto potrebbe prendere forma, come ha dichiarato il CEO di Fiat Oliver Francois. Lo stile rimarrà inconfondibile, anche se le forme potrebbero essere modernizzate. La Fiat proporrà un listino aggiornato con tanti nuovi modelli, anche alla spina. Oltre ad una nuova Panda, c’è attesa per l’auto di segmento B. La prossima Punto potrebbe anche essere un crossover sullo stile dell’Opel Mokka, Peugeot 2008 e DS3 Crossback, tre modelli appartenenti al Gruppo Stellantis.
La Fiat è intenzionata a puntare su vetture del segmento B e C, riproponendo in chiave attuale modelli che hanno scritto la storia del brand piemontese. Potrebbe essere l’occasione per lanciare una vettura full electric, andando ad affiancarla alla 500 elettrica. FCA proprio per non rimanere indietro sul mercato delle vetture alla spina ha deciso, il 16 gennaio 2021, di legarsi a PSA per la creazione del Gruppo Stellantis. È così nato il quarto costruttore al mondo con otto milioni di veicoli venduti. Il Gruppo ha oltre 400.000 dipendenti e un fatturato di 180 miliardi. Gli appassionati del marchio Fiat aspettano con ansia nuovi modelli. Il ruolo del marchio italiano è sempre stato importantissimo nell’economia dell’automobile nazionale. La Punto è stata una delle vetture più amate dagli italiani negli ultimi 30 anni.
La prima generazione fu presentata nel 1993, disegnata dal grande Giorgetto Giugiaro. Modernizzata sei anni dopo, all’interno del centro stile Fiat, fu un successo clamoroso. L’ultima, sul mercato dal 2015 fino al 2018, è tornata ad essere realizzata dall’azienda torinese La Italdesign Giugiaro. L’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, ha annunciato che è arrivato il momento di rispolverare iconiche vetture di un tempo, reinterpretandole in chiave moderna. Gli appassionati hanno già iniziato a sognare.
Il designer Tommaso D’amico ha colto l’occasione per progettare la quarta gen della Punto. Cliccate qui per osservare il video della vettura. Tommaso D’amico immagina la nuova Fiat equipaggiata da un motore 1.0 GSE T3 120 CV FWD alimentato a benzina, a trazione anteriore, con cambio meccanico. Potrebbe essere lanciata anche con motori ibridi o full electric. Il tocco sportivo darebbe alla vettura la possibilità di essere scelta anche da una clientela giovane, come è accaduto per i precedenti modelli.
La Yamaha M1 di Valentino Rossi
Il pesarese ha scritto pagine indelebili della storia del Motociclismo in sella alla Yamaha M1. Il passaggio dalla Honda alla casa di Iwata fu clamoroso. Il Dottore divenne il simbolo della Yamaha in MotoGP, vincendo al debutto nel 2004. Dopo una lunga storia d’amore, VR46 ha deciso di mollare, avendo corso l’ultima stagione nel team Petronas. Valentino ha palesato uno scarso feeling con la moto dello scorso anno, esattamente come sta accadendo adesso a Franco Morbidelli, Darryn Binder e Andrea Dovizioso.
I fan hanno ammirato il centauro per 26 lunghi anni, sognando di fare un giro sul suo potentissimo bolide. Le MotoGP sono dei veri gioielli. Nelle ultime stagioni la classe regina ha spinto tantissimo su innovazioni tecnologiche estreme che hanno reso persino difficili le manovre di sorpasso. Ogni componente arriva a cifre elevatissime ed una scivolata può costare carissimo. Danni alle sospensioni, cerchioni, dischi dei freni, radiatore e altri elementi della moto possono comportare una spesa superiore anche ai 100.000 euro. Se i problemi, invece, sono al motore, all’elettronica o al telaio la somma può arrivare anche a mezzo milione di euro.
La Yamaha M1 del nove volte campione del mondo di Tavullia monta un motore all’avanguardia il cui costo oscilla tra i 200mila e i 250mila euro. La carena è leggerissima, fatta in fibra del carbonio, e la maggior parte dei componenti presenta un costo sui 2 euro per ogni 100 gr. I cerchioni, invece, arrivano ad un totale di 4.000 euro a Gran Premio. Cliccando qui potete trovare tutti i riferimenti e i prezzi dei componenti della moto giapponese. Nessun elemento della Yamaha M1 che pilotava il pesarese in MotoGP ha un prezzo inferiore a 1.000 euro. Tra sensori, cavi e cruscotto, si superano ampiamente i 100.000 euro, per questo motivo la Yamaha M1 di VR46 vale tre milioni di euro.