Ducati, la GP22 non va? La prima scelta di Pecco Bagnaia fa riflettere

La Ducati ha vinto in Qatar con Enea Bastianini, deludendo con il team factory e le GP22. Scopriamo cosa non ha funzionato.

In casa Ducati l’inizio della stagione 2022 ha avuto due volti ben distinti. Da un lato c’è stata la grande gioia per la vittoria di Enea Bastianini, che al debutto con il Gresini Racing ha ottenuto un successo strepitoso, su cui nessuno avrebbe potuto scommettere, almeno sino alla vigilia del week-end.

Bagnaia (Ansa)
Bagnaia (Ansa)

Questo aspetto è corretto sottolinearlo, dal momento che già dal sabato, il rider riminese aveva messo in mostra un passo portentoso, ottenendo il secondo tempo il qualifica. Il “Bestia” aveva fatto segnare i migliori parziali nel tratto centrale della pista, dovendo poi rinunciare alla pole per un quarto tratto non troppo esaltante.

La doppietta delle Ducati in qualifica aveva visto prevalere la Pramac di Jorge Martin davanti a quella di Bastianini, con la Honda di Marc Marquez che si era infilata davanti a Jack Miller, sulla prima Rossa ufficiale. L’australiano non era andato male nelle prove ufficiali, anche se il risultato era sotto le aspettative.

Peggio ancora è andata a Pecco Bagnaia, che secondo la maggioranza doveva essere l’uomo da battere. Il torinese ha staccato il nono tempo nelle qualificazioni, facendo ancor peggio in gara. Entrambe le GP22 ufficiali sono state costrette al ritiro, con Miller fuori dopo pochi giri per problemi di elettronica, che confermano anche l’inaffidabilità di questa moto.

Pecco si è invece schiantato contro Martin a metà gara, causando una pericolosa carambola. Lo spagnolo ha avuto un brutto spavento, arrivando ad affermare: “Mi sono impaurito, ho temuto di morire“. Dal canto suo, Bagnaia è stato molto sportivo ed è andato subito a scusarsi, ma lamentandosi fortemente con il suo team.

Il piemontese ha detto chiaramente di non essere un tester, e Davide Tardozzi si è scusato con i propri piloti. Pecco ha aggiunto: “La moto è molto diversa da quella precedente, abbiamo tantissime cose da provare ma non ci sono test, così è dura, ma abbiamo bisogno di spingere e di migliorare“.

Ducati, storia di un week-end terribile in Qatar

La Ducati ha affrontato un fine settimana molto difficile, terminato nel peggiore dei modi con un doppio ritiro. Le polemiche sono iniziate sin da subito, con la notizia della protesta delle altre squadre contro gli abbassatori che ha fatto subito il giro del paddock. La genialata introdotta anni fa dall’ingegner Gigi Dall’Igna è stata subito copiata dalla concorrenza, ma le Desmosedici sono le uniche moto a montarli anche all’anteriore.

Stando a quanto si è appreso, dovrebbero essere banditi a partire dal 2024, in modo da dare tempo ai team di riprogettare i loro prototipi senza troppa fretta. L’altra notizia del week-end in casa Ducati era relativa alla scelta del motore: Pecco Bagnaia aveva optato per quello del 2021, “costringendo” a questa scelta anche Jack Miller. Il torinese era stato molto chiaro: “Per vincere ho bisogno del vecchio propulsore“.

La nuova Rossa ha avuto innumerevoli difficoltà, come l’imprecisione dell’anteriore che rendeva la vita impossibile ai rider nel terzo settore della pista. La GP21, al contrario, si è dimostrata perfetta ed imprendibile, consentendo ad Enea Bastianini di volare a vincere anche con discreta facilità negli ultimi giri.

Il passo mostrato dal pilota romagnolo è stato impressionante e nessun’altra moto della casa di Borgo Panigale aveva le carte in regola per sfidarlo. Il costruttore bolognese può sorridere di una vittoria che fa bene al morale, ma nel box del team factory ci sarà molto da riflettere dopo la batosta di Losail. Tra meno di due settimane si tornerà subito in pista in Indonesia, sul tracciato di Mandalika, dove le Honda sono andate fortissimo nei test. Dalle Rosse è atteso un pronto riscatto.

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