La Ducati sta valutando un eventuale cambiamento della propria formazione: nel 2023 è attesa una rivoluzione a Borgo Panigale.
Il 2021 della Ducati è stato molto positivo. La casa bolognese ha vinto per il secondo anno consecutivo il mondiale costruttori, portando a casa anche quello riservato alle squadre con il team ufficiale. Sono arrivate ben sette vittorie, quattro ottenute da Pecco Bagnaia e due da Jack Miller, più quella della Pramac con Jorge Martin in Austria.
L’ultima parte della stagione è stata cruciale per le due corone iridate, grazie ad un Pecco in grande spolvero che da Aragon in poi ha piazzato un poker di successi. Gran rammarico per quella doppietta sfumata a Misano 2, dove sia lui che Jack Miller sono scivolati regalando l’1-2 alla Honda, con Marc Marquez davanti a Pol Espargaro.
Nonostante questo, l’ottimismo regna sovrano a Borgo Panigale: le ultime gare ed i test di Jerez hanno confermato che quello prodotto dall’ingegner Gigi Dall’Igna è il mezzo migliore, che potrebbe riportare l’agognato mondiale piloti in Italia. L’unico arrivò nel 2007 grazie alla straordinaria impresa di Casey Stoner, che piegò la concorrenza di Dani Pedrosa e di Valentino Rossi.
Ducati, Miller teme la perdita del manubrio
In Ducati si sta anche ragionando sulla scelta dei piloti. La formazione resterà invariata nel 2022, ma tutto potrebbe cambiare alla scadenza dei contratti. Pecco Bagnaia è una certezza, ma la stessa cosa non si può dire di Jack Miller. L’australiano aveva iniziato alla grande la stagione, imponendosi a Jerez ed a Le Mans.
Successivamente, l’oceanico è purtroppo scomparso, portando a diversi malumori nella casa italiana. Il team non ha fatto mistero di questo, dichiarando che da lui ci si attendeva un rendimento ben diverso. L’australiano è cosciente del rischio che sta attraversando, e lo ha ribadito in un’intervista a “Motorsport-Total.com”.
Miller sente il fiato sul collo di Martin, che con la Ducati Pramac cresce di gara in gara, ma anche Johann Zarco ed Enea Bastianini fanno paura: “Ora riesco a capire come si sono sentiti Dovizioso e Petrucci nel passato e non è una bella sensazione. Spero che questi giovani talenti perdano un minimo di ritmo in modo da darmi una mano“.
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Jack ha poi aggiunto: “Il lato positivo è che questa competizione può aiutare a migliorarmi, per diventare un pilota più forte e consapevole dei propri mezzi“. Il 2022 sarà fondamentale per lui, ma anche avere un Bagnaia così veloce all’interno del proprio box può essere un’arma a doppio taglio. A Borgo Panigale vogliono scegliere i rider del futuro dopo le prime gare, che per l’australiano saranno decisive.