La Ducati è contraria all’eliminazione degli abbassatori, introdotti proprio dalla casa di Borgo Panigale. Ora c’è una data di scadenza.
In casa Ducati c’è preoccupazione in vista del futuro. Le prime prove libere del Gran Premio del Qatar hanno messo in mostra quello che sembra un piccolo passo indietro della Desmosedici, attardata di circa mezzo secondo da KTM ed Honda. Pecco Bagnaia ha espresso delusione, ma le sue parole lasciano anche sperare i tifosi nel fatto che le Rosse si stessero nascondendo.
La GP22 sembra essere molto performante, come da pronostico, nei settori veloce, ma soffre tantissimo nel terzo settore, quello dove occorre un avantreno perfetto e preciso. Tuttavia, la migliore in classifica è stata quella di Jorge Martin del team Pramac, mentre il suo compagno di squadra Johann Zarco ha chiuso soltanto in diciassettesima posizione.
Che si stiano nascondendo o meno, non si tratta dell’inizio che si aspettavano in Ducati, considerando il grande feeling della Desmosedici con la pista di Losail. Il lavoro da fare è tanto, soprattutto dopo la decisione di Bagnaia di bocciare il nuovo motore, optando per quello con cui fece registrare il miglior tempo negli ultimi test di Jerez di fine 2021.
Nel paddock del Qatar sta tenendo banco anche un tema molto caro alla casa di Borgo Panigale, quello degli abbassatori. Tutte le moto, copiando la Rossa, li hanno introdotti al posteriore, mentre sulla GP22 sono presenti anche all’anteriore. Tuttavia, la concorrenza sta spingendo per farli eliminare a partire dal 2023, consapevoli del fatto che la moto italiana è quella che li sfrutta meglio, traendone un gran vantaggio.
Nella giornata di ieri, il direttore sportivo Paolo Ciabatti aveva dichiarato: “Siamo rimasti dentro il regolamento. Spiace vedere che la reazione degli altri costruttori di fronte a un’altra innovazione di Ducati è quella di cercare di cambiare il regolamento per vietarla. Siamo cinque contro uno, è stato chiesto il divieto dal 2023. Vedremo cosa deciderà la GP Commission nei prossimi giorni“.
“Cercano di bloccare il nostro cammino con ragioni molto pretestuose. In MotoGP si cercano i decimi di secondo, se si trovano. Questo sistema, a nostro parere, in alcuni circuiti va in quella direzione, ma si parla forse di un decimo in alcune piste e in altre meno“.
Gli abbassatori, introdotti sulla Ducati nel 2019 prima al posteriore e poi all’anteriore, hanno scatenato un mare di polemiche in questi primi giorni a Losail. Attualmente, essi non vengono utilizzati solo in partenza, ma anche e soprattutto in gara, con un grande aiuto in termini di accelerazione e top speed.
Tuttavia, per modificare a breve il regolamento occorre l’unanimità dei team, che si sono appellati al discorso sicurezza per mettere fine allo stratagemma. Ovviamente, la casa di Borgo Panigale si è detta contraria, ma le opzioni sul tavolo non sono finite. Una delle possibilità, secondo quanto riportato da “Motorsport.com“, è quella di vietarli in gara, ma non è una strada così facile da percorrere vista l’opposizione della Rossa.
Negli ultimi giorni, Marc Marquez aveva detto: “Secondo il mio parere, tali dispositivi dovrebbero essere eliminati in futuro. I costruttori vogliono sempre fare di più, ma noi piloti dovremmo essere tutti allo stesso livello. Non ha molto senso cercare di allargare le piste e che, allo stesso tempo, le moto vengano rese sempre più veloci sui rettilinei in tutti i tracciati“.
L’opzione più probabile sempre quella relativa all’eliminazione degli abbassatori, sia anteriore che posteriore, a partire dal 2024, quindi tra due stagioni esatte. La casa di Borgo Panigale si è ovviamente opposta, ma l’ipotesi potrebbe concretizzarsi nelle prossime settimane. Gli uomini dell’ingegner Gigi Dall’Igna tenteranno il tutto per tutto pur di difendere la loro invenzione, ma non sarà affatto semplice.
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