A Le Mans una sfida durata pochi giri tra Bastianini e Bagnaia ma che ha emozionato tutti. Due filosofie a confronto.
Una sfida che è nata piano piano, ma che poi è esplosa nel finale di Le Mans, con una caduta che ha tolto quel pathos che ancora poteva esserci fino alla fine. Ma è bastato poco per emozionare i tifosi italiani. Enea Bastianini contro Pecco Bagnaia, il nuovo che avanza verrebbe da dire. Nel GP di Francia un duello tutto italiano, perché non solo tra due ragazzi nostrani ma anche su moto italiana. Un particolare non indifferente, per un confronto che davvero può essere stato solo il primo di una lunga serie. E dai molteplici significati.
Forse è il più inaspettato dei duelli, ma il più bello per i colori italiani, che dopo l’addio di Valentino Rossi e la “caduta” di Andrea Dovizioso sognavano un pilota nostrano lì davanti a tutti a lottare per il titolo. E che tutto questo possa risolversi in una sfida “in famiglia” rende la cosa ancor più interessante.
Innanzitutto sono due giovani talenti che negli anni hanno mostrato una crescita costante che li ha portati ad essere al vertice. Non sembrano possedere quel talento innato che hanno Valentino Rossi o Marc Marquez, oppure Casey Stoner o Jorge Lorenzo, ma hanno costruito su una già ottima base una potenziale campione.
Bastianini, il riminese, sembra più spavaldo e sicuro di sè, ma il carattere non manca neanche a Bagnaia, cresciuto all’ombra del Dottore e che senza dare troppo nell’occhio, con un carattere più riservato e meno “festaiolo” ha saputo conquistarsi in pista il tifo. E’ sì quindi lo scontro tra due personalità diverse, che forse si piacciono anche poco, visto il duello a distanza nel post-Le Mans, ma anche tra due stili di guida non troppo distanti. Infatti sia Bastianini che Bagnaia hanno trovato un modo tutto loro per condurre la Ducati GP22 al successo, usando sì il polso ma soprattutto il cervello. Le loro vittorie non sono mai state il frutto della foga o dell’istinto del momento, ma di uno studio fatto giro dopo giro sulle sensazioni ricevute dalla propria moto.
In quei pochi sorpassi e controsorpassi visti a Le Mans, si è capito che tra i due sarà battaglia dura ma leale, senza esclusione di colpi fuori la pista ma mai oltre il limite quando c’è da dare davvero gas. E’ il duello tra due che vogliono emergere, che sognano di emulare i grandi campioni e che non vedono l’ora che venga il loro momento di gloria. E faranno di tutto perché si realizzi. Anche scornandosi a parole nel post-gara, in pieno stile Rossi-Biaggi. Perché forse certe scaramucce non le vediamo proprio da quell’epoca. Ed è questo forse che stuzzica la fantasia di milioni di tifosi italiani, che hanno atteso decenni che si ripresentasse un duello di tale portata.
E’ la sfida tra chi si è fatto da solo o quasi e chi invece ha trovato in Valentino Rossi la propria guida, tra chi vuole trionfare per sè e per una Ducati che cerca disperatamente la gloria dopo l’era d’oro di Stoner e chi vuole vincere per sè e per quel Fausto Gresini che non c’è più ma che riceverebbe così un tributo postumo che sarebbe di quelli che sanno davvero emozionare fino in fondo. Il bello è che tutto questo è appena cominciato. Prepariamoci dunque alla sfida tutta italiana.
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