Il GP del Bahrain, il primo stagionala, ci ha consegnato una F1 diversa. I cambiamenti voluti sembrano aver sortito i primi effetti.
C’era voglia di F1 e il GP del Bahrain è stata una festa vera. Il degno inizio di un Mondiale 2022, tra i più attesi degli ultimi anni per vari motivi. Non solo per le sfide tra i piloti ma per il cambio di regolamento che ha portato non una un rimescolamento delle carte deciso ma sicuramente ad avere team più competitivi rispetto al recente passato. C’era tanta attesa per capire come sarebbe stato lo spettacolo dopo questa “rivoluzione” tanto reclamizzata negli scorsi anni e se le nuove direttive andassero davvero nella direzione voluta dagli organizzatori.
I timori c’erano eccome, soprattutto che le squadre “violassero” i princìpi del nuovo regolamento. E invece tutto è filato liscio, in ogni senso. Il giorno dopo la prima gara dell’anno possiamo dire che Liberty Media ha già vinto la sua sfida.
I test avevano mostrato vetture ancora goffe, dalle forme imponenti e non troppo agili. Il peso ora si fa sentire, tanto che Sebastian Vettel, uno che di solito non le manda a dire, aveva definito le nuove F1 dei “camion“. Delle vetture difficili da manovrare, che richiedono uno sforzo fisico decisamente maggiore rispetto al passato e che soprattutto sono lente in curva. La realtà del primo GP però ha dato un’impressione diversa.
Saranno pure più lente di quelle degli scorsi anni, ma le nuove monoposto di F1 danno spettacolo. Il ritorno all’effetto suolo, oltre agli altri accorgimenti messi a punto dai tecnici e ingegneri della Federazione insieme ai team, ha permesso di ottenere vetture che non soffrono più in scia e questo ha aumentato le possibilità di sorpassi, anche in punti meno adatti. La sfida tra Charles Leclerc e Max Verstappen è stato solo l’esempio più lampante di quanto il lavoro “svolto a casa” abbia ottenuto i risultati sperati.
Si voleva più spettacolo, questo c’è stato. La differenza l’hanno fatta i motori, ma a livello di scia finalmente non si patisce più come prima. E questo porterà a ogni gran premio ad un aumento, magari non esagerato, di lotte in pista. Si voleva poi un campionato con più attori invischiati nella vittoria, e qui per ora qualcosa è accaduto. Non inganni l’esito della prima gara, con Red Bull e Ferrari superiori a tutti gli altri. La Mercedes, nonostante i problemi di gioventù del progetto della W13, in breve tempo può essere della partita. Perché la casa anglo-tedesca negli anni ha dimostrato di saper rispondere alle difficoltà.
La safety car ha sicuramente inciso nel finale, ma a ben vedere abbiamo visto da quasi centro gruppo in poi tante sfide ravvicinate, segno che un livellamento parziale c’è stato. Questo quindi è un altro punto a favore dei cambiamenti voluti in F1 che vanno nella direzione giusta. E poi le nuove auto piacciono, anche esteticamente. Alla faccia di chi lo scorso anno, dopo la presentazione della showcar prodotta dalla Federazione, aveva gridato allo scandalo, tirando in ballo anche una standardizzazione del Circus in stile Formula E.
E’ vero, Jeddah sarà la prima controprova, ma intanto si può guardare con un certo ottimismo al futuro. Non sarà perfetto, perché la perfezione non esiste, ma un primo passo verso una F1 più spettacolare è stato fatto.
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