L’Aston Martin è entrata in F1 nel 2021 rinominando la Racing Point. Il team britannico si appropria di una vecchia conoscenza della Ferrari.
Il mondiale di F1 targato 2022 è ormai alle porte e le squadre si preparano a presentare le proprie monoposto ad effetto suolo. Il campionato che scatterà il 20 marzo in Bahrain segnerà la più grande rivoluzione regolamentare di sempre, superiore a quella che introdusse le vetture turbo-ibride nel 2014.
La Haas è stata la prima a svelare le proprie forme lo scorso 4 febbraio, anche se la versione definitiva del modello la vedremo soltanto ai test di Barcellona. Pochi giorni dopo è toccato alla Red Bull, vogliosa di confermare il titolo mondiale piloti conquistato da Max Verstappen e di andare a caccia del feudo Mercedes tra i costruttori.
In queste ore tocca all’Aston Martin, che precede di un giorno il lancio della McLaren. I team inglesi vogliono crescere approfittando delle nuove regole, così come la Ferrari. La Scuderia di Maranello non vince titoli in F1 dal 2008, e sono passati due anni e mezzo anche dall’ultimo successo di tappa. La F1-75 verrà svelata il prossimo 17 febbraio, con 24 ore di anticipo rispetto alla Mercedes.
Sarà curioso capire se tra la W13 e l’Aston Martin ci saranno delle affinità come accaduto nel biennio scorso o se, visti i grandi cambiamenti tecnici, verranno seguite due filosofie diametralmente opposte. Tuttavia, per porre fine ai nostri dubbi occorrerà attendere le prove invernali, dove vedremo realmente le forme di queste monoposto.
F1, stop ad una “tradizione” degli ultimi anni: eccone i motivi
Nelle ultime ore si è sparsa la notizia dell’arrivo di Marco Mattiacci all’Aston Martin, anche se con un ruolo non direttamente collegato al team di F1. Il manager romano, classe 1970, è stato nominato responsabile commerciale a capo delle attività del brand britannico, ma tutti lo ricordiamo anche come team principal della Ferrari qualche anno fa.
Nel 2014, dopo le prime tre gare, Stefano Domenicali decise di dimettersi visti i deludenti risultarti della F14-T, la prima monoposto che venne prodotta a Maranello nell’era ibrida. Il suo post venne affidato a Mattiacci, che fece da “traghettatore” prima dell’arrivo di Maurizio Arrivabene.
Dal 2010, Mattiacci era direttore della Ferrari North America, posizione che abbandonò per andare ad assumere il ruolo di team principal della squadra di F1. Nel 2016 entrò in Faraday Future in qualità di direttore dello sviluppo del marchio. Oggi è arrivata la notizia del suo arrivo all’Aston Martin, annunciata dal CEO Tobias Moers.
Domenicali celebra il ritorno di Hamilton: riconoscimento importante
“Mentre continuiamo questa nuova era per Aston Martin, uno dei pilastri fondamentali è quello di esprimere il potenziale del nostro marchio, vista la fedeltà dei suoi clienti e l’enorme appeal globale. Sono lieto di dare il benvenuto a Marco Mattiacci, non vedo l’ora di lavorare con lui per accelerare il nostro piano per il futuro“. Si tratta di un’ottima notizia per il management italiano e per la figura di Mattiacci, che prosegue la sua grande carriera in questo ambito ed aggiunge una nuova esperienza al suo curriculum.
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