In casa Red Bull si prepara l’avvio del nuovo mondiale di F1. Il team di Milton Keynes non accetta la novità sul contenimento dei costi.
Il mondiale di F1 scatterà tra due giorni con le prime sessioni di prove libere. Alle 13, ora italiana, di venerdì, le monoposto ad effetto suolo inizieranno a fare sul serio ed a sfidarsi sul tracciato di Sakhir, dove la stagione prenderà il via per la quarta volta, dopo che era già accaduto nel 2006, nel 2010 e lo scorso anno.
I favori del pronostico vanno tutti in direzione della Red Bull, dopo che Max Verstappen ha primeggiato nei test conclusi sabato scorso sia dal punto di vista cronometrico che sui long run. La RB18 è la monoposto più concreta ed equilibrata, che dopo piccoli problemi iniziali ha sistemato anche l’affidabilità, dimostrandosi tra le più regolari nell’ultima tre giorni di prove invernali in Bahrain.
L’olandese ha tutte le carte in regola per difendere quel titolo mondiale vinto lo scorso anno, lottando come un leone sino alla bandiera a scacchi. La sua squadra è ormai tornata ai livelli di una decina di anni fa, quando dominava i mondiali con Sebastian Vettel sin dalle prime battute.
Il 2022 rappresenta l’anno della rivoluzione, quello che ha portato alla luce delle monoposto nuovissime e diverse nelle forme da quelle a cui eravamo abituati. Adrian Newey ha tentato di firmare l’ennesimo capolavoro, creando delle forme impressionanti nella zona dei sidepod, in cui solo la Mercedes è riuscita a stupire tanto quanto la Red Bull grazie alla F1 W13 “Mini” vista a Sakhir.
Come dicevamo, le nuove regole hanno segnato uno stacco con il passato notevole, e tra le novità c’è anche un ulteriore inasprimento del poco amato budget cap, fissato attorno ai 145 milioni di dollari. Le spese, rispetto agli anni scorsi, sono state molto ridotte, anche se le squadre cercheranno in tutti i modi di trovare la magagna regolamentare per aggirarlo. Tanto per fare un esempio, molti sono i dubbi sulla seconda versione che la Mercedes ha portato agli ultimi test, ma queste erano le paura della vigilia.
F1, Adrian Newey contro il budget cap
Il budget cap non ha mai raccolto grandi consensi in F1, ma per cercare di contenere i costi e di rendere più equilibrata la competizione si è deciso di introdurlo. Tra i nemici dichiarati di questa misura c’è Adrian Newey, direttore tecnico della Red Bull ed uno degli ingegneri più vincenti della storia del Circus.
Il britannico ha concesso un’intervista a “racingnews365.com“, lamentandosi e non poco del budget cap e di ciò che comporta per la F1: “Sono totalmente d’accordo sul fatto che questo sport debba evitare continue corse agli armamenti e ridurre contemporaneamente i costi peraltro, se si prende in considerazione il budget cap, credo sia l’idea più sbagliata che ci potesse venire in mente. Non sono per niente d’accordo con la scelta“.
“Adeguarsi dal punto di vista finanziario è in realtà molto complicato, nonché difficile da controllare. Quando siamo nella posizione in cui quasi tutte le squadre sulla griglia hanno raggiunto il tetto dei costi, allora si può facilmente affermare che quest’ultimo sia effettivamente troppo basso. A mio parere, sarebbe stato opportuno limitare quelle che sono le prime due o tre squadre, senza far crollare l’intera griglia“.
L’efficacia di queste nuove norme, incluso il budget cap, la valuteremo sin dal Gran Premio del Bahrain di domenica. Se i top team dovessero chiudere con il solito minuto di vantaggio sugli altri potremmo parlare nuovamente di regole fallimentari, con la speranza che non sia così. Per la prima gara c’è un’attesa che non si respirava da anni, ed i nostri beniamini non ci deluderanno a livello di guida e spettacolo.