Calisto Tanzi è stato il fondatore del gruppo Parmalat. Un uomo con una grande passione per lo sport, in particolare per il calcio e la F1. Il rimpianto? Ayrton Senna.
L’imprenditore e dirigente sportivo Calisto Tanzi è scomparso il primo gennaio 2022 a 83 anni. I suoi successi imprenditoriali e sportivi sono stati altisonanti, così come la sua caduta per bancarotta a fine 2003. Gli appassionati della F1 ricorderanno la centralità dello sponsor Parmalat in F1. Erano anni d’oro per i team e piovevano soldi su tutti i fronti. La Brabham campione del mondo con Nelson Piquet nel 1981 e 1983 esponeva una livrea che fece conoscere l’azienda italiana nel mondo. Tanzi ha avuto un ruolo importante anche in merito alla fine della storia che ha legato Niki Lauda alla Rossa.
Dopo il titolo mondiale del 1977, Niki Lauda decise di interrompere il suo rapporto professionale con il Cavallino. All’austriaco non erano andati giù gli atteggiamenti della dirigenza di Maranello che avevano deciso di sostituirlo nel 1976 dopo il tragico incidente sul circuito del Nürburgring. Il driver fu quasi dato per finito dalla dirigenza italiana, dando una motivazione extra al pilota per tornare nel più breve tempo possibile al volante della sua Ferrari. Il mito di Lauda nacque in quegli anni, un uomo tanto razionale quanto impulsivo. Nel 1976 a vincere il mondiale fu James Hunt, ma la stagione seguente fu dominata, nuovamente, dal campione austriaco.
Dopo due titoli mondiali con il Cavallino Niki Lauda si fece attrarre dalla forza economica della Brabham, sponsorizzata da Calisto Tanzi. Enzo Ferrari rimase molto colpito dalla scelta dell’austriaco, convinto che avrebbe potuto scrivere altre pagine indelebili della storia della Rossa. Secondo il Drake Niki avrebbe potuto eguagliare il grande Juan Manuel Fangio a cinque titoli iridati. Nell’autunno del 1977, il campione ricevette una offerta irrinunciabile, anche se a Maranello era ben pagato.
F1, Il nuovo presidente della FIA annuncia il futuro di Lewis Hamilton
Ayrton Senna scartato da Tanzi
I soldi di Tanzi spinsero Lauda sulla Brabham motorizzata dal propulsore dell’Alfa dell’ingegnere Chiti. Il team di un giovane Bernie Ecclestone aveva grandi ambizioni e l’ingaggio di un campione avrebbe dato un impulso decisivo. In realtà il feeling con la monoposto fu tutt’altro che indimenticabile. Lauda non si confermò campione del mondo, terminando nel 1978 al quarto posto della graduatoria mondiale. L’anno successivo conquistò la miseria di 4 punti, decidendo di lasciare il team. La Parmalat accompagnò la Brabham in F1 come sponsor principale dal 1978 al 1985. Dopo aver sfiorato il titolo nel 1980 con Nelson Piquet, la squadra sviluppò la BT49 ad immagine e somiglianza del brasiliano.
Nelson Piquet si aggiudicò il mondiale del 1981 e del 1983, un’impresa pazzesca per la Brabham. Ecclestone ha ricordato Tanzi con grande rispetto, come riportato dalla Gazzetta dello Sport. “Era un uomo molto diretto, lineare, l’unico peccato è dovuto al fatto che non parlasse bene l’inglese e questo ci ha impedito di approfondire il nostro rapporto. Ci sono state anche discussioni, nel corso degli anni, ma quando è successo ci siamo sempre chiariti ottenendo reciproca soddisfazione, non ci siamo mai lasciati con uno dei due che si potesse lamentare“.
F1, l’Europa sparirà dal calendario? La situazione si fa preoccupante
Lo sgarro alla Rossa fu uno shock per Enzo Ferrari, ma Ecclestone ha raccontato un dettaglio ancor più clamoroso circa il possibile ingaggio di Ayrton Senna. L’ex boss della F1 ha dichiarato: “Quando portammo via Niki al Cavallino, Enzo Ferrari non mi parlò per tre mesi. Fu un ottimo affare, anche se Lauda voleva più soldi del previsto e Tanzi in qualche modo desiderava che lo accontentassi. Ma era giusto così. L’unico intervento che gli posso rimproverare, sul finale del nostro legame, è quando non volle prendere Ayrton Senna da affiancare a Nelson Piquet. Due brasiliani in squadra gli sembravano troppi, ma col senno di poi…“.