La F1 ha già annunciato il nuovo calendario del prossimo Mondiale, ma non solo mancate le polemiche per alcune decisioni molto discutibili.
Il Mondiale di F1 del 2022 ormai sta giungendo al termine, con nessuno che assolutamente ha più dubbi sul fatto che si sarà una riconferma titolata di Max Verstappen, con la Federazione che dunque sta cercando in tutti i modi così di poter creare un nuovo calendario che possa soddisfare tutti quanti.
Uno dei momenti assolutamente più importanti dell’inizio della stagione è di F1 è la stesura del nuovo calendario, anche perché è sempre un grandissimo onore per i vari tracciati poter essere considerato.
Il 2023 sarà la stagione più ricca in assoluto, dato che saranno addirittura ben 24 i circuiti che saranno presenti, con una serie di nuovi ingressi che sicuramente ha fatto molto discutere.
Per molti infatti sono davvero troppe le tappe, creando anche una situazione davvero molto complicata dal punto di vista gestionale, con tutti che vorrebbero essere inseriti nella parte calda delle campionato, ma chiaramente tutto ciò non è possibile.
Tendenzialmente l’idea era quella di iniziare il mondiale con la parte asiatica del mondo, per poi passare in Europa e concludere tra Nord e Sud America, con l’ultima gara che poteva essere ancora in Medio Oriente, ma quest’anno si è fatta davvero molto confusione.
Notiamo infatti come nelle prime gare sto cercando di rispettare questa tendenza, con il Bahrain che aprirà ancora una volta l’edizione del 2023, poi passaggio in Arabia Saudita, l’Australia e l’ingresso della Cina, ma da questo momento inizia la confusione.
Dopo l’appuntamento di Shanghai che torna così dopo 4 anni di assenza, si passa in Europa in Azerbaigian, per poi volare negli Stati Uniti a Miami e ritornare ancora in Europa per le varie tappe del Vecchio Continente.
Sono stato davvero moltissime le critiche per la distribuzione di questo calendario, con gli Stati Uniti che hanno sicuramente avuto un ruolo fondamentale per il 2023.
Critiche ambientaliste per il nuovo calendario di F1
Il fatto di avere già 24 tappe è stata considerata da molti un vero e proprio spreco di energie di risorse, anche perché basterebbero decisamente molte di meno per poter avere un mondiale comunque molto competitivo.
La volontà inoltre di poter avere dei Gran Premi il più possibile ravvicinato da un punto di vista geografico per poter evitare grossi spostamenti continui, considerando infatti come la F1 porti a una grossa dispendio di risorse.
Il fatto dunque di dovere trasportare continuamente nei tre Continenti le varie vetture e tutto ciò che ne concerne in poco più di un mese, ovvero dal 14 di aprile, giorno delle prove libere in Cina fino al 21 maggio, giorno della gara a Imola, con nel mezzo il passaggio a Baku a Miami, ha fatto scattare grosse critiche.
Sono tantissimi infatti essere convinti che ci sarebbe stata la possibilità di poter realizzare un calendario assolutamente molto più logico in modo tale da poter inquinare decisamente di meno il pianeta.
Una delle poche cose che sicuramente piace moltissimo lo pubblico italiano che sono stati ancora confermati due circuiti nel Belpaese, con Imola che sarà la settima tappa, mentre Monza sarà la sedicesima.
La nazione che invece porterà il maggior numero di Gran Premi, stabilendo così un record assoluto, saranno gli Stati Uniti, con ben tre tappe, ovvero Miami alla sesta, Austin la ventesima e Las Vegas alla ventitreesima.