Il pilota della Ferrari, Carlos Sainz, è tornato a parlare dopo la delusione del Gran Premio di Azerbaijan. Gli zero hanno avuto un peso decisivo nella mente dello spagnolo.
I DNF in Australia, Italia e Azerbaijan hanno segnato la stagione di Sainz. Dopo otto Gran Premi il madrileno naviga a vista alla disperata ricerca di un feeling mai nato al volante dell’auto ad effetto suolo di Maranello. Il pilota aveva raccolto il massimo nelle prime uscite, anche grazie ai problemi di affidabilità degli avversari. Il confronto in qualifica con Charles Leclerc è impietoso. Il monegasco gli è sempre stato davanti in otto Q3.
In gara, nel 2021, Carlos era in grado di recuperare il mismatch cronometrico con una regolarità unica, ma nel 2022 ha iniziato a commettere errori nel tentativo di tenere il passo con il teammate e con i rivali della Red Bull Racing. I problemi tecnici hanno fatto il resto. Il doppio zero consecutivo di Melbourne e Imola è stato pesante, ma il DNF di Baku ha, completamente, affossato lo spagnolo e il morale della Squadra. La classifica costruttori ora vede la Scuderia modenese costretta a recuperare un distacco di ottanta punti dalla Red Bull Racing. Molto più vicina la Mercedes che, sebbene più lenta, è risultata più affidabile nella prima parte di stagione.
Il figlio del Matador è scivolato al quinto posto della classifica piloti con 83 punti, alle spalle anche del giovane George Russell. Dopo la doppietta del Bahrain, neanche il più pessimista avrebbe potuto immaginare un quadro del genere. La Ferrari non ha raccolto quanto avrebbe dovuto e potuto nel Gran Premio di Spagna e di Monaco. Lo spagnolo avrebbe voluto festeggiare una vittoria davanti al suo pubblico, ma ha commesso degli errori e, alla fine, ha chiuso quarto. A Monaco è arrivato alle spalle di Sergio Perez. Due tracciati su cui la Ferrari avrebbe dovuto beneficiare delle caratteristiche della F1-75 per battere la Red Bull Racing. Un crollo senza precedenti.
Pesano come un macigno sulla Rossa gli errori individuali dei piloti, ma anche quelli strategici del muretto box e i guai di affidabilità. La ruota è girata, o meglio si è completamente capovolta. Nei primi Gran Premi della stagione la Ferrari sembrava, nettamente, avanti alla concorrenza. Il vantaggio, però, è stato dissipato e ora non sono più ammessi altri passi falsi. Gli sviluppi portati dalla concorrenza hanno determinato un vantaggio evidente sui lunghi rettilinei e il round in Canada dirà molto sui valori di forza. Il pilota continua ad inseguire la sua prima vittoria in F1. A Monaco non è stato fortunato, ma il figlio d’arte del Matador deve migliorare il feeling con la wing car di Maranello.
Il driver spagnolo, in carriera, non ha mai vissuto un periodo così complesso. La sua è stata una scalata, iniziata nell’Academy della Red Bull Racing e arrivata sino a Maranello. In Toro Rosso è stato compagno di squadra di Max Verstappen. Le esperienze in Renault e McLaren lo hanno fortificato e reso uno dei piloti più costanti in pista e proprio per questo motivo è stato scelto al posto di Sebastian Vettel per il 2021. In una intervista a MARCA, è stato chiesto a Sainz cosa direbbe a sé stesso se potesse tornare indietro agli anni in Toro Rosso.
“Qualche consiglio, forse quello che succede a tutti i giovani, che siamo molto impazienti, abbiamo molta spinta e molta voglia e alla fine direi di non preoccuparmi tanto delle cose che succedono perché finiscono per accadere, se lavori e tieni la testa bassa, i risultati e le cose finiscono per venire fuori, non c’è un segreto, devi solo avere un po’ di pazienza, quindi è quello che mi direbbe lui perché chi l’avrebbe detto a Carlos dal 2015 che ora sarebbe in Ferrari con un contratto di tre o quattro anni come quello che ho io. Pazienza, segui il tuo istinto e il tuo modo di fare le cose, come ora so, che per me andrà bene”, ha dichiarato CS55.
Il pilota, però, ha confessato che ha cambiato approccio e non crede più nella possibilità di vincere il titolo, dopo gli ultimi pesanti zeri in classifica. “Un weekend dipende da una serie di fattori. Uscirne perfetti è incredibile, penso sia uno degli sport dove ci sono più fattori esterni che possono influenzare il risultato, ed è per questo che è difficile pensare che ogni gara sia una finale, devi guardare tutto l’anno, che alla fine succederà a tutti noi qualcosa, un brutto ‘pit stop’, un errore, un problema al motore, ce ne sarà sempre uno all’anno e bisogna mantenere la calma per non pensare che tutto finisce lì”, ha spiegato Sainz.
Il pilota ha confessato anche della paura di sbagliare in qualifica e gettare via l’occasione per la gara domenicale. “Certo, perché è domenica dove si fanno i punti – ha sancito Carlos Sainz – perché ti sacrificherai o rischierai di cadere per avanzare di una posizione per iniziare terzo o secondo nella gara dove conta di più, ha tutte le logiche del mondo”. Lo spagnolo si è anche sbilanciato sulle gare sprint e alcune innovazioni voluti dai vertici della Formula 1. “Se faremo più weekend sprint, penso che la gara sprint abbia il potenziale per essere uno spettacolo migliore, una gara separata dal resto del weekend. Penso che il ‘qualy’ del venerdì debba continuare ad essere quello valido per la domenica, cioè come adesso che conta per la gara della domenica, ma la gara del sabato deve essere separata, in modo da non contare per domenica, ma per il campionato”.
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